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Stoccarda - Germania: Benedetto Lupo - Suono Italiano 2017
Giovedì 23 marzo 2017, ore 19.00 - Recital del pianista Benedetto Lupo. In collaborazione con ARCES e.V e  Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda.






PRELUDI E FANTASIE



Programma:
Nino Rota 15 Preludi (1964)
1. Allegro molto
2. Allegro, ma espressivo e delicato
3. Allegretto con spirito
4. Andante sostenuto ed espressivo
5. Con impeto
6. Andante
7. Allegro con spirito
8. Lento, con accento
9. Allegretto quasi andantino
10. Allegro mosso e marcato
11. Andante senza lentezza
12. Allegro
13. Andante cantabile
14. Allegro non troppo e marcato
15. Allegro robusto

Claude Debussy  Masques (1904)

Claude Debussy  ...d’un cahier d’esquisses… (1903)

Claude Debussy  L’isle joyeuse (1904)

***intervallo***

Alexander Scriabin Sonate-Fantaisie no.2 op.19 (1892-1897)
Andante
Presto

Sergej Rachmaninov Sonata no.2 op.36 (1931)
Allegro agitato - Meno mosso
Non allegro - Lento
Allegro molto - Presto

Il programma è diviso in due parti distinte. La prima rende omaggio a Nino Rota, compositore italiano notissimo e amatissimo in Italia e all’estero, con i 15 preludi per pianoforte; si tratta di brevissime pagine in cui delicatezza, visionarietà e cambiamenti repentini d’umore si avvicendano, ricreando un mondo onirico e trasognato, a volte beffardo, spesso malinconico. Abbondano i rimandi cinematografici, anche se non si tratta di musica descrittiva ma, al contrario, di musica tout-court. La concatenazione dei preludi sembra suggerire un flusso continuo da un preludio all’altro, quasi come se si trattasse di un’unica pagina scritta di getto e in un solo fiato, una specie di diario intimo. I rimandi all’opera felliniana sono immersi in una scrittura cristallina e piena di colori sapienti; la raffinatezza della scrittura pianistica richiama le squisitezze della musica francese per pianoforte del primo ‘900 di cui Rota era un estimatore grandissimo, come ho potuto verificare personalmente durante i miei studi al Conservatorio di Bari sotto la sua direzione. Diventa perciò logico proseguire la prima parte del concerto con delle pagine di Debussy, proponendo tre pezzi che inizialmente erano stati concepiti come parte di un trittico; una nuova “Suite bergamasque”, come lo stesso Debussy avrebbe detto a Ricardo Viñes, quando ne accennò alcuni passaggi al pianoforte. Le cose poi andarono diversamente a causa dei contrasti tra diverse case editrici e i pezzi di questo trittico furono pubblicati separatamente, ma l’ascolto dei brani in successione evidenzia subito il legame intrinseco tra i pezzi e le atmosfere spesso simili, dai colori a volte sinfonici. Si passa così dalle atmosfere quasi allucinate, a volte violente e talora fantasmagoriche di “Masques” alla qualità meditativa e di pura sospensione temporale di “ ... d’un cahier d’esquisses...” che, con il suo titolo così elusivo e dotato di puntini sospensivi, preannuncia le atmosfere dei successivi preludi per pianoforte, per giungere poi alla conclusione esaltata e quasi orgiastica de “L’isle joyeuse”. La seconda parte del programma è invece dedicata a Scriabin e Rachmaninov e al loro rapporto con la forma sonata. Si inizia con la Sonata-Fantasia di Scriabin, che evidenzia anche un certo impressionismo nella scrittura -fu il compositore stesso a dire di essere stato ispirato dal movimento delle onde del mare- e si termina con la Seconda Sonata di Rachmaninov, vertice del tardo romanticismo e del virtuosismo russo, opera ricca di contrasti e di tempestosa drammaticità. Uno sguardo affascinante e denso sul pianismo russo del primo ‘900, con due opere scritte da compositori che erano anche pianisti e, nel caso di Rachmaninov, tra i più grandi del secolo passato.

Biografie
:
Considerato dalla critica internazionale come uno dei  talenti  più interessanti e completi della sua generazione, Benedetto Lupo ha debuttato a tredici anni con il Primo Concerto di Beethoven, imponendosi subito in numerosi concorsi internazionali, tra i quali il "Cortot" ed il "Ciudad de Jaén” in Europa ed il "Robert Casadesus”, "Gina Bachauer" e "Van Cliburn" negli Stati Uniti. Nel 1992, quando la sua  intensa  attività concertistica lo  vedeva  già impegnato nelle Americhe, in Giappone ed in Europa, ha vinto a  Londra il Premio "Terence  Judd".
Benedetto Lupo ha suonato più volte al Lincoln Center di New York, alla Salle Pleyel a Parigi, Wigmore Hall a Londra, Philharmonie a Berlino, al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, al Festival di Tanglewood, al Festival de la Lanaudière, Oxford Festival, al Festival Internazionale di Istanbul, al Festival “Enescu” di Bucarest e al Tivoli Festival di Copenaghen. È stato ospite dei più importanti teatri italiani – Teatro alla Scala di Milano, San Carlo di Napoli, La Fenice di Venezia, Comunale di Bologna e di Firenze, Regio di Torino, Verdi di Trieste, Carlo Felice di Genova, Filarmonico di Verona, Massimo di Palermo, Lirico di Cagliari e Petruzzelli di Bari - e delle maggiori istituzioni concertistiche nazionali, tra le quali l’Orchestra dell’Accademia di S. Cecilia di Roma, l’Orchestra Nazionale della RAI, l’Orchestra Verdi di Milano, i Pomeriggi Musicali, l’Orchestra Regionale Toscana, l’Unione Musicale di Torino, La Società del Quartetto di Milano, l’Accademia Filarmonica Romana, gli Amici della Musica di Firenze, il Festival Pianistico Internazionale di Bergamo e Brescia, la stagione “Micat in Vertice” dell’Accademia Musicale Chigiana.
Tra le orchestre di fama mondiale con cui ha suonato, ricordiamo nelle Americhe la Philadelphia Orchestra, Chicago Symphony, Boston Symphony, Los Angeles Philharmonic, Baltimore Symphony, Orchestre Symphonique de Montréal, New World Symphony, Saint Louis Symphony, Seattle Symphony, Vancouver Symphony, Les Violons du Roy, Orquestra Sinfonica Brasileira; in Europa la London Philharmonic, Gewandhaus Orchester di Lipsia, Rotterdam Philharmonic, Hallé Orchestra, Deutsches Symphonie-Orchester, Stuttgarter Philharmoniker, Orquesta Nacional de España, Orchestre Philharmonique de Monte Carlo, Orchestre Philharmonique de Liège, Bergen Philharmonic, Slovak Philharmonic, Orchestre du Capitole de Toulouse, Bruckner Orchester Linz.
Tra i direttori con cui ha collaborato più spesso vi sono Yves Abel, Marc Andreae, Giancarlo Andretta, John Axelrod, Piero Bellugi, Umberto Benedetti Michelangeli, Fabio Biondi, Daniele Callegari, Christoph Campestrini, Aldo Ceccato, Marzio Conti, Yoram David, Gabriel Feltz, Gabriele Ferro, Ed Gardner, Andrew Grams, Lü Jia, Vladimir Jurowski, Jean-Jacques Kantorow, Pavel Kogan, Bernard Labadie, Louis Langrée, Marko Letonja, Alain Lombard, Nicholas McGegan, Juanjo Mena, Kent Nagano, Daniel Oren, George Pehlivanian, Zoltan Pesko, Michel Plasson, Josep Pons, Lawrence Renes, Corrado Rovaris, Joseph Silverstein, Stanislaw Skrowaczewski, Michael Stern, Gregory Vajda, Alexander Vedernikov, Antoni Wit, Hugh Wolff, Kazuki Yamada e Xian Zhang.
Pianista dal vasto repertorio, Benedetto Lupo ha al suo attivo anche un’importante attività cameristica e didattica; dall’anno accademico 2013/2014 è titolare della cattedra di pianoforte nell’ambito dei corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e, dal dicembre 2015, ne è accademico effettivo; tiene master classes presso importanti istituzioni internazionali ed è spesso invitato nelle giurie di prestigiosi concorsi pianistici internazionali.
Oltre alle sue registrazioni per numerose radiotelevisioni europee e statunitensi, Lupo ha inciso per TELDEC, BMG, VAI, NUOVA ERA e l’integrale delle composizioni per pianoforte e orchestra di Schumann per la ARTS. Nel 2005 è uscita una nuova incisione del Concerto Soirée di Nino Rota per Harmonia Mundi che ha ottenuto ben cinque premi internazionali, tra i quali il “Diapason d’Or”; nel 2011, in occasione del centenario della nascita di Nino Rota, Benedetto Lupo ha eseguito più volte il Concerto Soirée con orchestre di fama internazionale. Nato a Bari, Benedetto Lupo ha iniziato gli studi musicali nella sua città, sotto la guida di Michele Marvulli - dopo un’audizione con Nino Rota - presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni”, concludendoli con Pierluigi Camicia e diplomandosi con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale.
Ha studiato successivamente con Marisa Somma, Sergio Perticaroli, Aldo Ciccolini e frequentato le masterclass di Carlo Zecchi, Nikita Magaloff, Jorge Bolet e Murray Perahia.


Il progetto Suono Italiano è realizzato grazie al contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo.

Giovedì 23 marzo 2017, ore 19.00
Ungarisches Kulturinstitut, Haußmannstr. 22, Stoccarda - Germania


Dati ente organizzatore
INDIRIZZO: via della Giuliana 32 - 00195 - Roma - RM - Italia
TELEFONO: +39 06 99341536
CELL: +39 335 8336732