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Firenze: I CONCERTI AL CENACOLO 2018 - L’Homme Armé
Francesca Caccini fu la protagonista al femminile della vita musicale fiorentina dei primi decenni del ‘600. Cantante di straordinaria abilità (vera “diva” ante litteram, la sua voce veniva paragonata a quella di un usignolo) Francesca si distinse anche come raffinata, intelligente, appassionata e spiritosa compositrice. Nata a Firenze nel 1587, figlia d’arte (il padre, Giulio Caccini, fu una figura chiave nella nascita del “nuovo” stile musicale secentesco), Francesca si trovò sin da bambina immersa nella cultura musicale del proprio tempo e divenne, grazie agli insegnamenti del padre, esperta nelle arti del canto e della composizione nonché provetta suonatrice di liuto, chitarra, arpa e clavicembalo. Il gran debutto di Francesca avvenne nell’anno 1600 quando, appena tredicenne, cantò (in trio, insieme alla sorella Settimia e alla matrigna Margherita) in alcune scene della storica rappresentazione dell’Euridice di Jacopo Peri che ebbe luogo a Palazzo Pitti. Risale al tempo del suo debutto l’affettuoso soprannome, “la Cecchina”, con la quale Francesca sarebbe stata identificata per tutto il resto della sua vita. Bambina prodigio, nata col cognome – Caccini – della predestinata e forte di un talento musicale straordinario, Francesca sarebbe rimasta, salvo qualche breve interruzione, dal 1607 al 1641 al servizio della famiglia Medici in qualità di cantante, insegnante e compositrice: tali erano la stima e la reputazione delle quali godeva, che nel 1620 “la Cecchina” risultava essere il musicista con il salario più alto tra tutti quelli in sevizio presso la corte fiorentina. I compiti di musicista di corte prevedevano che Francesca cantasse in occasione degli Uffici della Settimana Santa e in occasione dei ricevimenti dati dal Granduca e dalla Granduchessa e che insegnasse canto alle principesse e alle altre dame di corte. Come compositrice, Francesca Caccini è oggi ricordata per essere stata la prima donna nella storia a comporre un’opera, La liberazione di Ruggiero dall’isola di Alcina. Quest’opera venne rappresentata nel 1625, a Firenze, alla Villa del Poggio Imperiale. Sul versante cameristico, floridi esempi dell’arte e dello stile della Caccini ci sono invece tramandati con le arie, le canzonette e i madrigali contenuti nel suo Primo libro delle Musiche che venne stampato a Firenze nel 1618. Il libro consta di di 36 composizioni suddivise in “spirituali” e “temporali”. Da questo libro sono tratti tutti brani eseguiti in questo CD: essi sono dunque con certezza alcuni di quelli che Francesca eseguì durante le sue performances cameristiche, sia sacre che profane, offerte alla corte medicea. In vita, la Caccini si guadagnò una immensa reputazione. Come già detto, fu una vera “diva” e, come tale, suscitò nel pubblico ammirazione quasi fanatica. Nei suoi viaggi e soggiorni musicali lontano dalla natìa Firenze (Roma, Milano, Parigi…), Francesca venne sempre “artisticamente” corteggiata e “tentata” con l’offerta di contratti economicamente vantaggiosissimi, finendo tuttavia per tornare sempre al “suo” servizio fiorentino. Scarse, e contrastanti, sono le notizie sulla sua personalità di donna: un contemporaneo ne parlava infatti come di “una donna fiera e irrequieta” mentre altri, come il poeta Michelangelo Buonarroti il Giovane, che ben la conobbe, la descrissero come “sempre graziosa e generosa”. Francesca doveva essere comunque una donna di grande avvenenza: si conserva oggi presso il palazzo Rospigliosi di Pistoia un medaglione marmoreo che ne ritrae il bel volto. Il medaglione è circondato da un’eloquente iscrizione didascalica – Cechine Pulchritudinis Immortalitati – che non lascia dubbi in merito alla bellezza della celebre “Cecchina”. Francesca Caccini morì nel 1641. In tempi recenti è stato a lei dedicato un cratere di 38 km di diametro sul pianeta Venere. Biglietto intero Euro 12 Biglietto ridotto Euro 7 Informazioni: Musica antica nell’area metropolitana fiorentina XXII Rassegna e altre attività dal 21 Ottobre al 9 Dicembre 2018 www.hommearme.it L’edizione 2018 «I Concerti al Cenacolo», che l’Associazione L’Homme Armé porta avanti dal 1994 ed è la più longeva rassegna annuale di musica antica in Toscana, prenderà il via il 21 ottobre nella sua sede tradizionale, la suggestiva sala del Cenacolo di Andrea del Sarto nel Museo di San Salvi, prezioso luogo espositivo all’interno del circuito museale fiorentino col magnifico affresco dell’Ultima cena databile al 1511-1527 circa; qui si svolgerà anche il secondo concerto della rassegna, sabato 10 novembre, mentre gli ultimi due, seguendo la nuova via inaugurata con l’edizione 2017, si spostano in luoghi artisticamente significativi dell’area metropolitana. Uno, sabato 8 dicembre, sarà alla Chiesa di Santa Maria di Primerana che sovrasta Piazza Mino a Fiesole, l’altro, domenica 9 dicembre, sarà nella pieve romanica dei Santi Pietro e Paolo a Cascia (Reggello), il cui impianto architettonico risale al XII secolo e che nel museo annesso custodisce il Trittico di San Giovenale di Masaccio. Quest’anno i concerti della rassegna saranno tutti nel tardo pomeriggio (alle 18 al Cenacolo di San Salvi e alle 18.30 nelle pievi di Fiesole e di Reggello). Appena chiuso il Festival FloReMus, quest’anno dedicato alla musica del Cinquecento, l’Associazione L’Homme Armé per i programmi musicali di questa edizione de «I Concerti al Cenacolo» punta eminentemente alla musica del Seicento, con uno spazio speciale dedicato al primo Quattrocento italiano. Il concerto del 21 ottobre è dedicato a Giulio Caccini, del quale quest’anno ricorrono i 400 anni dalla morte, l’inventore delle “Nuove musiche”, il cantore che ha registrato la svolta nello stile di canto del tempo. Il programma è affidato a un giovane e attento interprete di questo repertorio, Riccardo Pisani, accompagnato dall’ensemble Ricercare Antico. A una virtuosa del repertorio quale Elenca Cecchi non poteva che essere affidato l’altro programma secentesco, quello del 10 novembre, dedicato a Francesca Caccini, figlia di Giulio, una delle prime stelle del firmamento vocale moderno, cantante virtuosa e compositrice al suo tempo importantissima, anche se la storia successiva le ha reso poca giustizia. Il programma, ideato e diretto da Gian Luca Lastraioli, vede la partecipazione di alcuni interpreti d’eccezione tra i quali il cembalista Alfonso Fedi. Oltre alla rassegna «I Concerti al Cenacolo», in autunno L’Homme Armé porta avanti altre attività: sabato 3 novembre l’Ensemble si esibirà alla Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Lorenzo a Signa sotto l’egida di «Musica in periferia» a cura dell’Opera del Duomo (con la direzione artistica di Gabriele Giacomelli), con un concerto in cui lo spirito del Seicento riecheggerà nelle musiche che si svilupparono sulle orme di Filippo Neri e del suo oratorio romano, mentre martedì 11 dicembre contribuirà, con un incontro meditativo che prenderà spunto da un brano di Dufay a «Insieme per la pace», ciclo che l’associazione “Un Tempio per la Pace” organizza dalla fine degli anni Novanta sul tema della pace e del dialogo interreligioso. La rassegna «I Concerti al Cenacolo» si è aperta già in primavera con due anteprime: il 22 aprile col programma dedicato a Francesca Caccini, in occasione della mostra "Con dolce forza". Donne nell'universo musicale del Cinque e Seicento nel bellissimo Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Bagno a Ripoli e l’8 luglio nella magnifica Pieve di San Romolo a Bivigliano col programma “Flos florum”, in occasione dei festeggiamenti per San Romolo. Tutti i concerti sono in luoghi che, seppur non sempre molto conosciuti e in genere fuori dalle rotte del turismo di massa, testimoniano la lunga e complessa storia del territorio. All’interno vi sono spesso opere d’arte di pregio incastonate in architetture notevoli che, grazie anche a questi appuntamenti, potranno essere ammirate e apprezzate. Senza dimenticare che intorno a questi luoghi ci sono comunità vive alle quali questi concerti (tutti quelli nelle chiese sono a ingresso libero, mentre sono a prezzo comunque contenuto quelli al Cenacolo di San Salvi) sono rivolti, affinché si possa meglio conoscere quell’intreccio di espressioni artistiche che sono alla base della nostra storia. Biglietteria: per i due concerti al Cenacolo di San Salvi (21 ottobre e 10 novembre): un’ora prima dello spettacolo; biglietto intero euro 12, ridotto euro 7; informazioni e prenotazioni: tel. 055 695000 informazioni@hommearme.it. Gli altri sono a ingresso libero.
Sabato 10 novembre 2018, ore 18.00
Cenacolo di Andrea del Sarto, Museo di San Salvi, Firenze |
Dati ente organizzatore
INDIRIZZO: via San Romano 56 - 50135 - Firenze - FI - Italia
TELEFONO E FAX: +39 055 695000
E-MAIL:
homme.arm@gmail.com
SITO WEB:
http://www.hommearme.it