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CD
String trio IL FURIBONDO - by Max Reger
Il Furibondo
SM 323, Solo Musica GMBH, München 2020

Prezzo: 16,59 €
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Descrizione: Con Il Furibondo i Trii di Reger brillano di colori nuovi, italiani. Si racconta che Wagner, dopo aver ascoltato l'Orchestra cittadina di Parigi, osservò che la presenza di molti italiani nell’orchestra mutava completamente la sonorità della musica francese. Proprio quella cantabilità che da sempre caratterizza l’interpretazione italiana dei grandi autori esteri, da Bach ai suoi eredi moderni come Reger, è cifra stilistica del nuovo lavoro discografico uscito per la casa bavarese SOLOMusica.
Si tratta dei Trii per archi op. 77b e 141b di Max Reger, incisi dal trio d’archi Il Furibondo.
Secondo Stephan König, che ha guidato la direzione scientifica del disco per conto del Max Reger Institut di Karlsruhe «la registrazione si distingue per una sonorità fresca, per la chiarezza delle linee e per l’ampiezza melodica e calorosa. I trii di Reger brillano di colori nuovi, italiani».

Il trio Il Furibondo è composto da tre musicisti di origine italiana ed esperienza internazionale: la violinista Liana Mosca, il violista Gianni de Rosa e il violoncellista Marcello Scandelli. Collaboratori da molti anni di celebri ensemble quali “Il Giardino Armonico” o “Le Concert des Nations”, spaziano con disinvoltura dal Barocco (con strumenti d’epoca) alla musica del primo Novecento. Fin dagli esordi nel 2011 il Trio ha suscitato grande attenzione grazie a interpretazioni straordinarie, come la registrazione delle Fughe di Bach trascritte da Mozart per l’etichetta Stradivarius. Da quel momento l’ensemble si è esibito nelle sale da concerto di tutta Europa.

Il progetto del disco nasce da un profondo studio delle fonti autografe messe a disposizione dei musicisti dal Max Reger Institut di Karlsruhe, secondo un approccio filologico caratteristico delle interpretazioni del Trio. Attraverso l’analisi della musica di Max Reger è stato possibile ravvisare nei trii 77b e 141b, scritti rispettivamente nel 1904 e nel 1915, l‘evoluzione di uno stile compositivo riconoscibile. Max Reger (1873-1916) è considerato, assieme a Richard Strauss, il più importante compositore tedesco della prima metà del ventesimo secolo. Poco capito, o addirittura sottovalutato dalla critica del suo tempo, ebbe tra i suoi estimatori Schönberg, che lo definì “un vero genio”, e Hindemith, che lo considerava “L’ultimo gigante della musica“. Si distinse come organista e pianista, ma diede il meglio di sé come compositore di musica per organo e da camera, con qualche incursione nel sinfonismo. Quando, ventisettenne, si trasferì dalla provinciale cittadina Weiden a Monaco, allora considerata capitale della musica, Reger si era già conquistato la fama di "enfant-terrible della musica tedesca", con composizioni sempre più audaci armonicamente e intransigenti dal punto di vista tonale. Il Trio d’archi in la minore Op. 77b, scritto nel giugno 1904, segnò invece un cambiamento di stile. Il modello seguito da Reger era nientemeno che il genio per eccellenza della storia della musica: «Mi è perfettamente chiaro ciò che manca nella musica di oggi: Mozart!», scrisse al suo editore di Lipsia, Lauterbach & Kuhn. Il Trio 77b, nelle intenzioni del compositore, era il primo passo di un nuovo percorso, guidato dall’ardente desiderio di Reger di essere finalmente compreso. La novità dell’op. 77B, a livello compositivo, non sta tanto nell’aderenza a modelli formali che si rifanno a Mozart, e in parte anche a Beethoven, ma al trattamento dei temi divisi da chiare cesure che danno il tempo all’ascoltatore di riconoscerli e ricordarli. Quando Reger, undici anni più tardi, nel 1915, comporrà un secondo lavoro con la stessa strumentazione - il Trio d’archi in re minore op. 141b- il suo primo esperimento si era già affermato, grazie a numerose esecuzioni, come un punto di riferimento per la rinascita del genere Trio, fino ad allora praticamente abbandonato. Il compositore, nel frattempo, si era trasferito nella città universitaria di Lena per lasciarsi alle spalle tutti i suoi impegni artistici: allontanandosi fisicamente dai principali centri musicali si sottraeva anche al dibattito sulle nuove tendenze della musica contemporanea. La peculiarità stilistica del suo secondo trio di archi, in effetti, dimostra quanto Reger dovesse sentirsi finalmente “libero” come compositore. Chiamò la sua nuova creatura “opera da camera in miniatura” in riferimento, probabilmente, al suo manoscritto autografo: un taccuino dal formato orizzontale. La scrittura presenta, tipicamente, due colori: il nero per le note e il rosso per la dinamica e l’agogica. Come se la sua ispirazione fosse suddivisa in due fasi distinte: prima la composizione tout court e poi l’interpretazione attraverso il suo più personale sentire. Un sentire che il Furibondo vuole riproporre al pubblico, attraverso un punto di vista definito da Stephan König «personale, in grado di catturare gli ascoltatori fin dalla prima battuta».

L’incisione del CD è avvenuta nell’estate 2017 grazie al supporto tecnico di Andrea Dandolo e alla perfetta acustica della Chiesa romanica di San Bartolomeo di Nomaglio (TO), un paesino affacciato sulla serra morenica di Ivrea, in Canavese. Un luogo speciale dal punto di vista paesaggistico ma anche musicale, frequentato nel recente passato da compositori che hanno segnato la storia del Novecento: Samuel Barber, Nino Rota e Gian Carlo Menotti. A Montestrutto (Settimo Vittone), infatti, aveva la sua residenza estiva il loro celebre maestro del Curtis Institute Rosario Scalero, alla cui figura Il Furibondo dedicherà un lavoro discografico nel 2021. Un nuovo progetto alla riscoperta di tesori musicali del Novecento ancora inediti.


Elenco brani:
1. I. Allegro
2. II. Andante molto sostenuto con variazioni
3. III. Vivace
4. I. Sostenuto - Allegro agitato
5. II. Larghetto
6. III. Scherzo. Vivace
7. IV. Allegro con moto


Dati editore
INDIRIZZO: Agnes-Bernauer-Str. 181 - D-80687 - München - Germania


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