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Sabato 19 novembre 2022, ore 18.00 -
Orchestra Filarmonica
del Festival di Brescia e Bergamo
- Pier Carlo Orizio, direttore
e Giuseppe Albanese, pianoforte.
Appuntamento nell'ambito del progetto Circolazione musicale in Italia - Nuove Carriere che gode del contributo del Ministero della Cultura - Direzione Generale Spettacolo.
Programma:
Wolfgang Amandeus Mozart (1756 – 1791)
Concerto per pianoforte e orchestra n. 18 in Si bemolle maggiore, K 456
Allegro vivace
Andante un poco sostenuto
Allegro vivace
Benjamin Britten (1913 - 1976)
Young Apollo, op. 16 per pianoforte, quartetto d'archi e orchestra d'archi
Wolfgang Amandeus Mozart (1756 – 1791)
Concerto per pianoforte e orchestra n. 21 in Do maggiore, K 467
Allegro maestoso
Andante
Allegro vivace assai
Biografie: Nato a Brescia nel 1963, Pier Carlo Orizio si è diplomato in pianoforte sotto la guida di Sergio
Marengoni e in direzione d’orchestra con Donato Renzetti, frequentando altresì i corsi di
perfezionamento tenuti da Emil Tchakarov (Venezia 1988) e da Leonard Bernstein (Roma 1989).
Ha diretto alcune delle principali orchestre europee tra le quali la Filarmonica di San Pietroburgo, la
Russian National, la Camerata Salzburg con Salvatore Accardo solista, la Tchaikovsky Symphony, la
Danish National Symphony. Con la Prague Philharmonia ha registrato per la RAI il Concerto n. 1 di
Beethoven e il Concerto di Schumann, solista Martha Argerich. Un rapporto speciale lo lega alla Cina,
ove è stato direttore artistico del Beijing International Piano Festival. Dal 2008 ha diretto nelle
principali sale cinesi orchestre quali la Beijing Symphony e la Shenzhen Philarmonic Orchestra.
Nella sua attività concertistica ha collaborato con nomi leggendari quali Mstislav Rostropovich, Sir
James Galway, Rudolf Buchbinder, Boris Berezovsky su invito dei maggiori festival europei.
Profondamente interessato alla musica del nostro tempo, ha diretto brani di Arvo Pärt, Sofia
Gubaidulina, Krzysztof Penderecky, e prime assolute, tra gli altri, di Giancarlo Facchinetti e Mauro
Montalbetti. Nel 2013 ha fondato, con Luca Ranieri, la Filarmonica del Festival Pianistico di Brescia,
collaborando con solisti quali Salvatore Accardo, Uto Ughi, Daniil Trifonov, Ramin Bahrami, Sergej
Krylov, Martha Argerich e Mikhail Pletnev.
Nell’aprile del 2018 Pier Carlo Orizio ha diretto nuovamente la prestigiosa Russian National
Orchestra: a Mosca per l’inaugurazione del Festival Rostropovich, solista al pianoforte Mikhail
Pletnev, e alla Royal Opera House di Muscat, in Oman, solista al violino Sergej Krylov. Nel luglio
2018 ha diretto la Zagreb Philharmonic Orchestra con solisti Julian Rachlin e Mischa Maisky.
Tra i prossimi impegni è previsto il debutto londinese con la Royal Philharmonic Orchestra.
Pier Carlo Orizio è stato docente di Esercitazioni Orchestrali presso il Conservatorio “E.F.
Dall’Abaco” di Verona dal 2002 al 2018.
La Filarmonica del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo è un'orchestra
sinfonica composta in gran parte da giovani musicisti. Costituitasi nel 2013 come nucleo portante di
un progetto innovativo e dinamico, in grado anche di offrire concrete opportunità professionali ai
migliori diplomandi e diplomati dei nostri Conservatori, la Filarmonica è divenuta una delle realtà
musicali più interessanti del panorama italiano, tanto che alcuni dei suoi componenti nel 2015 hanno
affiancato l’Orchestra giovanile Cherubini in due straordinari concerti diretti da Riccardo Muti.
Dal 2014 la Filarmonica è l’orchestra “in residenza” del Festival di Brescia e Bergamo, ma nello
stesso tempo svolge una propria attività concertistica che l’ha portata a ottenere vivi successi al Teatro
Alighieri di Ravenna, al Carisport di Cesena, al Verdi di Trieste e in altre sedi.
La Filarmonica fin dagli esordi collabora stabilmente con artisti di fama internazionale tra i quali i
violinisti Uto Ughi, Salvatore Accardo, Sergej Krylov e i pianisti Martha Argerich, Mikhail Pletnev,
Daniil Trifonov, Lilya Zilberstein, Ramin Bahrami, David Fray.
In questi anni la Filarmonica ha proposto un repertorio sinfonico molto ampio, con capolavori di
Mozart, Beethoven, Mendelssohn, Čajkovskij, Prokofiev, Rachmaninov. Ha partecipato a produzioni
d’opera (Rosmonda d’Inghilterra al Festival Donizetti di Bergamo) e all’esecuzione di musiche da film
(Omaggio a Fellini al Meeting di Rimini). Tra le finalità della formazione c’è quella di avvicinare alla
grande musica un nuovo pubblico. Intensa, a tal proposito, l’attività delle prove aperte con ascolti
guidati per un efficace coinvolgimento del mondo della scuola.
Nel corso del 2017 la Filarmonica è stata protagonista di alcuni importanti eventi in omaggio a
Luciano Pavarotti a 10 anni dalla scomparsa: in gennaio alla Royal Opera House di Muscat (Oman)
con Placido Domingo, a settembre in diretta televisiva RAI dall’Arena di Verona per ”Pavarotti, una
emozione senza fine”, a dicembre di nuovo a Muscat per “Homage to Luciano Pavarotti” con un
importante cast vocale comprendente Francesco Meli, Marcello Giordani, Sumi Jo, Fiorenza Cedolins
e i giovani dell’Accademia Pavarotti. Il suo direttore principale è il maestro Pier Carlo Orizio, anima
artistica del Festival di Brescia e Bergamo. La Filarmonica si è anche avvalsa della collaborazione di
numerosi direttori ospiti tra cui Umberto Benedetti Michelangeli, Eugene Kohn, Enrico Bronzi,
Sergej Krylov, Eduard Topchjan.
Tra i più richiesti pianisti della sua generazione, Giuseppe Albanese debutta nel 2014 su etichetta
Deutsche Grammophon con un concept album dal titolo “Fantasia”, con musiche di Beethoven,
Schubert e Schumann. Segue nel 2015 il suo secondo album DG "Après une lecture de Liszt",
interamente dedicato al compositore ungherese. Nel marzo 2016 Decca Classics inserisce nel box con
l'opera omnia di Bartók in 32 cd la sua registrazione (in prima mondiale) del brano "Valtozatok"
(Variazioni). Pubblicazione i Concerti nn.1 e 2 e “Malédiction" di Liszt per Universal
Music. A gennaio 2020 esce il suo terzo CD per Deutsche Grammophon: “Invitation to the dance”,
dedicato al balletto e contenente musiche di Weber, Delibes, Tchaikovsky, Stravinsky, Debussy e
Ravel. Invitato per recital e concerti con orchestra da autorevoli ribalte internazionali quali - tra gli
altri - il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York; l’Auditorium
Amijai di Buenos Aires; il Cenart di Mexico City; la Konzerthaus di Berlino; la Laeisz Halle di
Amburgo; la Philharmonie di Essen; il Mozarteum di Salisburgo; St. Martin in the Fields e la Steinway
Hall di Londra; la Salle Cortot di Parigi; la Filarmonica di San Pietroburgo; la Filharmonia Narodowa
di Varsavia; la Filarmonica Slovena di Lubiana; la Gulbenkian di Lisbona, ha collaborato con direttori
del calibro di Christian Arming, John Axelrod, James Conlon, Lawrence Foster, Will Humburg,
Dmitri Jurowski, Stanislav Kochanovsky, Julian Kovatchev, Alain Lombard, Nicola Luisotti, Othmar
Maga, Henrik Nanasi, Anton Nanut, Tomas Netopil, Daniel Oren, George Pehlivanian, Donato
Renzetti, Alexander Sladkowsky, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Michel Tabachnik, Jeffrey Tate, Jurai Valcuha, Jonathan Webb ecc. Tra i festival, di particolare rilievo gli inviti al Winter Arts Square
di Yuri Temirkanov a San Pietroburgo, al Castleton di Lorin Maazel (USA), all’Internazionale di
Brescia e Bergamo e al MiTo SettembreMusica, alla Biennale Musica di Venezia, oltre al Mittlefest, il
Tiroler Festspiele di Erl, il Festival di Colmar, En Blanco y Negro di Mexico City, il Festival di Sintra
(Portogallo), il Tongyeong Festival (Corea). In Italia ha suonato per tutte le più importanti stagioni
concertistiche (incluse quelle dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia e della RAI di
Torino) e in tutti i più importanti teatri. Negli ultimi tempi il Mº Albanese si è distinto per essere stato
invitato a suonare in ben undici delle tredici Fondazioni Liriche italiane: il Petruzzelli di Bari, il
Comunale di Bologna, il Teatro Lirico di Cagliari, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo
Felice di Genova, il Teatro San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma,
il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia, l’Arena di Verona. Già “Premio Venezia” 1997 (assegnato
all’unanimità da una giuria presieduta dal Mº Roman Vlad) e Premio speciale per la miglior esecuzione
dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano, Albanese vince nel 2003 il primo premio al
“Vendome Prize” (presidente di giuria Sir Jeffrey Tate) con finali a Londra e Lisbona: un evento
definito da Le Figaro “il concorso più prestigioso del mondo attuale”. Albanese è laureato in Filosofia
col massimo dei voti e la lode (con dignità di stampa della tesi sull’Estetica di Liszt nelle “Années de
Pèlerinage”) ed a soli 25 anni è stato docente a contratto di “Metodologia della comunicazione
musicale” presso l’Università di Messina.
Informazioni:
il CIDIM organizza e coordina la tournée.
Sabato 19 novembre 2022, ore 18.00
Teatro Manfroce, Palmi (RC) - Italia
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