INTERVISTE



Intervista a Andrea Mannucci presidente SIMC - Società Italiana Musica Contemporanea
Incontriamo Andrea Mannucci in occasione del Festival itinerante SIMC Festival d'Autunno 2024
Cos'è la SIMC e qual è la sua storia? La SIMC, Società Italiana Musica Contemporanea, è stata fondata nel 1923 da grandi compositori come Alfredo Casella, Ildebrando Pizzetti, Ottorino Respighi e Gian Francesco Malipiero, con l’obiettivo di promuovere la musica contemporanea in Italia e nel mondo. L’associazione ha sempre giocato un ruolo di primo piano nella diffusione di nuove opere e nella creazione di opportunità per i compositori contemporanei. Nel corso degli anni, ha organizzato concerti, eventi e incontri internazionali, diventando un punto di riferimento per chi opera nel mondo della musica del nostro tempo. Grazie alla SIMC, la creatività e l’innovazione hanno trovato spazio e riconoscimento, portando alla luce numerosi talenti emergenti. Oggi la SIMC conta oltre 200 associati, tra compositori, musicologi, esecutori e appassionati di musica contemporanea.
Sei stato eletto Presidente della SIMC il 4 febbraio 2024. Come hai vissuto questa elezione e quali sono i tuoi obiettivi principali per il futuro dell’associazione?
Essere eletto Presidente della SIMC è stato un grande onore, considerando l'importanza e la storia dell'associazione. La SIMC ha avuto, nel corso dei decenni, una lunga serie di figure di prestigio alla sua guida. Negli anni '50, sotto la presidenza di Goffredo Petrassi, l'associazione ha vissuto un periodo di grande fermento. A lui si sono succeduti presidenti di spicco come Roman Vlad e Vittorio Fellegara, figure che hanno segnato profondamente la musica contemporanea italiana. Nell’ultimo ventennio, ha avuto tra l’altro l’onore di avere come Presidenti onorari figure di grande spessore come i Maestri Ennio Morricone e Azio Corghi e soci onorari come Sylvano Bussotti e il filosofo e saggista Giovanni Piana. Negli anni Duemila, la guida è passata a Davide Anzaghi, e successivamente, dal 2017 al 2023, Andrea Talmelli ha ricoperto la presidenza, coincidente con i festeggiamenti del centenario della SIMC nel 2023. Oltre alla mia elezione, si è insediato il nuovo Direttivo composto da Antonio Bellandi, Lamberto Lugli e Francesco Trocchia, mentre il ruolo di Segretario è stato affidato a Virginio Zoccatelli. Il mio obiettivo principale è quello di incrementare la creatività compositiva, offrendo nuove opportunità ai giovani compositori e favorendo il dialogo tra generazioni diverse. Desidero potenziare la collaborazione tra artisti e stimolare il confronto tra chi ha esperienza e chi sta emergendo, sempre mantenendo l’innovazione musicale al centro del nostro lavoro, senza dimenticare il legame con la tradizione.
Come si inserisce il SIMC Festival d’Autunno 2024 in questo nuovo corso? Il SIMC Festival d'Autunno rappresenta uno degli eventi chiave per esprimere la vitalità della musica contemporanea in Italia. Quest’anno, il festival è particolarmente significativo: abbiamo in programma 88 composizioni, di cui ben 63 in prima esecuzione assoluta, commissionate appositamente per l’occasione. Il festival coinvolge quasi 30 strumentisti e include due omaggi speciali: uno al centenario della nascita di Luigi Nono e uno al decennale della scomparsa di Giorgio Gaslini.
Le scelte delle opere e degli artisti sono state motivate dalla volontà di stimolare la creatività attraverso commissioni dirette, cercando i compositori che meglio potevano rappresentare l’occasione e la varietà di linguaggi necessari. Ogni compositore selezionato è stato scelto per la sua capacità di rispondere in modo personale e innovativo a questi stimoli. Le commissioni non solo favoriscono la nascita di nuove opere, ma esplorano anche nuovi orizzonti, portando la musica contemporanea a dialogare con il pubblico e con gli interpreti in modo diretto.
I numeri del festival sono davvero impressionanti. Puoi dirci qualcosa di più su come queste nuove commissioni stanno contribuendo alla missione della SIMC? Le 63 prime esecuzioni assolute del festival sono un esempio concreto del nostro impegno per sostenere la creatività contemporanea. Ogni nuova opera commissionata rappresenta un tassello importante nel panorama musicale attuale, offrendo ai compositori l'opportunità di sperimentare e innovare. La missione della SIMC è quella di creare un terreno fertile per la creazione di nuove opere che possano vivere oltre il contesto del festival, favorendo il dialogo tra compositori e interpreti e incoraggiando lo sviluppo di un repertorio contemporaneo.
Queste commissioni riflettono la nostra volontà di investire nel futuro della musica, creando ponti tra il presente e ciò che verrà. Il coinvolgimento di quasi 30 strumentisti dimostra quanto la dimensione collettiva sia essenziale per la realizzazione di opere che sono frutto di un intenso lavoro collaborativo. Anticipiamo inoltre la prossima iniziativa, la call "Scrivere per il Mediterraneo", che proseguirà su questa strada di commissioni stimolanti e tematicamente significative.
Qual è l'importanza della Call "Scrivere per il Mediterraneo" promossa dalla SIMC? La Call "Scrivere per il Mediterraneo" rappresenta un'importante sfida creativa per i compositori, invitandoli a confrontarsi con un tema di forte rilevanza sociale e politica: le crisi umanitarie legate al Mediterraneo. Questa call mira a trasformare la musica in uno strumento di riflessione su questioni complesse come le migrazioni e le tragedie che si consumano nelle acque del Mediterraneo. I compositori partecipanti hanno l'opportunità di esprimere, attraverso la loro arte, una sensibilità artistica che risponda a queste problematiche contemporanee. La SIMC, attraverso questa iniziativa, vuole stimolare il dialogo culturale e dare vita a opere che parlino del nostro presente con un linguaggio universale come quello della musica.
Qual è la tua visione per il futuro della SIMC e della musica contemporanea in Italia? La mia visione per il futuro della SIMC si basa sulla capacità di innovare e di creare spazi sempre più inclusivi per i compositori contemporanei. Voglio che la SIMC diventi un luogo di incontro tra generazioni e linguaggi diversi, dove le nuove voci trovino il loro spazio accanto a quelle più affermate. Credo che la sperimentazione e l'innovazione debbano essere incoraggiate in ogni forma, mantenendo però sempre un forte legame con le nostre radici culturali.
Il SIMC Festival d’Autunno 2024 è solo l'inizio di un percorso che mira a rafforzare la posizione della musica contemporanea italiana sulla scena internazionale, offrendo allo stesso tempo una piattaforma solida per i nostri compositori. Il futuro passa attraverso il dialogo e la collaborazione, e sono convinto che la SIMC possa continuare a essere una forza trainante in questo processo.


di Anna Rita Pappalardo
18 ottobre 2024
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