INTERVISTE



#tempocalmo: 5 domande a musicisti italiani in tempo di coronavirus: Enrico Dindo
Foto: Foto di Fulvia Farassino
Enrico Dindo, violoncellista e direttore d’orchestra
1 - Come passa il suo tempo e di cosa si sta occupando sul piano musicale?
Il tempo in questo periodo si è molto dilatato e non nascondo che soprattutto all’inizio dell’isolamento ne ho approfittato per riposare, per leggere e stare con la famiglia, poi è subentrato anche il desiderio di dare finalmente spazio e di completare progetti che erano in attesa da molto. Per esempio ho concluso l’aggiornamento della mia nuova edizione delle Suites di Bach che dovrebbe uscire entro il 2020, ho terminato una serie di orchestrazioni di brani per cello e archi ed ho iniziato a studiare due nuovi concerti per violoncello, era da tanto tempo che desideravo farlo: il concerto di Weinberg e quello di Castelnuovo-Tedesco.
2 - Ha proposto sue esecuzioni in streaming?
Si, il giorno di Pasqua ho fatto gli auguri a tutti i miei “amici” con la Suite n°3 di Bach, è stata una bellissima esperienza di cui ho avuto un ottimo feedback. Credo che possa essere una forma efficace per la diffusione della nostra arte in modo semplice, diretto e genuino.
3 – Terminata l’emergenza COVID 19 a suo avviso il modo di fruire la musica dal vivo sarà lo stesso o ripensato?
Innanzi tutto auguro a tutti noi che si possa tornare al più presto a fruire della musica dal vivo, stare insieme e condividere le emozioni dell’arte è l’espressione più nobile della vita. Credo anche che tutte le esperienze tecnologiche compiute in questo periodo, grazie a internet, avranno senza dubbio arricchito e reso avvezzi sia il pubblico che i musicisti e che quindi potremo tutti tenere conto di un’ulteriore possibilità di condivisione di arte.
4 - Quale futuro lavorativo si prospetta per il settore e soprattutto i giovani interpreti dopo la pandemia?
Vorrei tanto avere una risposta certa a questa domanda, ma purtroppo non sono in grado di prevederlo. La speranza è che il desiderio di tornare a stare insieme - i musicisti per fare musica e il pubblico per fruirne - ci spinga a continuare a fare quello che siamo stati costretti ad interrompere in modo così traumatico e che le esperienze vissute possano portare nuove possibilità nuove energie e nuove idee.
5 – Vuole rivolgere un pensiero/appello al pubblico dei concerti?
Sono assolutamente certo che quando ci rivedremo - e ci rivedremo presto - sarà un’emozione ancora più straordinaria di quelle vissute finora. Io non vedo l’ora.
www.enricodindo.com
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