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da mercoledì 04 dicembre 2024 a venerdì 06 dicembre 2024 -
Nel corso dell’Ottocento, la progressiva affermazione del concetto di ‘opera musicale’ intesa come entità
compiuta, intangibile e riproducibile, ha contribuito a relegare in secondo piano tutte quelle pratiche
interpretative, esecutive e di ascolto che miravano all’apertura dell’opera, innescando processi di
mediazione attiva. Rispetto ai passi significativi compiuti negli ultimi decenni nel campo della prassi
esecutiva della musica barocca, e nonostante l’incessante rinnovamento di metodi e forme di creazione
estemporanea che ha interessato le musiche del Novecento, l’interpretazione del repertorio ottocentesco
fatica ancora a misurarsi con l’attivazione di processi performativi in tempo reale. La necessità di
promuovere una rinnovata prassi interpretativa nasce da un’esigenza di ri-autenticazione della musica
classica che passa attraverso una presa di coscienza analitica non solo delle sue forme testuali, ma anche
delle prassi esecutive dell’epoca e degli orizzonti di attese della nostra contemporaneità.
Se in passato le tradizioni interpretative venivano tramandate attraverso passaggi di consegna fra
generazioni di maestri e allievi, negli ultimi decenni la disponibilità immediata e apparentemente illimitata
di esecuzioni registrate in epoche e circostanze diverse sta portando a una progressiva omologazione delle
scelte artistico-interpretative. Oggi il ruolo dell’interprete di musica classica si carica di sempre maggiori
responsabilità che non riguardano solo la cosiddetta ‘fedeltà’ al testo e al pensiero dell’autore, ma anche
la necessità di favorire nuove forme di coinvolgimento e interazione con il pubblico.
In linea con queste premesse, il convegno intende promuovere una discussione sui procedimenti artistici
messi in campo dagli interpreti per ‘attualizzare’ (ovvero riportare al suono) le opere musicali composte
fra il tramonto delle estetiche settecentesche e l’alba delle poetiche d’avanguardia del Novecento, andando
a indagare i possibili processi di mediazione fra le virtualità del testo e le sue realizzazioni performative,
con particolare riguardo alle pratiche di improvvisazione ed estemporizzazione storicamente informate.
Un ulteriore obiettivo è quello di stimolare il dibattito tra interpreti e musicologi, con il contributo di
musicisti che hanno intrapreso iniziative artisticamente significative, per mettere in dialogo i repertori
classici con altre esperienze musicali della contemporaneità e per aprire uno spazio di confronto sui
diversi modi di progettare l’esperienza di ascolto elaborati dalle direzioni artistiche di festival e istituzioni
che si dedicano alla promozione della musica classica e alla formazione del pubblico Tra gli artisti invitati al convegno è prevista anche la partecipazione di Uri Cane, che il 4 dicembre terrà
un concerto nell’ambito della stagione Micat in vertice dell’Accademia Musicale Chigiana.
Una sessione del convegno sarà dedicata alla discussione dei risultati di un Workshop sulla prassi
dell’improvvisazione nel repertorio pianistico ottocentesco tenuto da Giorgio Sanguinetti, Costantino
Mastroprimiano e John Mortensen che si svolgerà a Roma nel mese di ottobre 2024.
Il Workshop è organizzato dalla Sapienza Università di Roma in collaborazione con varie istituzioni
musicali, nell’ambito del progetto Improvisation – Composition: The Double Identity of European Music (PRIN
2020) realizzato dalle Università di Pavia, Sapienza e Tor Vergata di Roma, Cassino e Macerata.
Le lingue ufficiali del convegno sono l’inglese e l’italiano. Una selezione delle relazioni sarà pubblicata
nella rivista Chigiana. Journal of Musicological Studies
omitato Scientifico:
Antonio Cascelli, Valerie Goertzen, Stefano Jacoviello, Roe-Min Kok, John Mortensen, Susanna
Pasticci, John Rink, Giorgio Sanguinetti.
Comitato Organizzativo:
Angelo Armiento, Antonio Artese, Marica Coppola, Matteo Macinanti, Nicola Sani, Samantha Stout,
Giovanni Vai.
da mercoledì 04 dicembre 2024 a venerdì 06 dicembre 2024
Accademia Musicale Chigiana, Siena
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