CHI SIAMO
ATTIVITA'
BANCHE DATI
NEWS & INFO
- CIDIM
- Soci
- Musica in rete
- Vincitori di concorsi
- Selezioni e audizioni
- Prime assolute
- Dal vivo in Italia
- Dal vivo nel mondo
- Convegni / Incontri
- Festival e stagioni concertistiche in Italia
- Radio e televisione
- Nuove incisioni, DVD
- Libri e partiture
- Periodici
- Corsi
- Concorsi
- Formazione di base e di nuovo pubblico
- Comunicati e
Rassegna stampa - In Italia e dal mondo
- Festival e stagioni concertistiche nel mondo
COMMUNITY
INTERVISTE
18 novembre: Mauro Marchetti e la sua passione per Benjamin Britten
Pensa da parte sua di aver fatto una scelta coraggiosa, oppure solo un atto dovuto a dedicare un festival di due giorni al compositore Benjamin Britten? Credo un po' di ognuna di queste due cose. Dedicare un Festival a Banjamin Britten è per me un atto dovuto. Devo a lui gran parte della mia nascita e crescita musicale. Ho studiato arpa grazie ai suoi Ceremony of Carols, ho cantato gran parte della sua produzione per voci bianche con il Coro di Voci Bianche dell'Arcum diretto da Paolo Lucci, ho dato il suo nome a un mio coro di voci bianche... insomma, quasi un segno di riconoscenza. La scelta coraggiosa è dovuta al fatto che Britten rappresenta ancora una grande miniera di cose poco conosciute ed eseguite, si pensi ad esempio al brano "Voices for Today", che da il titolo al Festival, un brano ancora mai eseguito in Italia. Dalla sua biografia si evince il grande riconoscimento alla musica scritta da Britten: qual è la differenza di scrittura rispetto ad autori italiani della stessa epoca? Riconoscenza e rispetto verso un grande del '900. Un compositore ma anche un grande esecutore, pianista e direttore d'orchestra. La differenza con gli autori del suo tempo sta proprio nella vasta produzione per coro e una attenzione enorme per lo strumento "coro", diversamente dai suoi contemporanei che invece hanno lasciato ben poco. Britten lascia tantissima musica per coro, nelle sue variegate forme e organico. Dalle voci bianche a cappella alle voci bianche con pianoforte o ensemble strumentale, dal coro misto a cappella alle tante composizioni per coro e organo. Purtroppo la pigrizia di molti direttori italiani mette in luce solo pochissimi dei suoi numerosi brani. In queste due giornate del festival ci saranno delle prime esecuzioni in Italia: secondo lei viene dato il giusto tributo alla conoscenza di questo compositore nel nostro paese? Ho voluto dare spazio a molte prime esecuzioni, o quantomeno a molte esecuzioni di brani raramente eseguiti e quindi poco conosciuti dal pubblico corale. In Italia abbiamo ancora molta strada da percorrere, Britten risulta ancora un autore di nicchia, un autore per pochi. Le grandi istituzioni hanno un dovere nei confronti dell'autore ma anche una forma di grande rispetto verso il pubblico. Dai grandi enti lirici ci si aspetta una divulgazione della musica, ma anche una forma didattica e di conoscenza , e riconoscenza, di quei repertori dei grandi del '900. Purtroppo viviamo ancora paure nei confronti del nuovo, le paure nei confronti di linguaggi a noi distanti e poco familiari. Britten rappresenta un ostacolo da superare, un compositore difficile da collocare in uno schema storico-musicale. Il suo personalissimo linguaggio, la sua scrittura e le sue idee sono elementi ancora poco vicini alla nostra sensibilità. Britten rimane un contemporaneo, nonostante i suoi cento anni... Il Coro Città di Roma diretto da lei e il Coro di Voci Bianche dell'Arcum diretto da Paolo Lucci hanno in repertorio le opere di Britten e, nel caso del Coro di Voci Bianche dell'Arcum, addirittura l'opera omnia per coro di voci bianche: qual è stata la risposta del pubblico in occasione delle vostre esibizioni? Devo ammettere che il lavoro del Maestro Lucci non ha paragoni in Italia. E' stato l'unico che, con enorme coraggio, ha avuto la capacità ma anche la caparbietà di divulgare tutta l'opera omnia per voci bianche dell'autore inglese più importante, alla pari del grande Henry Purcell. La sua volontà nell'eseguire tutto ciò che ha scritto Britten ha educato il suo pubblico. Ha dato una spinta enorme nella conoscenza dell'autore, ha creato un precedente e ha trascinato dietro di se tanti cori che hanno poi seguito il suo messaggio. Io ho dato un mio piccolo contributo, ho eseguito con il Coro Città di Roma molte delle sue composizioni e il mio più grande successo è l'aver lasciato un segno nei miei cantori, vederli appassionarsi alla sua musica è stato il regalo più bello, ma anche un mio particolarissimo successo. Il festival si svolgerà a Roma e il primo appuntamento è per il 22 novembre, data del centenario della nascita del compositore. Cosa si aspetta da questi due appuntamenti? Personalmente mi aspetto una grande crescita musicale del mio coro. Credo infatti che tributare un omaggio a una grande personalità come Britten possa far raggiungere una maturità musicale e artistica ai miei cantori. Il successo è questo, veder trasmettere la sua musica nei cuori della gente, il suo linguaggio è universale e alla portata di tutti. La sensibilità musicale di Britten rappresenta un buon esempio per molti di quei giovani compositori che a fatica si avvicinano alla scrittura corale. Spesso dimentichiamo di possedere un patrimonio e la produzione di Benjamin Britten è di un valore universale. Il Coro Città di Roma regalerà un buon momento di riflessione e di musica, mi aspetto di vedere tanti curiosi e appassionati affacciarsi ai nostri due appuntamenti, uno dei quali diretto da Bob Chilcott, compositore, direttore di coro ed ex tenore dei King's Singers. Bob Chilcott ha cantato da bambino diretto proprio da Britten, sarà una emozione in più. Il CIDIM patrocina l'iniziativa e si impegna per la diffusione e la promozione affinché si possa essere protagonisti di due serate davvero speciali all'insegna della musica di Benjamin Britten con il prezioso contributo del Coro Città di Roma, del suo direttore e di tutti gli altri interpreti protagonisti. Vi invitiamo a consultare i profili degli interpreti nelle Banche Dati del CIDIM. Anna Rita Pappalardo, Giusy Colello, Caterina Santi |