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La Guitarre Royalle Interpreti: Simone Vallerotonda, I Bassifondi, Bor Zuljan, Numero di catalogo editoriale (n.e.) A 556, Outhere - ARCANA 2024 Shop Descrizione: I BASSIFONDI Gabriele Miracle: percussioni e colascione Stefano Todarello: colascione e chitarra battente Bor Zuljan: chitarra barocca 2 Simone Vallerotonda: chitarra barocca 1 Davide Benetti: basso Monica Piccini e Francesca Boncompagni: soprani Etichetta discografica: ARCANA Outhere Music France, Direttore artistico: Giovanni Sgaria Date di registrazione: 1-5 febbraio 2023 Sede di registrazione: Villa Togni già Averoldi, Gussago (Brescia) Release: 12 gennaio 2024 Ingegnere del suono: Canio Giuseppe Famularo Il programma "La Guitarre Royalle" raccoglie le musiche di tutta la produzione di Francesco Corbetta (Pavia 1615 - Paris 1681). A partire dalla sua prima stampa bolognese del 1639 fino alla seconda edizione parigina della Guitarre Royalle del 1674, apice della sua produzione, che unisce in maniera raffinata lo stile italiano con i suoi influssi spagnoleggianti, allo stile francese, ben assimilato dal compositore pavese nella sua permanenza a Versailles del periodo lulliano. Testimone, con le sue raccolte a stampa, dell'evoluzione compositiva della musica per chitarra da semplice accompagnamento accordale a musica elaborata e complessa al pari di qualsiasi altro strumento, Corbetta raggiunge il culmine di questa sapienza strumentale con i brani per due chitarre. Non si tratta di una chitarra solista accompagnata dalla seconda, bensì di due chitarre in dialogo, i cui accordi sommati creano dei veri e propri “grappoli armonici” ricchi di acciaccature, e le cui linee melodiche si muovono in contrappunto. L'organico utilizzato varia a seconda dello stile, delle caratteristiche e delle esigenze richieste da ogni singolo brano. L'aggiunta delle percussioni nelle danze ha lo scopo di riprodurre filologicamente l'utilizzo che i danzatori stessi ne facevano, come risulta dalle fonti coeve. Esecutore incomparabile, Corbetta fu celebrato non soltanto in versi, ma anche in musica: il suo allievo Robert de Visée gli dedicò nel 1682 un commovente Tombeau. Se è proprio degli animi grandi pensare e creare grandi opere, la musica di Corbetta rappresenta senza dubbio il Sublime. La sua musica trascina l'ascoltatore non alla persuasione ma all'estasi, perché ciò che è meraviglioso comporta sempre uno smarrimento, non si limita a piacere o a convincere, ma dispiega la sua forza, la sua bellezza travolgente semplicemente imponendosi. CD Realizzato con il contributo del CIDIM |
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