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Roma: 62° Festival di Nuova Consonanza
Lunedì 15 dicembre 2025, ore 21.00 - Eduardo Carlo Natoli (1962) Eidos* (2025) per otto contrabassi *prima esecuzione assoluta. Ensemble LUDUS GRAVIS Giacomo Piermatti, Rocco Federico Castellani, Yvonne Scarpellini, David Medina, Mélisande Lochak+, Gabriele Pagliano+, Dalila Specchio+, Fabio De Stefano+ - contrabbassi, Daniele Roccato direzione +Conservatorio di musica Santa Cecilia di Roma Musicolour Francesca Torricella, Alessio Morglia disegni e animazione

EIDOS è un progetto multimediale che ha come elemento portante e ragion d’essere l’omonima composizione di Eduardo Carlo Natoli. Scritta per l’ensemble Ludus Gravis, ha nelle peculiarità del suo organico (otto contrabbassi) il suo elemento generatore. La durata di 70 minuti, l’articolazione in 11 movimenti e lo sviluppo formale generativo e ramificato lo rendono assimilabile a una grande struttura architettonica archetipale, una sorta di essenza atemporale che non viene completamente mascherata dalla sua manifestazione fenomenologica. Un frattale impossibile dove ogni parte conserva in sé non solo l’essenza ma anche la realtà del tutto. Un tulle posto davanti agli otto contrabbassi (e al direttore), sarà lo schermo invisibile su cui verranno proiettate le immagini in movimento realizzate nella parte pittorica da Francesca Torricella e nella loro animazione da Alessio Morglia. I due artisti daranno vita ad un’architettura onirica, in perenne movimento e trasformazione: una sorta di visualizzazione trasfigurata e in tempo reale dello sviluppo sonoro e musicale del lavoro di Natoli. L’ensemble Ludus Gravis di volta in volta sembrerà dialogare con gli elementi proiettati oppure scomparire, inghiottito dalle proiezioni, per riemergere come un’araba fenice traghettando l’ascoltatore nell’Iperuranio platonico, il mondo trascendente di Eidos. Daniele Roccato

Il progetto EIDOS - Poema dell’immutabile essenza è sviluppato da Ludus Gravis in collaborazione con il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Dopo l’esperienza di Reminiscenze per tre quartetti d’archi e due gruppi di percussioni, Reminiscenze II per orchestra sinfonica (periodo francese), Mimèsi per quartetto d’archi e nastro magnetico (1990 RAI Radio1), e Tra i due Silenzi per clarinetto, violino, contrabbasso, nastro magnetico e live electronics (1997 Lombardia Europa Musica), Eidos è il quinto lavoro in cui l’idea formale, non solo nell’articolazione delle sezioni ma nella sua dimensione poetica ed intuitiva, vive un profondo legame con la potenza evocativa di alcuni tratti del pensiero platonico. Amo definirlo come poema dell’immutabile essenza, ho voluto viverlo come un lavoro in cui ancora una volta, seguendo l’intima forza di materiali sonori che si autogenerano per simbiosi, cercare nella forma la capacità di restituire, nella sua inevitabile dimensione temporale, una universale e quindi atemporale consapevolezza emotiva della totalità. Eidos arriva a segnare un tratto inequivocabile nella mia produzione, che definisce con chiarezza quanto una scrittura possa cambiare nel tempo conservando la sua essenza. In Platone le essenze coincidono con modelli o idee che esistono separatamente dal mondo terreno e hanno caratteristiche molto differenti; sono eterne, perfette e immutabili. Nell’ipotesi di una conoscenza pregressa in grado di discernere tra oggetti ideali ed empirici, vive il concetto di eidos e la scelta del suo organico. Otto contrabbassi hanno permesso l’esplorazione e l’identificazione di oggetti sonori ideali, hanno offerto alla scrittura una immersione in un suono ‘altro’, il raggiungimento dell’idea di archi nel superamento della loro consueta connotazione timbrica. L’articolazione in undici movimenti e la costruzione attorno a tre blocchi principali propone una continua fluttuazione tra due livelli di ascolto a sottolineare la distinzione tra i due piani della realtà, quello della pura intelligibilità dell’Essere, e quello della sensazione e del divenire. Mi è sembrata da subito l’unica organizzazione possibile, in un lavoro in cui la rappresentazione dell’essenza non poteva passare attraverso un’idea di sviluppo o di evoluzione direzionale del tempo, ma doveva necessariamente esprimere la propria identità in una immersione esplorativa delle stratificazioni del pensiero. La tripartizione che deriva dai principali blocchi, come in una generalizzazione del concetto di Essere (Esistenza Identità Appartenenza), vive grazie alla presenza degli altri movimenti, come l’idea, grazie alla sua perfezione ed immutabilità, si differenzia dalle cose sensibili che partecipano ad essa. Non ho cercato effetti, ma, dove era fondamentale prendere le distanze dalla poetica predominante del lavoro e sublimarne nell’astrazione la mancanza, ho condotto la scrittura su un’esplorazione espressiva di tecniche estese. Credo nel valore di una tecnica compositiva profondamente legata alla poetica e all’idea formale. In questo principio anche la dimensione memoria ha rintracciato la propria identità: lontana dal classico ruolo di ricordo ed intelligibilità, e inevitabilmente distante anche da una più moderna concezione che la vede spesso tradursi in un processo di accumulazione del materiale, la memoria in Eidos non poteva che esprimersi come mìmesis e l’imitazione non poteva certo risolversi semplicemente in una tecnica contrappuntistica; era necessario trovare una duplicità nella scrittura che consentisse il continuo passaggio, come un respiro vitale, tra l’oggetto ideale e la sua copia empirica, tra l’espressione fenomenologica e la sua essenza. Una parte rilevante di questo lavoro è incentrata quindi sulla possibilità strumentale di ottenere due suoni diversi nella medesima posizione, cercando in armonici naturali di diverso tipo la possibilità di un repentino passaggio dal suono reale alla sua proiezione acuta. In una sovrapposizione a più voci questa tecnica ha consentito alla scrittura di respirare e al suono di identificarsi ed imitarsi nel proprio spessore in una continua fluttuazione di altezze. Amo una scrittura lontana dalle scorciatoie del mestiere. Anche in questo lavoro, come sempre, spero di aver taciuto l’inutile. Eduardo Carlo Natoli in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo - Il Mattatoio Roma
Lunedì 15 dicembre 2025, ore 21.00
Mattatoio di Roma La Pelanda piazza Orazio Giustiniani 4, Roma


Dati ente organizzatore
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CELL: +39 339 7097061