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Stato della Città del Vaticano: Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Milano - Suono Italiano 2018
Programma: Johannes Brahms (1833-1897) Sonata n.1 in fa minore per clarinetto e pianoforte op.120 Allegro appassionato (fa minore). Sostenuto ed espressivo Andante un poco Adagio (fa minore) Allegretto grazioso (fa minore). Trio Vivace (fa maggiore) Claude Debussy (1862-1918) Première Rhapsodie per clarinetto e pianoforte Azio Corghi (1937) Nocturnus visus per clarinetto solo Luigi Bassi (1833-1871) Fantasia su temi del Rigoletto per clarinetto e pianoforte Riccardo Acciarino, clarinetto (allievo del M°Alberto Serrapiglio - iscritto al corso di diploma accademico di primo livello - Clarinetto) Gabriele Duranti, pianoforte (allievo del M°Cristina Frosini - iscritto al corso di diploma accademico di primo livello - Pianoforte) Il clarinetto è uno strumento la cui storia fiorisce tra il Romantico e il Contemporaneo; la possibilità di raggiungere dinamiche, altezze e timbri così vari ed estremi ha rapito i più grandi compositori. Quello presentato questa sera è un viaggio tra le sonorità, le grandi capacità di questo strumento, tra capolavori del repertorio e compositori dagli stili completamente diversi: dalla morbida forza di Brahms alle danzanti sonorità di Corghi, dal divertito virtuosismo di Bassi su temi Verdiani ai sospesi colori di Debussy. La Sonata no. 1 op. 120 di J. Brahms, con cui si apre il concerto, venne scritta verso la fine della vita del compositore. A Meiningen si innamorò del “caldo e umano” suono di Richard Mülfeld, decidendo di dedicare le sue ultime composizioni cameristiche all’espressione timbrica del clarinetto. Un primo tempo Allegro Appassionato, dai temi contrastanti, vede clarinetto e pianoforte alternarsi e fondersi nella dolcezza e nella passione. La carica del primo tempo lascia così spazio ai sublimi e sospesi temi di un secondo tempo Andante un poco Adagio, che a sua volta si riversa nella semplicità e leggerezza del terzo tempo Allegro Grazioso. La sonata si conclude con un frizzante tempo Vivace, non eccessivamente virtuosistico e dai funzionali incastri melodici e armonici. La sonata romantica viene seguita dalla altrettanto famosa Première Rhapsodie di C. Debussy, con cui il compositore riesce, nel suo stile etereo e sospeso, a sfruttare la velocità, la dolcezza, la forza e la pacatezza dello strumento a fiato per cui è scritta. Anch’essa composta nell’ultimo periodo di vita del compositore, sembra ricordare proprio la sonata op. 120 nel sacrificio delle più ardue difficoltà virtuosistiche a favore dei tenui impasti timbrici. La Rapsodia fu commissionata a Debussy per un concorso al Conservatorio di Parigi e non presenta innovazioni rispetto alla produzione del periodo, è però uno splendido esempio di padronanza dei mezzi espressivi e sublime ricercatezza timbrica. Lo stesso Debussy scrisse una versione per clarinetto e orchestra della rapsodia, nella quale gli impasti coloristici vengono esaltati dai timbri dei vari strumenti. La composizione Nocturnus Visus di A. Corghi, compositore contemporaneo italiano non assimilabile a un preciso stile compositivo, è un altro esempio di come il clarinetto può assumere le sembianze più disparate. Scritto per il clarinettista Domenico Ciannella è un extrait da A’nsunnari, per voce ed ensemble strumentale, che trae spunto dalle lamentazioni funebri euro-mediterranee in cui appare spesso l’atmosfera di “recitazione sognante”. Alla prevaricante descrizione di un pauroso incubo si alternano andamenti cullanti di ninne-nanne che lasciano trapelare la loro componente erotica e apparizioni simboliche della morte. I frammenti melodici di canti popolari e l’angoscia del Nocturnus Visus, giunta al suo delirante apice, vengono interrotti nel finale da un “calmo, dolce” tema rassicurante, sdoppiato però nel registro grave dal tema del “destino”. Il concerto si conclude con il virtuosismo strumentale della Fantasia da Concerto su temi del Rigoletto di Luigi Bassi. Il compositore, clarinettista italiano di fine ‘800 ex primo clarinetto del Teatro alla Scala di Milano, scrisse 15 fantasie d’opera delle quali questa è forse la più importante. I temi delle arie verdiane si alternano tra pianoforte e clarinetto, il quale esprime tutte le sue possibilità canore. Virtuosismi frizzanti e leggeri caratterizzano tutta la composizione, esaltando le capacità tecniche dello strumentista e ornando le armonie e melodie di un’opera meravigliosa. A cura di Riccardo Acciarino: La rassegna di concerti ha ricevuto il patrocinio dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede La rassegna Museidisera rientra nel progetto Suono Italiano - Nuove Carriere realizzato grazie al contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Spettacolo. Informazioni: Il concerto è gratuito per quanti acquistano il biglietto d'accesso ai Musei Vaticani INFO sul sito: www.museivaticani.va
Venerdì 04 maggio 2018, ore 20.00
Museo Gregoriano Profano, Musei Vaticani - Stato della Città del Vaticano |
Dati ente organizzatore
INDIRIZZO: via della Giuliana 32 - 00195 - Roma - RM - Italia
TELEFONO: +39 06 99341536
CELL: +39 335 8336732
ALLEGATI: