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Stato della Città del Vaticano: Conservatorio di Luigi Cherubini - Suono Italiano 2018
Programma: César Franck (1822 - 1890) Prélude, choral et fugue in si minore per pianoforte Prélude Moderato Choral Poco più lento Fugue Claude Debussy (1862 - 1918) Feux d'artifice, dai Préludes per pianoforte, secondo libro, L 131 Modérément animé, léger, égal et lointain Pianista Mina Yasuda, 2° anno Biennio di pianoforte solistico Docente di riferimento: Prof. Giovanna Prestia Johann Sebastian Bach (1685 – 1750) / Ferruccio Busoni (1866 – 1924) Präludium und Fuge für die Orgel in mi bemolle maggiore BWV 552 (BV B 22) (da Bach-Busoni Collected Edition, III n. 2, 1916) Maurice Ravel (1875-1937) Scarbo, Modéré da Gaspard de la nuit, tre poemi per pianoforte da Aloysius Bertrand Pianista Sergio Costa, diplomato in pianoforte Docente di riferimento: Prof. Maria Teresa Carunchio NOTE AL PROGRAMMA Attraverso il pianoforte è possibile ripercorrere le tappe cruciali di tematiche artistiche, culturali, espressive e tecniche del Romanticismo musicale, fino alle estreme trasformazioni del primo Novecento. Tra i tanti, due in particolare sono i momenti offerti da questo concerto: la riscoperta dell'antico, inteso come riferimento culturale e di identità musicale da cui procedere e con il quale confrontarsi in un dialogo aperto al presente (assente, negli autori e brani proposti, l'atteggiamento antiquario o di pura erudizione); il raggiungimento di livelli vertiginosi di tecnica, anche questi intesi come ricerca timbrica e formale aperta alla modernità, priva di autocompiacimento puramente spettacolare. Il Preludio, corale e fuga di Franck, in pendant con il successivo Preludio, Aria e Finale, è uno dei capolavori ultimi del suo autore (il brano è del 1884), tornato dopo almeno una ventina d'anni al pianoforte (in mezzo è l'altra tastiera assiduamente praticata, l'organo). Questi due brani mettono in tutta evidenza la portata della "riscoperta" della musica di Johann Sebastian Bach dipanatasi a tappe successive nel corso del secolo: il riferimento nel titolo a strutture settecentesche senza rimandi contenutistici è un modo per reagire al fantasioso contenutismo tardoromantico, ma alla complessa struttura compositiva si affianca una sonorità morbida, avvolgente, ricca armonicamente e con aperture melodiche di straordinario fascino, in un confronto continuo tra esigenze formali ed espressive. La concezione complessiva è di un grande trittico - si abbandona la dualità di Preludio e Fuga - la scrittura è densa, rimanda a quella organistica, e virtuosistica - Franck interpreta al massimo grado la lezione di Liszt - il tutto legato in una vasta concezione unificata dall'impiego di un tema che annunciato in forma di recitativo nel Prélude, si ripresenta in successive trasformazioni nel Choral per poi diventare il soggetto della Fugue finale. Si tocca direttamente il confronto con Bach nella versione per pianoforte del Preludio e Fuga BWV 552 fatta da Busoni nel suo monumentale lavoro di revisione e trascrizione di vari brani bachiani, in questo caso quelli per organo contenuti del Dritter Theil der Clavier-Übung, tra gli ultimi lavori del Cantor (1739); partendo dall'assunto che "tutto in musica è trascrizione", Busoni considera il trascrivere un atto creativo in quanto la creazione stessa è trascrizione, e trascrizione è anche l'interpretazione, in quanto ad ogni passo l'interprete è chiamato ad operare una serie di scelte che traducono un originale assoluto calandolo nella realtà e concretezza del presente. Nel saggio che accompagna l'edizione bachiana Busoni affronta vari aspetti tecnici del suonare musiche organistiche al pianoforte, offrendo soluzioni coraggiose che non puntano ad "imitare" sonorità lontane ma che si servono di tutte le risorse disponibili, fino all'utilizzo del pedale di risonanza di recentissima introduzione. Grandiosa la concezione di questo lavoro che apre, col Preludio, e chiude, con la Fuga a cinque voci, la raccolta bachiana, al cui interno si trovano una serie di Corali e Duetti per l'uso liturgico nel Servizio luterano; varie le letture, tra cui particolarmente suggestiva quella che tiene conto di ricorrenze numeriche, in particolare il numero 3, riferito alla Trinità, particolarmente evidente nella Fuga in tre parti e a tre soggetti; segno di una volontà simbolica sicuramente presente in Bach (tra i primi a rilevarla un ammiratissimo Albert Schweitzer), ma che è anche principio costruttivo e mezzo di ricerca tecnica. Ineliminabile dal pensiero musicale pianistico è l'elemento del virtuosismo tecnico, evidente in tutti i brani presentati ma che raggiunge livelli di arditezza e sperimentazione altissimi nei lavori di Debussy e Ravel. Entrambi i brani qui proposti fanno parte di raccolte, i dodici Préludes del secondo libro di Debussy (esplicito omaggio e legame con Chopin e, attraverso questi, con Bach), i tre movimenti dal Gaspard de la Nuit. Vicini anche nel tempo, 1912 circa per il primo 1908 per il secondo, in entrambi si realizza un pianismo che sfiora la ricerca sonora pura avventurandosi in soluzioni tecniche ardite, ripensamento estremo della grande lezione lisztiana. Donata Bertoldi, docente di Storia della musica, Conservatorio L. Cherubini, Firenze La rassegna di concerti ha ricevuto il patrocinio dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede La rassegna Museidisera rientra nel progetto Suono Italiano - Nuove Carriere realizzato grazie al contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Spettacolo. Informazioni: Il concerto è gratuito per quanti acquistano il biglietto d'accesso ai Musei Vaticani INFO sul sito: www.museivaticani.va
Venerdì 27 luglio 2018, ore 20.00
Museo Gregoriano Profano, Musei Vaticani - Stato della Città del Vaticano |
Dati ente organizzatore
INDIRIZZO: via della Giuliana 32 - 00195 - Roma - RM - Italia
TELEFONO: +39 06 99341536
CELL: +39 335 8336732