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Stato della Città del Vaticano: Conservatorio di Luigi Cherubini - Suono Italiano 2018
Programma: Robert Schumann (1810-1856) Carnaval: scènes mignonnes sur quatre notes per pianoforte op. 9 Préambule - Quasi maestoso Pierrot - Moderato Arlequin - Vivo Valse noble - Un poco maestoso Eusebius - Adagio Florestan - Passionato Coquette - Vivo Replique - L'istesso tempo Sphinxes Papillons - Prestissimo A.S.C.H.-S.C.H.A. (Lettres dansantes) - Presto Chiarina - passionato Chopin - Agitato Estrella - Con affetto Reconnaissance - Animato Pantalon et Colombine - Presto Valse allemande - Molto vivace Intermezzo: Paganini - Presto Aveu - passionato Promenade - Con moto Pause - Vivo, precipitandosi Marche des «Davidsbündler» contre les Philistins ( Pianista Lavinia Bertulli, 1° anno Biennio di pianoforte solistico Docente di riferimento: Prof. Giovanna Prestia Alban Berg (1885-1935) Sonata in si minore per pianoforte op. 1 Mäßig bewegt Franz Liszt (1811-1886) Apres une lecture de Dante, «fantasia quasi sonata» da Années de pèlérinage. Deuxième Année. Italie, S 161 Andante maestoso - Presto agitato assai - Tempo I (Andante) - Andante (quasi improvvisato) - Andante - Recitativo - Adagio - Più mosso - Tempo rubato e molto ritenuto - Andante. Più mosso - Allegro - Allegro vivace - Presto. Andante (Tempo I) (durata 16 min.) Pianista Marco Maggi, laurea biennale in pianoforte solistico Docente di riferimento: Prof. Cecilia Giuntoli NOTE AL PROGRAMMA Robert Schumann Quasi un Liederkries pianistico ante litteram, secondo le consuete norme del frammentismo romantico. I ventidue brani del Carnaval, composti nel 1834, sono infatti costruiti come una collana di "piccole scene", ognuna delle quali autonoma in se stessa, eppure collegata alla totalità da una serie infinita di richiami. Il potenziale disperdersi dei frammenti è controllato da un nucleo di tre "sfingi" intervallari che ne costituiscono il fil rouge sotterraneo. Le sfingi rinviano a un codice linguistico che cela la storia d'amore fra Robert ed Ernestina von Fricken, ma testimoniano soprattutto la passione per i sistemi cifrati e segreti (poi sviluppati durante la relazione con Clara). I materiali, in effetti, derivano da cellule melodiche che attraverso la correlazione lettere-suoni simboleggiano la cittadina di Asch, luogo dell'innamoramento, ma anche richiamo potente allo stesso compositore. Una fantasmagorica galleria di personaggi volteggia davanti agli occhi dell'ascoltatore: Pierrot, Arlecchino, Pantalone, Colombina, Estrella, Chiarina, ma anche Florestano ed Eusebio, le entità attraverso le quali Schumann sdoppia icasticamente i sofferti turbamenti dell'io. E poi danze, pause di meditazione e turbinii travolgenti, confessioni e passeggiate, fino all'apoteosi della Marcia davidica, emblema di una verità musicale che vuole sfuggire alla superficialità della moda e dei gusti corrivi. Alban Berg La Sonata per pianoforte di Berg ottiene l'imprimatur nel 1911, nonostante risalga a qualche anno prima. Ottiene l'accesso alla pubblicazione manifestando, nello stesso tempo, i legami con Schoenberg, ma anche una volontà di rispettosa distanza. La tonalità è ben definita, Si minore; le strutture rinviano con chiarezza al modello classico, in un unico movimento, mentre il lavoro compositivo si impernia sul principio della "variazione in sviluppo" così cara ai viennesi. E tuttavia l'intreccio tematico pare rispondere, oltre che a necessità puramente formali, a esigenze espressive, a un tormentato ed inesausto mescolarsi di suggestioni emotive, lacerazioni, vivide contorsioni. Questi i materiali musicali: ottave, crome puntate, terzine, note ribattute con enfasi (accenti marcati), feroci scontri intervallari, salti di quarta, cromatismo corrosivo, tetracordi discendenti ad altissima tensione drammatica. Come spesso in Berg, la forma non appare mai chiusa in se stessa, ma è piegata a inflessioni umane e dolenti. L'analisi ci fa percepire l'utilizzo della sezione aurea nell'articolazione delle dinamiche (spinte fino a un ffff), ma è l'impatto del suono che finisce comunque per emergere aldilà dei vincoli strutturali. La conclusione procede per sottrazione, in una progressiva purificazione del timbro, fino a ricomporre inaspettatamente la tonalità di Si minore, ripiegata in un sussurro. Franz Liszt Dopo l'attraversamento opaco del Settecento, la figura gotica di Dante torna centrale nel Romanticismo europeo. Liszt, che dedicherà al poeta una Sinfonia a programma nel 1857, aveva già affrontato l'Inferno della Commedia nella Sonata del 1849, includendola nei suoi Anni di Pellegrinaggio dedicati all'Italia. L'andamento è tipicamente rapsodico e consiste, come spesso in Liszt, in una esposizione dei tre materiali tematici, ciascuno dei quali sottoposto a trasposizione armonica e a variazione virtuosistica. Una parte preponderante è giocata dal tritono discendente all'unisono, quasi Leimotiv infernale, in alternanza con il motivo a note ribattute, più «lamentoso» e «disperato», come il pianto eterno dei dannati. La componente più sensuale è incarnata dall'Andante centrale, cullante e morbido, ma ben presto intrecciato ancora al tema lamentoso. La Sonata si conclude con una ricapitolazione dei motivi basici, con il tritono allargato a quinta discendente e il raggiungimento di uno stabile Re maggiore di inesorabile potenza. Guglielmo Pianigiani, docente di Poesia per musica e drammaturgia musicale, Conservatorio “L. Cherubini”, Firenze La rassegna di concerti ha ricevuto il patrocinio dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede La rassegna Museidisera rientra nel progetto Suono Italiano - Nuove Carriere realizzato grazie al contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Spettacolo. Informazioni: Il concerto è gratuito per quanti acquistano il biglietto d'accesso ai Musei Vaticani INFO sul sito: www.museivaticani.va
Venerdì 20 luglio 2018, ore 20.00
Museo Gregoriano Profano, Musei Vaticani - Stato della Città del Vaticano |
Dati ente organizzatore
INDIRIZZO: via della Giuliana 32 - 00195 - Roma - RM - Italia
TELEFONO: +39 06 99341536
CELL: +39 335 8336732