FESTIVAL E STAGIONI CONCERTISTICHE IN ITALIA


Stagioni concertistiche
Orchestra Sinfonica di Milano - Stagione 2025 - 2026

La programmazione per il 2025/2026 vede 26 programmi sinfonici, a fianco dei quali abbiamo 6 appuntamenti di musica da camera al Teatro Gerolamo e altri 3 appuntamenti cameristici all’Auditorium di Milano di Largo Mahler, oltre a 2 appuntamenti di musica corale. Continua nel cartellone 2025/2026 la residenza artistica del compositore Nicola Campogrande.

La Stagione Sinfonica dell’Orchestra Sinfonica di Milano, come tutti gli anni, si inaugura al Piermarini, grazie alla gentile ospitalità del Teatro alla Scala. Domenica 14 settembre è la data che segna l’inizio della seconda Stagione di Emmanuel Tjeknavorian nel ruolo di Direttore Musicale, con un programma che offre un affascinante viaggio nella grande tradizione romantica, con due vette del repertorio ottocentesco: la Quinta sinfonia di Čajkovskij e il Primo concerto per pianoforte di Brahms. Per l’occasione si confronta con questa maestosa pagina solistica una leggenda del virtuosismo pianistico: Rudolf Buchbinder, musicista eccezionale che da sempre rende gloria al lavoro dei grandi compositori dell’Ottocento, attraverso una lente interpretativa di rara profondità.

Il primo programma sinfonico della Stagione all’Auditorium di Milano rappresenta un omaggio, un ritorno a un compositore a cui l’Orchestra Sinfonica di Milano è profondamente legata: Gustav Mahler. Con la sua Quinta sinfonia, il lavoro che segna l’abbandono del mondo del Wunderhorn e l’avvicinarsi a una fase creativa nuova, l’Orchestra inaugura la Stagione nella sua ‘casa’ di Largo Mahler, venerdì 3 e domenica 5 ottobre, sotto la guida di Emmanuel Tjeknavorian.

Sempre nel segno di Mahler è il concerto del 13 e del 15 febbraio, nell’ambito del quale Yoel Gamzou propone la sua versione della Decima sinfonia, lavoro rimasto incompiuto a causa della morte improvvisa del compositore boemo. Dopo aver già eseguito negli anni scorsi entrambe le versioni “ricostruite” da Rudolf Barshai e Deryck Cooke, l’Orchestra Sinfonica di Milano ribadisce il suo ruolo in primissima linea rispetto al repertorio mahleriano, proponendo al pubblico dell’Auditorium di Milano questa nuova, interessantissima lettura di Yoel Gamzou, eccellente bacchetta già ospite della compagine di Largo Mahler nel corso della Stagione 2023/2024.

Ritorni e nuovi debutti.
Questa stagione presenta alcuni ritorni di vecchie conoscenze dell’Orchestra Sinfonica di Milano. Katia Labèque era già stata ospite dell’Auditorium nella Stagione 2003/2004 in coppia con Viktoria Mullova per un programma da camera, e ritorna il 10 e il 12 ottobre con la sorella Marielle per eseguire, sotto la direzione di Emmanuel Tjeknavorian, il mitico Concerto per due pianoforti di Philip Glass, che il compositore americano aveva dedicato loro nel 2015. Completa il programma l’Ouverture da Le creature di Prometeo di Beethoven e la Quarta sinfonia di Brahms. Il 17 e 19 aprile, Claus Peter Flor, Direttore Emerito dell’Orchestra Sinfonica di Milano, torna in Auditorium per un concerto che unisce la solare Sesta sinfonia di Šostakovič alla Sinfonia n. 40 di Mozart. “C’è un motivo per cui certe pagine di musica sono così celebri: è perché sono bellissime”, come afferma il Direttore Musicale Emmanuel Tjeknavorian, una verità che si applica perfettamente proprio alla Sinfonia n. 40 di Mozart, vero e proprio capolavoro facente parte delle tre sinfonie finali composte dal genio salisburghese, ma che, rispetto alle altre due, mostra un carattere più malinconico e lunare.

Il programma del 24 e del 26 aprile ci propone invece un tuffo nelle atmosfere dell’impero austroungarico, un’escursione musicale che dalle zone più remote dell’impero ci porta direttamente a Vienna. Dopo il suo debutto durante la scorsa Stagione, Alfred Eschwé, kapellmeister e depositario della tradizione austriaca, propone quest’anno un viaggio che inizia con Bartòk e i suggestivi Quadri ungheresi, prosegue con l’ultimo Haydn della Sinfonia n. 103 “Con il rullo di timpani”, e continua con una selezione straussiana che più iconica non si può, tra cui spiccano la Tritsch-Tratsch-Polka e il Kaiser-Walzer.

Dopo la sua interpretazione del Primo concerto di Chopin durante la scorsa Stagione, Kiron Atom Tellian ritorna in Auditorium, il 21 e 23 maggio, sotto la direzione di Emmanuel Tjeknavorian, per confrontarsi con il Secondo concerto per pianoforte di Liszt, sfida per tutti i pianisti. La musica di questo gigante dell’Ottocento rappresenta il centro propulsore di un programma impaginato intorno all’idea di un Romanticismo virtuosistico e rivoluzionario. Ne è tappa fondamentale la Sinfonia fantastica di Berlioz, spartiacque nella visione della creazione sinfonica e pagina fortemente legata alla storia della compagine, essendo stata eseguita dall’Orchestra Sinfonica di Milano nel suo primo storico concerto, sotto la direzione di Vladimir Delman, nel novembre del 1993.

Pianista di straordinaria intelligenza e talento, Andrea Lucchesini torna a suonare con l’Orchestra Sinfonica di Milano venerdì 21 e domenica 23 novembre. L’occasione di questo gradito ritorno è particolarmente preziosa: l’esecuzione di Compass, recital per pianoforte e orchestra di Luciano Berio, che viene eseguito oggi per la prima volta in forma di concerto. Un appuntamento che si inserisce nelle celebrazioni dell’Orchestra per i 100 anni dalla nascita di Luciano Berio (già Direttore Onorario de laVerdi dal 2000 al 2003). Sarà il Direttore Musicale dell’Orchestra della Toscana, Diego Ceretta, classe 1996, a dirigere questo programma che unisce la musica di Berio a quella immaginifica di Respighi e Ravel. Le celebrazioni per ricordare il grande compositore italiano sono anticipate dal concerto da camera al Teatro Gerolamo dove, il 26 ottobre, le prime parti dell’Orchestra Sinfonica di Milano si confronteranno con un programma che affianca i Duetti per due violini e Glosse per quartetto d’archi di Berio a musiche di Webern e Šostakovič. Del resto, il rapporto dell’Orchestra Sinfonica di Milano con la musica di oggi è intenso e profondo, come è attestato dalla presenza di un Compositore in Residenza, Nicola Campogrande, protagonista quest’anno il 30 gennaio e il 1° febbraio con Gioco di squadra, nuova commissione dell’Orchestra Sinfonica di Milano in occasione dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026, che vede la sua prima esecuzione assoluta sotto i migliori auspici. Questo nuovo lavoro sinfonico è affiancato al Concerto n. 2 di Rachmaninov (solista Jeneba Kanneh-Mason), una pagina traboccante di un pathos tipicamente post-romantico, e alla Settima di Beethoven, capolavoro sinfonico in cui i quattro movimenti offrono all’ascoltatore quattro gemme preziose, sotto la direzione di Emmanuel Tjeknavorian. La prestigiosa bacchetta di Marko Letonja torna sul podio dell’Orchestra Sinfonica di Milano dopo vent’anni: Il 6 e l’8 febbraio porta in Auditorium un programma che ha il sapore di un viaggio nella memoria e nella nostalgia. Accompagnato dalla voce della talentuosa Siobhan Stagg, Letonja indaga le pieghe dei Vier letzte Lieder di Richard Strauss, addio alle scene del grande compositore tedesco. Il programma è completato dalla Suite tratta da Die Frau ohne Schatten – capolavoro della collaborazione tra Strauss e Hugo von Hofmannsthal – e dalla Quarta sinfonia di Beethoven.

Oltre alle celebrazioni di Berio, quest’anno ricorre il 150° della nascita di Manuel de Falla (nato a Cadice il 23 novembre 1876), straordinaria espressione della connessione di un uomo con la sua terra, l’Andalusia. L’Orchestra Sinfonica di Milano ha scelto di celebrare questo grande musicista, purtroppo poco eseguito nelle programmazioni delle sale da concerto italiane, nei concerti del 23 e del 25 gennaio - che prevede il ritorno del direttore spagnolo Victor Pablo Pérez per Noches en los jardines de España per pianoforte e orchestra e la “Danza spagnola” da La vida breve (contraltare, in questo impaginato, della nordica Seconda sinfonia di Sibelius) – e del 20 e del 22 febbraio, in un programma che unisce diverse sonorità dal mondo del balletto. Emmanuel Tjeknavorian conduce il pubblico alla scoperta di alcune delle più preziose pagine dedicate al genere coreutico, portando sul palco dell’Auditorium di Milano per la prima volta una “sua” lettura di questo repertorio, proponendo una suite da lui stesso realizzata dal balletto Gayane del suo illustre conterraneo Aram Chačaturjan. Al fianco del compositore armeno troviamo Stravinskij con L’uccello di fuoco, espressione perfetta della sua fase compositiva “russa”, e Manuel de Falla con Il cappello a tre punte, entrambi balletti scritti per il geniale Djagilev, deus ex machina dei Ballets Russes, insieme al raro Concerto per orchestra di Zoltán Kodály.

Particolarmente attesi, nell’ambito della Stagione 2025/2026, sono gli archi solisti invitati dal Maestro Tjeknavorian, violinista d’eccezione ancora prima che finissimo direttore d’orchestra. L’Auditorium di Milano accoglie così una serie di interessantissimi debutti che vedono protagonisti eccezionali strumentisti ad arco nell’ambito del panorama internazionale. Andrea Obiso, giovane talento del violino e spalla dei primi violini dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il 28 e il 30 novembre debutta sotto la direzione di Emmanuel Tjeknavorian con il concerto romantico per eccellenza: il Concerto per violino di Čajkovskij. Un programma tutto incentrato sul mondo russo, dove questa pagina solistica si trova in equilibrio con la Sinfonia n. 2 di Rachmaninov e l’Ouverture da Ruslan e Ljudmila di Michail Glinka. Il doppio debutto del violinista svizzero Sebastian Bohren e del direttore olandese Jac van Steen è protagonista, invece, il 6 e l’8 marzo, con un lavoro degli anni Ottanta del Novecento del compositore francese Henri Dutilleux, il Concerto per violino e orchestra L’arbre des songes. Se Dutilleux in questo Concerto del 1985 fonde più intimamente il solista con il suo ambiente orchestrale, Richard Wagner nel suo Waldweben svela nella sua musica la magia della foresta in cui si è rifugiato Sigfrido nel secondo atto dell’omonima opera. Completa il programma la Suite del 1947 da Petruška di Stravinskij, balletto che narra l’affascinante storia di una marionetta che torna alla vita. La settimana successiva, il 13 e 15 marzo, invece, è l’ora di conoscere il violino di Anne Akiko Meyers, una vera forza della natura. Soprannominata “the Wonder Woman of commissioning” da The Strad per la sua stretta collaborazione con importanti compositori del nostro tempo, Meyers ha vinto anche due Latin Grammy Award per il suo album “Fandango”. Questa preziosa solista arriva all’Auditorium di Milano per debuttare con l’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Emmanuel Tjeknavorian nel Concerto per violino di Samuel Barber, in un impaginato che accoglie la cultura americana di Barber e Bernstein (con la splendida Candide Ouverture) e quella russa di Šostakovič (con la Sinfonia n. 5). Anche se non siamo abituati ad ascoltarlo spesso in questa veste, il contrabbasso è uno strumento dal timbro profondo e ricco di fascino. Ha attraversato secoli di musica conquistando anche i mondi del jazz e del cinema, dove ha trovato una nuova vocazione solistica. A svelarne le mille sfumature timbriche, il 16 e il 18 gennaio, sarà il virtuoso Dominik Wagner, contrabbassista austriaco di spicco, noto per la sua straordinaria abilità tecnica e per il suo impegno nel valorizzare il contrabbasso come strumento solista; interpreterà il Divertimento concertante per contrabbasso di Nino Rota, un’opera che esalta le straordinarie possibilità espressive di questo strumento, affiancata all’Orpheus di Franz Liszt e alla Sinfonia n. 6 di Dvořák, sotto la brillante bacchetta di Clelia Cafiero, la cui carriera si distingue per la versatilità e l’eleganza con cui affronta sia il repertorio operistico che quello sinfonico. Completa questa serie di debutti Sarah McElravy, violista che l’8 e il 10 maggio si misura con la rara Rapsodia-Concerto per viola e orchestra di Bohuslav Martinů, in un impaginato che si apre con l’Ouverture Carnival di Antonín Dvořák, e viene coronato dalla Renana di Schumann, sotto la bacchetta di Cornelius Meister, dal 2018 Generalmusikdirektor di Staatsoper e Staatsorchester di Stoccarda. Sono quattro le pietre miliari del repertorio che vedono impegnati Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano durante la Stagione 2025/2026. Si inizia il 14, 15 e 16 di novembre con il Requiem di Giuseppe Verdi, appuntamento immancabile del pubblico milanese, che, nell’ambito della Stagione 2024/2025, ha registrato un memorabile successo in termini di incasso, attestandosi come il “Requiem” più venduto di sempre all’Auditorium di Milano. Sul podio, Emmanuel Tjeknavorian guida per la prima volta l’Orchestra Sinfonica e il Coro Sinfonico di Milano in questo capolavoro verdiano, dando vita a un vero e proprio rito musicale meneghino, simbolo di un’adesione ancor più profonda del Direttore Musicale all’anima della città. Un cast costituito da Chiara Isotton (Soprano), Szilvia Voros (Mezzosoprano), Antonio Poli (Tenore), Manuel Fuentes (Basso), in questa pagina di musica sacra dedicata alla memoria di Alessandro Manzoni. Maestro del Coro, Massimo Fiocchi Malaspina.

Con dicembre, il mese dell’Avvento, è subito tempo del Messiah. Per ridare vita al capolavoro di Händel, il 12 e il 14 dicembre arriva sul podio di Largo Mahler uno dei più grandi esperti di prassi esecutiva barocca, Fabio Biondi, insieme ai solisti Giulia Semenzato (Soprano), Lorrie Garcia (Contralto), Jorge Navarro Colorado (Tenore) e Fabrizio Beggi (Basso). Maestro del Coro, Massimo Fiocchi Malaspina.

Appuntamento immancabile, dopo il clamoroso successo registrato durante la Stagione 2024/2025 in termini di affluenza di pubblico, la Sinfonia n.9 in Re minore op.125 di Beethoven per Capodanno (dal 29 dicembre al 1° gennaio), con Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano diretti da Emmanuel Tjeknavorian, con Benedetta Torre (soprano), Laura Verrecchia (mezzosoprano), Davide Tuscano (tenore), Manuel Walser (basso). Maestro del Coro, Massimo Fiocchi Malaspina.

Nel segno del sacro, a Pasqua arriva un capolavoro della tradizione luterana, Ein Deutsches Requiem di Johannes Brahms. Un requiem non nel senso liturgico del termine, ma un’opera in memoriam nella visione creativa del compositore che tra gli anni Cinquanta e Sessanta dovette confrontarsi con la perdita della madre e dell’amico Robert Schumann. L’appuntamento è per l’1 e il 2 aprile con Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano, insieme a Chelsea Zurflüh (Soprano) e Alexander Grassauer (Baritono) diretti da Emmanuel Tjeknavorian. Eseguita per la prima volta nel Venerdì Santo del 1868, oggi ci accompagna in una Pasqua meditativa, un intimo raccoglimento attorno a una musica di eccezionale fattura. Sempre nell’ambito della riflessione e della meditazione pasquale, si rinnova la collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano: il 30 marzo torna all’Auditorium di Milano la Cappella Musicale del Duomo di Milano diretta dal Maestro Massimo Palombella, in un appuntamento intitolato “Vigilate et orate”, un viaggio tra i Responsori dell’Officium Tenebrarum di Marc’Antonio Ingegneri per celebrare la Settimana Santa. Una parentesi natalizia in compagnia della Orchestra Sinfonica e del Coro Sinfonico di Milano, insieme al Coro di Voci Bianche di Milano e al Coro I Giovani di Milano diretti dal loro Maestro, Maria Teresa Tramontin. “Christmas Carols Show”, del 18 dicembre, appuntamento dedicato alle tradizionali carole natalizie, sotto la direzione del Maestro dei Coro Sinfonico di Milano, Massimo Fiocchi Malaspina. Spazio ai professori dell’Orchestra Sinfonica di Milano nel ruolo di solisti: la prima tromba, il ventitreenne Alessandro Rosi, il 27 febbraio e il 1° marzo, si confronterà con il Concerto per tromba e orchestra in Mi bemolle maggiore di Franz Joseph Haydn, diretto dalla bacchetta sicura di Kolja Blacher. Il programma è qui completato dalle Variazioni su un tema di Paganini di Boris Blacher (padre del musicista) e dalla Quarta sinfonia di Schubert. Invece, il 20 e il 22 marzo, con la direzione di Anna Rakitina, già Assistant Conductor alla Boston Symphony Orchestra, in un programma tutto dedicato alla musica inglese del primo Novecento, Nicolai Freiherr von Dellingshausen (Spalla dei Primi Violini dell’Orchestra Sinfonica di Milano) e Giuseppe Amatulli (Primo Corno) si confronteranno con un pezzo raro del repertorio solistico: il Concerto per violino, corno e orchestra di Ethel Smyth, personaggio affascinante proveniente dal mondo delle suffragette.

Il 10 e il 12 aprile è il momento della meravigliosa Sheherazade di Rimskij-Korsakov, che, sin dalle prime note eseguite per l’occasione da Luca Santaniello, Spalla dei Primi Violini dell’Orchestra Sinfonica di Milano, ci porta verso mondi ignoti e lontani a conoscere attraverso i nostri sensi e le nostre emozioni la storia di una donna che incantò un sultano con i suoi racconti da Le mille e una notte. In questo impaginato, grazie al poliedrico talento del pianista e direttore Sunwook Kim, tale perla convive con una delle vette del repertorio pianistico di tutti i tempi: il Quarto concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven, in cui, per la prima volta nella storia, è il pianoforte a rompere il silenzio iniziale, anticipando la canonica esposizione orchestrale.

Tra i principali valori dell’attività dell’Orchestra Sinfonica di Milano, un posto speciale è sicuramente occupato dalla profonda esigenza di creare connessioni e sviluppare continuativamente collaborazioni con le altre istituzioni musicali italiane. Per questo, all’interno della programmazione 2025/2026 trova spazio una preziosa coproduzione, quella del 15 e del 17 maggio, quando all’Auditorium di Milano ha luogo l’incontro tra l’Orchestra Sinfonica di Milano e la Filarmonica Arturo Toscanini di Parma, per l’occasione sotto la guida di un direttore dall’aura leggendaria: Christoph Eschenbach, tra le più autorevoli bacchette della sua generazione. Il programma della serata mette in dialogo due giganti del repertorio ottocentesco: il Bruckner romantico della Sinfonia n.4 e l’eroico Beethoven del Quinto concerto per pianoforte, affidato al giovane e straordinario talento di Tom Borrow.

Sempre nel segno di Anton Bruckner è il programma che Emmanuel Tjeknavorian porta in Auditorium il 27 e il 29 marzo. In questo programma viene affrontata la Settima sinfonia, imponente e solenne, capace di impressionare per la sua grandiosità sonora e per la forza spirituale che la attraversa. Di segno totalmente opposto è la prima parte del programma, il Siegfried-Idyll di Richard Wagner, pervaso da una delicata dimensione privata e affettiva. Richard Wagner aveva infatti scritto nel 1870 questo piccolo gioiello strumentale per 13 strumenti, come regalo di compleanno per la sua sposa Cosima, che da poco aveva dato alla luce l’amato figlio Sigfrido. La prima esecuzione si era tenuta a sorpresa al risveglio di Cosima, la mattina di Natale, presso la villa di famiglia a Tribschen nei pressi di Lucerna.

Musica da Camera Al fianco della Stagione Sinfonica, come sempre, l’Orchestra Sinfonica di Milano propone una programmazione da camera che indaga in lungo e in largo il repertorio per piccoli organici, che quest’anno si sdoppia: 6 appuntamenti, come di consueto, al Teatro Gerolamo (grazie alla collaborazione con il teatro di Piazza Beccaria), e altri 3 appuntamenti all’Auditorium di Milano. Sulla falsariga del Concerto da camera straordinario tenutosi nei mesi scorsi, che ha visto la partecipazione di Emmanuel Tjeknavorian affiancato da Sergei Babayan, la musica da camera “sbarca” anche all’Auditorium di Milano, attestando la profonda importanza che il Direttore Musicale ripone in questa dimensione del fare musica, assolutamente complementare e di arricchimento per il profondo lavoro che Orchestra e Direttore Musicale stanno portando avanti dal punto di vista eminentemente sinfonico. Dal 17 al 30 ottobre 2025 l’Auditorium di Milano ospita una mini-rassegna musicale unica nel suo genere, con la partecipazione di alcune tra le formazioni più distintive dell’Orchestra Sinfonica di Milano. Questi concerti offrono un’esperienza musicale intima e originale, lontana dal grande respiro sinfonico, ma altrettanto emozionante. Un’occasione rara per ascoltare composizioni in versioni inedite, esplorando nuove modalità di fruizione musicale senza rinunciare alla qualità e all’emozione che l’Orchestra Sinfonica di Milano sa offrire. Ad aprire questa rassegna saranno gli Ottoni della Sinfonica di Milano, il 17 ottobre, con un programma che da Giovanni Gabrieli (Canzone à undici, da O Domine Jesu Christe) passa per Astor Piazzolla (Suite da María de Buenos Aires) e Aleksandr Borodin (Danze polovesiane da Il principe Igor) e arriva a Chris Hazell (Three Brass Cats), Modest Musorgskij (estratti da Quadri di un’esposizione) e John Williams (Star Wars, estratti dalle colonne sonore). Emmanuel Tjeknavorian si esibisce insieme agli Archi della Sinfonica di Milano, il 24 ottobre, con un programma che accosta Eine kleine Nachtmusik, Serenata in Sol maggiore K 525 di Wolfgang Amadeus Mozart alla Holberg Suite op. 40 di Edvard Grieg e alla Simple Symphony op. 4 di Benjamin Britten. Chiude questo trittico di appuntamenti cameristici all’Auditorium di Milano un concerto dedicato al più “grave” degli strumenti ad arco, con i Contrabbassi della Sinfonica di Milano che affiancano Dominik Wagner, in un programma dedicato a Anton Bruckner (Locus Iste; Christus factus est), Josef Gabriel Rheinberger (Abendlied), Edvard Grieg (I Dovregubbens hall, “Nella sala del re della montagna”), Antonín Dvořák (Largo dalla Sinfonia n. 9 in Mi minore op. 95 Dal nuovo mondo), Astor Piazzolla (J’attends; La Misma Pena; Saint Louis-en-L’Ile; Guardia Nueva; Adiós Nonino), Billy Joel (Lullabye), e un arrangiamento del brano The Final Countdown degli Europe ad opera di Johan Strindberg, il 30 ottobre. Il 26 ottobre si inaugura la Musica da camera al Teatro Gerolamo, nel segno di Luciano Berio, di cui quest’anno si celebra il 100° anniversario della nascita. I Solisti della Sinfonica di Milano (Luca Santaniello, Lycia Viganò, Gabriele Mugnai e Mario Shirai Grigolato) si cimentano in un programma che celebra la figura di Berio con due lavori cameristici – i Duetti per due violini e Glosse per quartetto d’archi – in dialogo con la musica di Anton Webern: un tributo raffinato, tra sperimentazione e memoria. A completare il programma una delle pagine più intime e tormentate di Šostakovič, il Quartetto n. 8, dedicato “alle vittime del fascismo e della guerra”, un’opera in cui il compositore intreccia memoria personale e tragedia collettiva, e offre, in questo caso, un contrappunto emotivo e storico al dialogo tra Berio e Webern. Il 30 novembre Emmanuel Tjeknavorian si aggiunge al Sestetto de I solisti della Sinfonica di Milano costituito da Nicolai Freiherr Von Dellingshausen (Violino), Miho Yamagishi e Kirill Vishnyakov (Viole), Mario Shirai Grigolato e Nadia Bianchi (Violoncelli) e Joachim Massa (Contrabbasso), per affrontare un programma dedicato alle musiche di Johannes Brahms e Richard Strauss. Un affascinante itinerario cameristico attraverso due opere emblematiche del repertorio tedesco per archi. Il Sestetto op. 18 di Johannes Brahms, composto in gioventù, è un esempio magistrale di equilibrio tra intensità emotiva e rigore formale. Di tutt’altro carattere le Metamorphosen di Strauss, proposte nella rara versione per sette strumenti ad arco: una meditazione sonora tra le più toccanti del Novecento. Jonas Aumiller, tra i vincitori della 27ª edizione del Concorso Pianistico Internazionale “Rina Sala Gallo”, giunge al Teatro Gerolamo il 18 gennaio affiancato da Engjellushe Bace ed Elena Bassi (Violini), Cono Cusmà Piccione (Viola) ed Enrico Garau Moroni (Violoncello). Il programma intreccia pagine tardo-romantiche di straordinaria intensità: l’audace architettura di Brahms, la tensione emotiva di Šostakovič e l’unico, affascinante Quartetto - rimasto incompiuto - di Gustav Mahler. Un incontro cameristico di rara profondità, tra introspezione e poesia.

Il 22 febbraio, Emmanuel Tjeknavorian ritorna ad affiancare i Solisti della Sinfonica di Milano, Lycia Viganò (Violino), Gabriele Mugnai (Viola), Tobia Scarpolini (Violoncello) e Michele Sciandra (Contrabbasso), questa volta per un programma tutto dedicato alla Boemia e ad Antonín Dvořák, intriso di Romanticismo e folklore. Figura emblematica del tardo Ottocento boemo, Dvořák fu in grado di coniugare il linguaggio sinfonico europeo con le radici popolari della propria terra. Tra lirismo e slancio identitario, la sua musica rappresenta una delle vette della tradizione nazionale e un ponte tra la classicità e la riscoperta delle culture popolari. Intriso di altre sonorità quartettistiche è il concerto del 15 marzo. I Solisti della Sinfonica di Milano, Cono Cusmà Piccione e Altin Thanasi (Viole), Gabriele D’agostino (Violoncello), Nicolò Manachino (Flauto), Luca Stocco (Oboe), Fausto Saredi (Clarinetto) e Vincenzo Ferrante Bannera (Corno) insieme al violino di Emmanuel Tjeknavorian si confrontano con la musica di Schubert, Mozart e Stamitz nella formazione di quartetto arricchito dal dialogo con strumenti come il clarinetto, l’oboe o il flauto. Un viaggio che mette in luce inedite combinazioni timbriche, offrendo al pubblico un’esperienza musicale intima e affascinante. Il 10 maggio si chiude la rassegna cameristica in bellezza con due capisaldi della musica da camera di Mozart e Brahms, con la formazione cameristica costituita da Iku Kodama e Marco Ferretti (Violini), Simone Libralon (Viola), Giovanni Marziliano (Violoncello) e Fabio Valerio (Clarinetto). Dopo il Quartetto per archi K 156 di Mozart, i Solisti della Sinfonica di Milano si confrontano con uno dei lavori più complessi della maturità di Brahms, il Quintetto per clarinetto e archi op. 115.

Progetti Speciali Con questa Stagione si corrobora ulteriormente la grande ambizione della Fondazione di interagire, dialogare e collaborare con le altre realtà musicali e culturali del territorio. Ecco che, nell’autunno 2025, l’Orchestra Sinfonica di Milano è protagonista di un progetto straordinario promosso dalla Fondazione Teatri di Piacenza: l’esecuzione della Trilogia Popolare di Giuseppe Verdi presso il Teatro Municipale di Piacenza, dal 29 ottobre al 9 novembre 2025. In tal senso, spicca in questa nuova programmazione la già citata coproduzione tra l’Orchestra Sinfonica di Milano e la Fondazione Arturo Toscanini, in un doppio appuntamento tra Milano e Parma, con un impaginato diretto da Christoph Eschenbach, e che affianca il Bruckner romantico della Sinfonia n. 4 con l’eroico Beethoven del Quinto concerto per pianoforte, affidato al talento pianistico di Tom Borrow.

E ancora, nel mese di giugno 2026 ha luogo una prima, storica collaborazione tra l’Orchestra Sinfonica di Milano e la Società del Quartetto di Milano, un’iniziativa congiunta che rappresenta perfettamente la sinergia tra istituzioni culturali milanesi, un prezioso segnale che, per la prima volta, vede fianco a fianco due delle principali realtà attive nella diffusione della musica nella nostra città. Un palinsesto nel segno di Franz Schubert, tra la Sala Verdi del Conservatorio di Milano e l’Auditorium di Milano di Largo Mahler, dalla produzione pianistica a quella sinfonica, passando per la dimensione cameristica, e che vedrà impegnati Emmanuel Tjeknavorian, giovane Direttore Musicale dell'Orchestra Sinfonica di Milano, insieme a Gabriele Strata, pianoforte, e Caterina Isaia, violoncello. Tra l’intramontabile Sonata per violoncello e pianoforte in la minore D 821 “Arpeggione”, che vede i tre talenti in Trio all’Auditorium di Milano, fino alla dimensione sinfonica, nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano, che accosta il Concerto n. 1 in Do maggiore op. 15 di Beethoven, con Gabriele Strata solista, all’immensa Sinfonia n. 9 in Do maggiore D 944 “La Grande” di Schubert, sotto la bacchetta di Emmanuel Tjeknavorian.

Anniversari Durante la programmazione della Stagione 2025/2026 l’Orchestra Sinfonica di Milano celebra due importanti anniversari. In occasione del 100° della nascita di Luciano Berio, straordinario compositore e Direttore Onorario de laVerdi dal 2000 al 2003, nell’ambito della Stagione Sinfonica, il 21 e il 23 novembre viene eseguito Compass, recital per pianoforte e orchestra di Luciano Berio, per la prima volta in forma di concerto. Insieme al pianista Andrea Lucchesini e al direttore Diego Ceretta, l’Orchestra può tessere un programma che tiene insieme Valses nobles et sentimentales di Ravel e Fontane di Roma di Respighi. Le celebrazioni per ricordare il grande compositore italiano sono anticipate dal concerto da camera al Teatro Gerolamo dove, il 26 ottobre, le prime parti dell’Orchestra Sinfonica di Milano si confronteranno con un programma che affianca i Duetti per due violini e Glosse per quartetto d’archi di Berio a musiche di Webern e Šostakovič. Un progetto in collaborazione con il Centro Studi Luciano Berio. L’altro importante anniversario è rappresentato dal 150° della nascita di Manuel de Falla (nato a Cadice il 23 novembre 1876). L’Orchestra Sinfonica di Milano ha scelto di celebrare questo grande musicista nei concerti del 23 e del 25 gennaio - che prevedono il ritorno del direttore spagnolo Victor Pablo Pérez per Noches en los jardines de España per pianoforte e orchestra e la “Danza spagnola” da La vida breve (contraltare, in questo impaginato, della nordica Seconda sinfonia di Sibelius) – e del 20 e del 22 febbraio, in un programma che unisce diverse sonorità dal mondo del balletto (de Falla, Stravinskij e Chačaturjan).

Abbonamenti All’Abbonamento classico, un abbonamento fisso a 25 concerti con posto fisso, si affianca anche quest’anno l’Abbonamento mosaico, una formula di abbonamento a 15 o 10 concerti, componibile a proprio piacimento scegliendo gli appuntamenti al momento dell’acquisto da tre diverse categorie in cui sono raggruppati i concerti della Stagione Sinfonica. Un’opportunità in più per costruire la propria esperienza all’Auditorium di Milano, modellando un percorso d’ascolto a piacere in base ai propri gusti e alle proprie esigenze. Questa tipologia di abbonamento, presentata per la prima volta nell’ambito della Stagione 2024/2025, ha registrato un grande successo nel pubblico, attestandosi come tipologia di abbonamento maggiormente richiesta dagli ascoltatori, rappresentando il 70% del totale degli abbonamenti venduti. La convenienza di questo prodotto, unita alla preziosa possibilità combinatoria che consente ai fruitori di selezionare liberamente i concerti della Stagione, ha rappresentato senz’altro un fattore determinante per il successo di questa nuova, imperdibile forma di abbonamento. Sulla falsariga della felice esperienza costruita durante la Stagione in corso, l’Orchestra Sinfonica di Milano rilancia per la Stagione 2025/2026 il progetto Genesi – Generazione sinfonica, un progetto totalmente dedicato ai giovani, la Community Under 35, un carnet dedicato agli studenti e ai giovani in generale, a un prezzo estremamente accessibile. Un’esperienza a tutto tondo, un drink al bar dell'Auditorium (incluso nel prezzo) e un talk introduttivo dedicato, una conversazione "collegiale" a cui tutti possono partecipare che si svolge direttamente in sala curata da giovani relatori.

I biglietti ai singoli concerti saranno in vendita a partire da martedì 26 agosto 2025.

Con il contributo del Ministero della Cultura. Fondatori Istituzionali: Regione Lombardia, Comune di Milano. Fondatori Promotori: Città metropolitana di Milano, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Banco BPM, Pirelli, Intesa Sanpaolo. Con il sostegno di Fondazione Cariplo. Partner: A2A. Sponsor tecnici: ATM, Bigi Cravatte, Landor. Partner: Teatro alla Scala, Centro Studi Luciano Berio, Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, Teatro Gerolamo, Fondazione Arturo Toscanini. Media Partner: Corriere della Sera.


SFOGLIA LA STAGIONE 2025/26


14 settembre 2025 - 23 maggio 2026
Milano
Dati ente organizzatore
INDIRIZZO: piazza Tito Lucrezio Caro, 1 - 20136 - Milano - MI - Italia
PRESSO: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler
TELEFONO: +39 02 83389401;402 (Auditorium); +39 02 83389414 (segreteria artistica); +39 02 83389329 (ufficio stampa)
FAX: +39 02 83389303
  
Condividi su: