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Martedì 31 gennaio 2017, ore 18.30 -
Duo Laura Bortolotto - violino, Matteo Andri - pianoforte. In collaborazione con l'IIC di Tokyo e la Fondazione Friuli.
Programma: Ludwig van Beethoven (1770-1827) Sonata n. 6, in la maggiore per violino e pianoforte,
op.30 n.° 1 (1801-1802)
Allegro
Adagio molto espressivo
Allegretto con variazioni
Nino Rota (1911-1979) Sonata in sol per violino e pianoforte (1936-37)
Allegretto cantabile con moto
Largo sostenuto
Allegro assai moderato
César Franck (1822-1890) Sonata in la maggiore per violino e pianoforte (1886)
Allegretto ben moderato
Allegro - Quasi lento - Tempo I (allegro)
Recitativo - Fantasia (Ben moderato - Largamente - Molto vivace)
Allegretto poco mosso
Nel primo movimento della sesta sonata (Beethoven), un Allegro, l'idea di variazione è resa subito
chiara dall'iterazione della figura ritmica "circolare" (un gruppetto) affidata in apertura al registro
grave del pianoforte. Questo disegno ritmico funge da introduzione al gruppo tematico principale e
permea l'intero movimento, svolgendo un ruolo importante anche all'inizio e alla fine dello sviluppo,
in un continuo dialogo fra i due strumenti. Nel secondo movimento, un Adagio molto espressivo in
re maggiore, la tecnica della variazione raggiunge il culmine, sostenuta anche dal perfetto equilibrio
dei ruoli fra violino e pianoforte. In questo caso è il violino a introdurre la splendida melodia iniziale,
dal carattere intimamente lirico, che viene subito ripresa dal pianoforte. La tradizione della ripetizione
variata con abbellimenti che arricchiscono fino alla saturazione lo spazio sonoro risale all'opera
italiana e molto del materiale melodico di questo movimento ne richiama lo stile, pur restando
nell'ambito quasi crepuscolare della più autentica vena lirica beethoveniana, spesso nascosta dalla
più popolare immagine del Beethoven "eroico". La Sonata si conclude senza alcun climax
drammatico con un elegante Allegretto in forma di tema e variazioni. Il tema iniziale, un motivo nello
stile di danza tedesca, è seguito da sei variazioni dal carattere contrastante, laddove la variazione
finale, Allegro, ma non tanto, in 6/8 costituisce in sé una sorta di finale ampliato.
Nino Rota è conosciuto in tutto il mondo per la sua musica da film, soprattutto legata alle opere del
regista Fellini, ma non sono da disdegnare i suoi lavori di musica “assoluta”, tra cui ricordiamo le
sonate per clarinetto, viola e violino (tutte con la collaborazione del pianoforte) e quella per flauto e
arpa. La sonata per violino e pianoforte in sol è un lavoro di un giovane compositore e venne
presentata per la prima volta al Conservatorio Verdi di Milano dal duo Abbado - Gavazzeni.
L’atmosfera è molto vicina alle coeve sonate in stile francese, con una particolare e spensierata liricità
tutta italiana, tipica appunto del maestro Rota.
Caposaldo della letteratura violinistica, la sonata del belga César Franck (1822-1890), prediletta da
Marcel Proust, è un tipico esempio di ‘sonata ciclica’: il tema iniziale, infatti, ritorna, debitamente
variato, in tutti i movimenti successivi, assicurando una perfetta unità all’intera composizione.
All’Allegretto ben moderato, caratterizzato da un’atmosfera sognante e bucolica, segue un
tempestoso Allegro, di drammatica intensità, stemperata dal successivo Recitativo - Fantasia in toni
dimessi e amareggiati. Lo slancio vitale viene recuperato nel finale Allegretto poco mosso, che con la
sua travolgente brillantezza conclude la Sonata in una scintillante luminosità
Biografie: Laura Bortolotto, Diplomata in violino a 14 anni al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale di
merito, inizia gli studi di violino all’età di quattro anni con il maestro Domenico Mason. Si perfeziona con il maestro Pavel
Vernikov e segue corsi e masterclass dei maestri Fucks, Semchuk, Accardo, Rachlin, Volochine, Martin, Mazor, Pogorelova,
Makarova, Montanari e altri. Ha studiato Musica da Camera con il Trio di Parma presso la Scuola di Musica di Duino (Trieste).
Attualmente sta frequentando il master nella classe del maestro Marco Rizzi presso la Staatliche Hochschule für Musik und
Darstellende Kunst di Mannheim.
Nel 2012 risulta vincitrice del terzo premio, del premio del pubblico, del premio Palazzetto Bru Zane al Concorso Internazionale
di Mirecourt (Francia). Nel 2011 ottiene il primo premio all’International Hindemith Competition di Berlino. Nel 2010, a soli 15
anni, vince, con il primo premio, il 29° Concorso Nazionale Biennale di Violino di Vittorio Veneto, il più importante concorso
nazionale italiano di violino, risultando la più giovane vincitrice del concorso dalla sua fondazione (1962). Aveva già ottenuto
numerosi primi premi e riconoscimenti in contesti nazionali e internazionali tra cui "Il Piccolo Violino Magico" a Portogruaro (VE),
Concorso internazionale Postacchini di Fermo, Concorso Europeo Marcosig di Gorizia e, nel 2010, è risultata tra i tre vincitori
della XIV Rassegna Musicale Migliori Diplomati d'Italia a Castrocaro Terme.
Laura Bortolotto ha già suonato come solista con orchestre importanti, tra cui: Orchestra Novaya Rossiya di Mosca, Solisti di
Mosca, Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra dell’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Deutsche Kammerorchester Berlin, Orchestra
Nazionale dell'Ucraina, Orchestra di Padova e del Veneto, Nuova Orchestra Busoni di Trieste, Orchestra dell'Accademia Naonis di
Pordenone, Orchestra Giovanile della Valle d'Aosta, Orchestra San Marco di Pordenone, Orchestra dell’Accademia d’Archi
Arrigoni, Orchestra Mitteleuropa di Udine, Orchestra Città di Ferrara, Orchestra Sinfonica Abruzzese. Ha tenuto concerti con
diversi pianisti, tra cui Leonora Armellini e Massimo Somenzi, con il violinista Daniele Pascoletti e con l'oboista Luca Vignali, e
collabora stabilmente con il pianista Matteo Andri (col quale ha realizzato nell'estate 2016 una tournée in varie città del Cile e
dell'Argentina, e a Washington e Chicago).
Si è esibita in sale prestigiose come quelle del Mozarteum di Salisburgo, il Teatro Filarmonico di Kiev, le Sale Apollinee del
Teatro la Fenice di Venezia, il Teatro Comunale di Firenze, la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, la
Sala Fazioli di Sacile e il Teatro Comunale di Treviso, il Teatro Verdi di Pordenone. Ha tenuto concerti nell'ambito del Festival dei
Due Mondi di Spoleto, Ravello Festival, Festival del Maggio Musicale Fiorentino, festival "Assisi nel mondo", Festival di
Portogruaro (VE), Stagione Sinfonica della Valle d'Aosta, Festival Pianistico di Spoleto e nelle città di Cosenza, Padova, Venezia,
Duino, Trieste, Pordenone, Treviso, Torino, San Remo, Ferrara, Milano, Aosta, Gressoney, Sirmione, Firenze, Vicenza, Sulmona,
Roma, Salisburgo, Berlino, Kiev, Varsavia, Amburgo e Sochi.
Nel 2013 ha realizzato un’incisione del Concerto per Violino e Pianoforte di Mendelssohn per Rainbow Amadeus e nel 2014,
sempre per Amadeus, del Concerto e delle Sinfonie Concertanti di Federigo Fiorillo. Quest’ultima incisione è ora distribuita
anche dall’etichetta Brilliant.
Nel 2010 ha ricevuto dal Capo dello Stato Italiano Giorgio Napolitano l'Attestato di Onore di Alfiere della Repubblica "per le sue
raffinate qualità di giovane violinista". Nel 2016 è stata premiata dal Centro Studi Franco Enriquez di Sirolo nella sezione Grandi
Interpreti come miglior musicista solista femminile.
Laura Bortolotto suona un violino Pressenda del 1830, messo a disposizione dalla Fondazione Pro Canale
Matteo Andri, si diplomato in pianoforte con il massimo dei voti, la
lode e la menzione speciale sotto la guida della prof.ssa Maria Grazia
Cabai e ha conseguito la laurea specialistica in composizione con la
votazione di 110/110 nella classe del prof. Renato Miani presso il
Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine.
Importanti per la sua maturazione artistica sono stati gli incontri con i
maestri Paul Badura-Skoda, Giorgio Lovato, Siavush Gadjiev, Daniel
Rivera, Bruno Canino, Boris Petrushansky e Riccardo Risaliti.
Per affinare le qualità di camerista ha seguito i corsi dei maestri del
“Trio di Trieste” e del “Trio di Parma” presso la Scuola Internazionale
Superiore di Musica da Camera di Duino.
Il suo interesse per la musica contemporanea lo ha portato a partecipare
all’ “International Ensemble Modern Academy” presso Schwaz (Austria) e
al "Manifeste", rassegna organizzata dall' IRCAM a Parigi.
Ha seguito inoltre corsi di direzione con i maestri
Jose Rafaél Pascual Vilaplana e Ivan Villanova.
Svariati i premi vinti nei concorsi ha cui ha partecipato, tra cui si
ricorda il primo premio al Concorso Internazionale di Esecuzione
Pianistica "Amadeus", il secondo premio (primo non assegnato) nel Concorso Pianistico Nazionale di Terzo di
Val Bormida, il primo premio alla IX edizione del Premio “Stefano Marizza”(Trieste) e il terzo premio (primo
non assegnato) al concorso "Mario Zanfi-Premio Liszt", che gli ha permesso di esibirsi al Teatro Regio di
Parma accompagnato dall'Orchestra del Teatro stesso.
Ha suonato per numerose associazioni e nelle stagioni concertistiche degli Amici della Musica di Vicenza e di
Udine, per il Festival Musicale Internazionale “Nei Suoni dei Luoghi”, per gli “Incontri musicali” alla Sala
Puccini del Conservatorio di Milano, per la stagione di musica "Varese per Varese", per il 2° Festival Pianistico
Internazionale a Sacile; ha partecipato a diverse edizioni di "Udine Contemporanea" presentando vari brani
di musica contemporanea in prima assoluta. Ha suonato nella Wiener Saal del Mozarteum di Salisburgo sia in
veste di solista che di camerista. Ha suonato in numerose edizioni del "Piccolo Festival del Friuli Venezia
Giulia", dove ha potuto approfondire anche l’aspetto della direzione e del ruolo di maestro collaboratore in
numerose opere, sia classiche che contemporanee. Ha eseguito diversi concerti per pianoforte e orchestra
accompagnato dall’ Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia-Giulia, dalla Dolomiti Symphonia e dall’ Orchestra
Mitteleuropea.
La sua attività di musicista da camera lo ha portato a collaborare con rinomati musicisti quali l’oboista Josè
Manuel Rojas, i clarinettisti Nicola Bulfone, Giampiero Sobrino e Roberto Scalabrin, il violinista Pavel
Vernikov, il violista Vladimir Mendelssohn, le prime parti dei Solisti Veneti, il sassofonista Marco Gerboni e il
trombonista Sergio Bernetti. Nel 2010 ha formato un duo con la violinista Laura Bortolotto con cui ha
suonato per gli Amici della Musica di Padova e Rovigo, per la Camerata musicale Sulmonese, per le stagioni
concertistiche del Teatro Comunale di Monfalcone , del Teatro “Del Monaco” di Treviso e del Teatro
Comunale “Abbado” di Ferrara; si sono inoltre esibiti all’estero (Polonia, Germania, Austria, USA, Cile e
Argentina) riscuotendo sempre notevole successo di pubblico. E' membro fondatore dei "Piano Twelve", un
gruppo di dodici pianisti friulani, con i quali si è esibito alla manifestazione "Bianco e Nero" di Udine, al
Teatro Duse di Bologna, al Teatro Verdi di Gorizia, al Palazzo Pitti di Firenze, al Grattacielo Intesa di Torino e
in diversi concerti a Milano (EXPO 2015, teatro Strehler, Pianocity).
Parallelamente all’attività pianistica dirige l’ ”Orchestra Giovanile Bellunese”, una formazione, da lui fondata
nel 2014, composta da giovani musicisti provenienti da tutte le scuole musicali della provincia veneta, con la
quale affronta il grande repertorio orchestrale classico e moderno.
Sue musiche sono state eseguite nelle rassegne “Udine Contemporanea” 2007 e 2013, presso il
Conservatorio di Udine, di Bolzano, al Convento di San Francesco a Pordenone, al Museo di Salorno (BZ) e
per il festival Echos 2014 (Italia-Slovenia).
Suono Italiano – Friuli in musica, volto alla
valorizzazione delle eccellenze friulane, nasce dalla cooperazione del
CIDIM con la Fondazione Friuli. Per l’anno 2017 prevede una scelta di
concerti di musica classica e contemporanea eseguiti da giovani
musicisti friulani che vantano prestigiosi riconoscimenti nazionali e
internazionali
Il progetto Suono Italiano gode del contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Spettacolo.
Martedì 31 gennaio 2017, ore 18.30
Auditorium Umberto Agnelli Italiano di Cultura di Tokyo, 2-1-30 Kudan Minami, Chiyoda-ku, Tokyo 102-007
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