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Stato della Città del Vaticano: Suono Italiano 2016
Venerdì 20 maggio 2016, ore 20.30 - il Conservatorio di Torino presenta Trio Chagall  (Lorenzo Nyguan Ba, pianoforte - Edoardo Grieco, violino - Francesco Massimino, violoncello). In collaborazione con il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Direzione dei Musei per la rassegna "La Musica dei Musei".












Programma
:
L. van Beethoven (1770-1827) Trio in sol maggiore op.1 n.2 - Adagio. Allegro vivace - Largo con espressione - Scherzo. Allegro - Finale. Presto

F. Mendelssohn (1809-1847) Trio in re minore op. 49 - Molto allegro agitato - Andante con moto tranquillo - Scherzo. Leggiero e vivace - Finale. Allegro assai appassionato

Classe di Musica da camera di Antonio Valentino




LUDWIG VAN BEETHOVEN L'unica data certa riguardante i tre Trii per archi e pianoforte op. 1 di Beethoven è il 1795, anno della loro pubblicazione da parte dell'editore Artaria, ma si presume che egli li abbia concepiti nei tre anni precedenti, quando si trasferì dalla natia cittadina di Bonn all'alta società della grande Vienna di fine XVIII secolo. In questo passo fu sostenuto dall'entusiasmo di una cerchia di ammiratori che aveva intuito le potenzialità del suo genio: erano gli anni in cui si percepì il grande vuoto lasciato dalla scomparsa di Mozart (1791) ed in cui l’anziano patriarca Haydn raccoglieva gli onori di tanti anni di luminosa carriera. Beethoven assurse quindi al ruolo di continuatore del cammino dei due grandi Maestri e i suoi Trii op. 1 furono un importante biglietto da visita con cui presentarsi alla società viennese all'esordio di una straordinaria carriera. Il Trio in sol maggiore op. 1 n. 2 presenta, così come gli altri due, alcune innovazioni rispetto ai canoni dell'epoca: è composto in quattro movimenti, lo Scherzo sostituisce il Minuetto e soprattutto vi è una maggior indipendenza degli archi, sciolti dal rapporto di sudditanza nei confronti del pianoforte. Dei tre Trii op. 1, il n. 2 è comunque quello che maggiormente prende spunto da stilemi tipicamente haydniani; un'influenza dovuta plausibilmente alle saltuarie lezioni che il grande maestro aveva dispensato al giovane astro nascente. Già in quest'opera si intuisce tuttavia come il legame con l'equilibrio formale della grande tradizione che lo aveva preceduto fosse per Beethoven un involucro nel quale la scalpitante irruenza del suo genio veniva contenuta a fatica, come per altro diviene evidente nel Trio n. 3 della medesima raccolta.

FELIX MENDELSSOHN BARTHOLDY Quando il primo Trio in re minore per pianoforte, violino e violoncello di Mendelssohn venne eseguito per la prima volta a Lipsia il 23 settembre 1839, con lo stesso autore al pianoforte, Schumann scrisse poco dopo sulla sua rivista : «Questo è il lavoro di un Maestro […] una eccellente composizione […] Mendelssohn è il Mozart del nostro momento storico, il più brillante dei musicisti». La composizione riflette un profondo equilibrio interiore e le tre voci strumentali sono fuse in modo omogeneo, con il pianoforte che svolge una funzione di coordinamento. Il primo movimento (Molto allegro e agitato) si apre con una frase dal tono cordiale e sereno affidata al violoncello e poi richiamata dal violino e dal pianoforte, a cui segue un secondo motivo che insieme al primo si sviluppa in un discorso molto intrecciato; nella parte finale il pianoforte assume un ruolo brillante e piacevole. L'Andante ha una linea essenzialmente lirica di ispirazione beethoveniana, ma dove il temperamento vivace ed estroso di Mendelssohn si rivela nella sua ampiezza e originalità è nello Scherzo, che racchiude il senso del fantastico tipico del Romanticismo. È una pagina frizzante e ricca di colori, abilmente congegnata nel gioco sonoro a tre che si conclude con leggeri tocchi pianistici. L'Allegro assai appassionato finale è il tempo più complesso e passa dal rigore della forma-sonata, con primo e secondo tema e sviluppo, a una melodia calda ed espressiva enunciata dal violoncello, che prosegue poi con una forma di rondò di gusto vagamente popolaresco. Enrico Massimino, docente di Viola presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino.


Il progetto Suono Italiano è realizzato grazie al contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo.


Informazioni:
Il concerto è gratuito per quanti acquistano il biglietto d'accesso ai Musei Vaticani

PRENOTAZIONE ON-LINE OBBLIGATORIA sul sito: www.museivaticani.va
Venerdì 20 maggio 2016, ore 20.30
Museo Gregoriano Profano, Musei Vaticani - Stato della Città del Vaticano


Dati ente organizzatore
INDIRIZZO: via della Giuliana 32 - 00195 - Roma - RM - Italia
TELEFONO: +39 06 99341536
CELL: +39 335 8336732
ALLEGATI: