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Nicolò Iucolano
CONTATTI
INDIRIZZO: via Regina Margherita 48
CAP: 00010
CITTA': Casape
PROVINCIA: RM
PAESE: Italia
CELLULARE: +39 366 3634451
E-MAIL:
nicolo.iucolano@teletu.it
|
Floridia, 1946
Ruoli legati alle composizioni presenti in Banca Dati:
Compositore
Compositore
Biografia
Comincia lo studio del pianoforte a nove anni. A quell’età risalgono
anche i primi tentativi di composizione, condotti poi sempre da
autodidatta. Dopo la maturità classica si laurea in Teologia (1971) alla
Pontificia Universitas Gregoriana di Roma con una tesi su Ateismo contemporaneo e cristiani anonimi,
privilegiando da allora il dialogo interculturale e interreligioso. Dal
’68 al ’72 fa parte del Coro polifonico del Pontificium Collegium
Russicum di Roma che canta in staroslavo la liturgia bizantina per la
Radio Vaticana. Insegna per tre anni Storia e Filosofia nel Liceo
scientifico parificato di Nola. Frequentando la facoltà di Lettere
dell’Università La Sapienza di Roma, studia tra l’altro con Diego
Carpitella (Tradizioni popolari prima ed Etnomusicologia poi) e con Nino
Pirrotta (Storia della musica, triennale), sotto la cui guida trascrive
l’opera (villanelle e madrigali) del cinquecentista Giovan Tommaso
Cimello. Si diploma in Pianoforte, presso il Conservatorio di Frosinone,
dedicandosi definitivamente alla musica. Segue un corso di
perfezionamento su Liszt tenuto da Gloria Lanni. All’Accademia Chigiana
di Siena approfondisce gli studi di Etnomusicologia con Luciano Berio,
Sandor Veress e lo stesso Carpitella. Segue i corsi di Direzione
d’orchestra a Siena con Piero Bellugi e, da effettivo, a Venezia e Roma
con Carlo Zecchi e Franco Ferrara.
Nel 1980 fonda a Roma e dirige (fino al 1998) l’Associazione Béla Bartók e il Bartók Ensemble, dedicandosi allo studio e alla diffusione della migliore musica del Novecento, con particolare attenzione ai numerosi capolavori del Novecento italiano. Allo stesso fine realizza per cinque anni presso l’Accademia d’Ungheria a Roma il Concorso Europeo Béla Bartók Interpreti di Musica Contemporanea chiamando a presiedere la giuria Roman Vlad, Guido Turchi e il compositore ungherese Zsolt Durkó. Da pianista e preparatore di cantanti ha collaborato con la RAI (La Barcaccia) e con artisti come Renato Bruson, Giuseppe Taddei, Rolando Panerai, Albert Dohmen, Veronika Kincses. Per circa quindici anni è stato pianista del Concorso Internazionale di Canto Giacomo Lauri Volpi di Latina.
È stato concertista ospite degli Istituti Italiani di Cultura di Praga, di Ankara e di Addis Abeba. Operoso altresì come direttore di coro e d’orchestra, ha diretto per oltre un quindicennio il coro Zoltán Kodály di Roma, è stato direttore di coro e maestro di palcoscenico per La Traviata e per Tosca (entrambe in Francia e in Spagna) e ha diretto in Giappone (Nagoya) Tosca, Pagliacci e La Bohème.
Dal 2008 dirige il Coro di voci bianche del Conservatorio di Latina, col quale ha tenuto diversi concerti ed ha registrato Piazza della musica n. 1 e Missa brevis di Teresa Procaccini. Dal febbraio 2012 dirige inoltre il Coro di voci miste dello stesso Conservatorio.
Come compositore e pianista è stato per alcune edizioni ospite delle manifestazioni musicali programmate dall’Irtem (Istituto di ricerca per il teatro musicale) e dal Ministero per i Beni Culturali, queste ultime registrate dalla Discoteca di Stato (Roma).
Alcune sue opere sono state presentate in prima assoluta alla RAI, a cura dell’editore Edipan. Ha registrato per la Radio Vaticana, alla quale, oltre che alla RAI, ha rilasciato più volte delle interviste.
Dopo essere stato Pianista Accompagnatore di ruolo nelle classi di canto dei Conservatori, dal 1999-2000 è docente titolare di Teoria, ritmica e percezione musicale presso il Conservatorio di Latina, insegnandovi inoltre per i corsi accademici di II livello Teoria generale della musica e semiografia musicale, Tecnica della poliritmia e del dettato armonico e Ritmica, isoritmica, poliritmica.
Di recente va raccogliendo in un canzoniere le sue poesie, alcune musicate, dal titolo Dispersi fiori. Ha scritto il libretto e la musica dell’opera epica L’Aquila e i Girasoli (ispirata ai Diari del grande ammiraglio coreano Yi Sunsin), rappresentata in versione coreana in Corea del Sud una quindicina di volte (1998-1999), opera ripresa e integralmente trasmessa da KBS, la principale rete televisiva coreana (KBS DVD del 5/10/1998), con il titolo originario L’Ammiraglio Yi Sunsin. Dell’opera è stata data un’ampia selezione nell’originale italiano (narratore, cantanti e pianoforte a 4 mani) il 21 giugno 1999 nella sala Casella della Filarmonica Romana. Sul numero di febbraio 2005 dell’importante rivista coreana The Monthly Music Magazine Eumagchunchu è stata pubblicata un’aria dell’opera (una scena marina che si svolge al largo dell’isola di Hansan) la quale mette in musica, in versione italiana e nell’originale coreano, una celebre poesia dello stesso Yi Sunsin. Alcune arie scelte per soprano, mezzosoprano, tenore, baritono e basso sono pubblicate nel volume: L’Aquila e i Girasoli, Domani Musica, Roma 2002. L’opera, che è frutto di una attenta esplorazione etnomusicologica e storica su Corea, Giappone e Cina (1592-1598, gli anni dell’invasione giapponese della Corea) e che adopera anche una piccola orchestra di strumenti autoctoni, studiati in loco, è stata oggetto della tesi di laurea di Chiara Calma (relatore Agostino Ziino) presso l’Università Tor Vergata di Roma, anno accademico 1998-1999, dal titolo Un eroe etico tra storia e teatro musicale.
Iucolano è inoltre autore di musica sinfonica, corale e da camera spesso con intervento della voce. Ha composto le musiche per il cd-rom Federico II, dedicato al grande imperatore siculo-tedesco nell’VIII centenario della nascita (editrice Admedia 1996, Roma). L’opera-balletto I viaggi di Artaban Re Magio per cantanti giovanissimi, coro di voci bianche, ballerini, teatro dei pupi, ombre cinesi, artisti e strumentisti adolescenti è stata segnalata al Concorso Il Teatro dei balocchi (I Edizione 2003, Trento), secondo e terzo premio non assegnati.
Ha pubblicato per i tipi di Edipan, Bèrben e Domani Musica solo una piccola parte della sua produzione, non tutta peraltro eseguita.
Le opere di Iucolano contrastano sia con certo accademismo d’avanguardia (calligrafico, formalista) sia con il semplicismo di retroguardia e la superficiale contaminazione di stili, alla moda nell’edonismo postmoderno. In effetti la critica al modĕrnum (dall’avverbio latino mŏdo ora, in questo momento) e alle sue ideologie è ben lontana dall’essere avvenuta attraverso il postmoderno, che anzi di certa modernità - intesa come ossessione dell’hic et nunc ossia del sorgere di un qualsiasi evento dal nulla e del suo essere immediatamente sorpassato andando nel nulla - è una modalità per tanti aspetti peggiorativa perché si crogiola nell’irrazionalità, così come il moderno aveva talvolta solo la presunzione della razionalità. La critica alla mistica tecnocratico-cimiteriale del moderno può solo avvenire attraverso la conoscenza e l’esperienza dell’essere che necessariamente supera, senza annullarlo, il livello empirico dei fenomeni (apparenze), terreno fertile dell’opinione (doxa), la scienza di una maggioranza dominata da tuttologia e populismo, rimbalzanti dalla tv e dalla rete a una società civile quasi del tutto anestetizzata e viceversa.
Giorgio Gaslini ha scritto di Nicolò Iucolano: “…un musicista vero, un autore autentico. Egli crea con grande intensità… Nelle sue opere si sente la grande scuola italiana del ventesimo secolo...”.
Font diretta
Nel 1980 fonda a Roma e dirige (fino al 1998) l’Associazione Béla Bartók e il Bartók Ensemble, dedicandosi allo studio e alla diffusione della migliore musica del Novecento, con particolare attenzione ai numerosi capolavori del Novecento italiano. Allo stesso fine realizza per cinque anni presso l’Accademia d’Ungheria a Roma il Concorso Europeo Béla Bartók Interpreti di Musica Contemporanea chiamando a presiedere la giuria Roman Vlad, Guido Turchi e il compositore ungherese Zsolt Durkó. Da pianista e preparatore di cantanti ha collaborato con la RAI (La Barcaccia) e con artisti come Renato Bruson, Giuseppe Taddei, Rolando Panerai, Albert Dohmen, Veronika Kincses. Per circa quindici anni è stato pianista del Concorso Internazionale di Canto Giacomo Lauri Volpi di Latina.
È stato concertista ospite degli Istituti Italiani di Cultura di Praga, di Ankara e di Addis Abeba. Operoso altresì come direttore di coro e d’orchestra, ha diretto per oltre un quindicennio il coro Zoltán Kodály di Roma, è stato direttore di coro e maestro di palcoscenico per La Traviata e per Tosca (entrambe in Francia e in Spagna) e ha diretto in Giappone (Nagoya) Tosca, Pagliacci e La Bohème.
Dal 2008 dirige il Coro di voci bianche del Conservatorio di Latina, col quale ha tenuto diversi concerti ed ha registrato Piazza della musica n. 1 e Missa brevis di Teresa Procaccini. Dal febbraio 2012 dirige inoltre il Coro di voci miste dello stesso Conservatorio.
Come compositore e pianista è stato per alcune edizioni ospite delle manifestazioni musicali programmate dall’Irtem (Istituto di ricerca per il teatro musicale) e dal Ministero per i Beni Culturali, queste ultime registrate dalla Discoteca di Stato (Roma).
Alcune sue opere sono state presentate in prima assoluta alla RAI, a cura dell’editore Edipan. Ha registrato per la Radio Vaticana, alla quale, oltre che alla RAI, ha rilasciato più volte delle interviste.
Dopo essere stato Pianista Accompagnatore di ruolo nelle classi di canto dei Conservatori, dal 1999-2000 è docente titolare di Teoria, ritmica e percezione musicale presso il Conservatorio di Latina, insegnandovi inoltre per i corsi accademici di II livello Teoria generale della musica e semiografia musicale, Tecnica della poliritmia e del dettato armonico e Ritmica, isoritmica, poliritmica.
Di recente va raccogliendo in un canzoniere le sue poesie, alcune musicate, dal titolo Dispersi fiori. Ha scritto il libretto e la musica dell’opera epica L’Aquila e i Girasoli (ispirata ai Diari del grande ammiraglio coreano Yi Sunsin), rappresentata in versione coreana in Corea del Sud una quindicina di volte (1998-1999), opera ripresa e integralmente trasmessa da KBS, la principale rete televisiva coreana (KBS DVD del 5/10/1998), con il titolo originario L’Ammiraglio Yi Sunsin. Dell’opera è stata data un’ampia selezione nell’originale italiano (narratore, cantanti e pianoforte a 4 mani) il 21 giugno 1999 nella sala Casella della Filarmonica Romana. Sul numero di febbraio 2005 dell’importante rivista coreana The Monthly Music Magazine Eumagchunchu è stata pubblicata un’aria dell’opera (una scena marina che si svolge al largo dell’isola di Hansan) la quale mette in musica, in versione italiana e nell’originale coreano, una celebre poesia dello stesso Yi Sunsin. Alcune arie scelte per soprano, mezzosoprano, tenore, baritono e basso sono pubblicate nel volume: L’Aquila e i Girasoli, Domani Musica, Roma 2002. L’opera, che è frutto di una attenta esplorazione etnomusicologica e storica su Corea, Giappone e Cina (1592-1598, gli anni dell’invasione giapponese della Corea) e che adopera anche una piccola orchestra di strumenti autoctoni, studiati in loco, è stata oggetto della tesi di laurea di Chiara Calma (relatore Agostino Ziino) presso l’Università Tor Vergata di Roma, anno accademico 1998-1999, dal titolo Un eroe etico tra storia e teatro musicale.
Iucolano è inoltre autore di musica sinfonica, corale e da camera spesso con intervento della voce. Ha composto le musiche per il cd-rom Federico II, dedicato al grande imperatore siculo-tedesco nell’VIII centenario della nascita (editrice Admedia 1996, Roma). L’opera-balletto I viaggi di Artaban Re Magio per cantanti giovanissimi, coro di voci bianche, ballerini, teatro dei pupi, ombre cinesi, artisti e strumentisti adolescenti è stata segnalata al Concorso Il Teatro dei balocchi (I Edizione 2003, Trento), secondo e terzo premio non assegnati.
Ha pubblicato per i tipi di Edipan, Bèrben e Domani Musica solo una piccola parte della sua produzione, non tutta peraltro eseguita.
Le opere di Iucolano contrastano sia con certo accademismo d’avanguardia (calligrafico, formalista) sia con il semplicismo di retroguardia e la superficiale contaminazione di stili, alla moda nell’edonismo postmoderno. In effetti la critica al modĕrnum (dall’avverbio latino mŏdo ora, in questo momento) e alle sue ideologie è ben lontana dall’essere avvenuta attraverso il postmoderno, che anzi di certa modernità - intesa come ossessione dell’hic et nunc ossia del sorgere di un qualsiasi evento dal nulla e del suo essere immediatamente sorpassato andando nel nulla - è una modalità per tanti aspetti peggiorativa perché si crogiola nell’irrazionalità, così come il moderno aveva talvolta solo la presunzione della razionalità. La critica alla mistica tecnocratico-cimiteriale del moderno può solo avvenire attraverso la conoscenza e l’esperienza dell’essere che necessariamente supera, senza annullarlo, il livello empirico dei fenomeni (apparenze), terreno fertile dell’opinione (doxa), la scienza di una maggioranza dominata da tuttologia e populismo, rimbalzanti dalla tv e dalla rete a una società civile quasi del tutto anestetizzata e viceversa.
Giorgio Gaslini ha scritto di Nicolò Iucolano: “…un musicista vero, un autore autentico. Egli crea con grande intensità… Nelle sue opere si sente la grande scuola italiana del ventesimo secolo...”.
Font diretta
Opere catalogate in BDCI: 6
Tre studi per corno inglese o saxofono soprano e un assistente al pianoforte ad libitum
corno inglese o sassofono soprano
Durata:
9'
00''
Dittico (1988-1989)
pianoforte
Durata:
7'
06''
1 - PUNTA TRE PIETRE DI PANTELLERIA, àttimo (dedicato a Stefania)
2 - FLOS IN FATUM, rondellus
Il primo pezzo (1989) scaturisce da tre suoni congiunti (la suggestione extra-musicale del villaggio "Punta Tre Pietre" a Pantelleria!), variati in senso melodico, armonico, timbrico, ritmico e dinamico. Il secondo (1988) si sviluppa da quattro suoni: durate, timbro (registri), dinamiche, orizzontalità e verticalità delle altezze nascono dall'unica cellula, quasi un quadrifoglio lanciato contro un destino avverso.
Kalokagathìa (1986)
Bagatella
clavicembalo o
, pianoforte
Durata:
3'
00''
L'Aquila e i Girasoli (1997-1998)
Epos lirico coreano in un prologo, tre atti e un epilogo (dai Diari dell'ammiraglio Yi Sunsin)
coro
, orchestra
, voci
Durata:
120'
00''
Titolo della prima rappresentazione, data in coreano: L'ammiraglio Yi Sunsin
Omega es alpha (1986)
Ricomposizione di temi lisztiani
violino, pianoforte
Durata:
30'
00''
Un ritratto (1995)
6 flauti o strumenti in do
Discografia catalogata
Bibliografia catalogata
Antologia di brani originali d'insieme
a cura di Renata Cataldi, Luigi Ottaiano
Numero di catalogo editoriale (n.e.) QW E.3875 B., Bèrben edizioni musicali, Ancona, 1996 Opera oggetto della pubblicazione: Un ritratto (Nicolò Iucolano) |