INTERVISTE



22 ottobre 2013: incontriamo Fabrizio Basciano
Intervistiamo il compositore Fabrizio Basciano in occasione del lancio del suo ultimo CD “8 pezzi brevi”, raccolta di brani che viaggia attraverso timbri, stili e atmosfere eterogenee che passano dal linguaggio contemporaneo a quello del jazz.
I brani che compongono l’edizione discografica ci dice siano stati scritti tra il 2011 e il 2013, sono stati scritti pensando al progetto di una raccolta?
Gli 8 brani della raccolta si suddividono in 4 coppie, ognuna delle quali scritta in circostanze diverse l’una dall’altra. L’idea della raccolta dunque è nata a posteriori in virtù della presenza, nel mio repertorio, di materiale sparso che mai avrebbe ricevuto un’opportuna collocazione editoriale. Le differenze stilistiche sorgono proprio per le diverse committenze o situazioni che hanno dato l’input alla scrittura dei brani presenti in 8 pezzi brevi. Le 4 coppie presentano, ognuna al proprio interno, assonanze timbriche, armoniche e stilistiche, potendo così ciascuna, come ricordavate nell’introduzione a quest’intervista, essere ascritta ad un ambito musicale differente.
Dal punto di vista compositivo a quali esperienze creative ha pensato? 
Ragioniamo in senso cronologico e non seguendo la scaletta discografica. La prima coppia di brani ad essere stata scritta è quella composta da La Marcia del Soldato e Canzonetta alla riva del fiume, brani per un’Histoire du Soldat mai andata in scena. In questo caso il riferimento era Strawinsky, e nella marcia ci sono alcuni espliciti riferimenti motivici alla marcia del suo celebre Histoire. La coppia di brani titolati Occhi su Saturno e A Christmas song si ricollegano alla semplicità delle Gymnopedie di Erik Satie. Tutti e due questi brani infatti sono costruiti sulla semplice alternanza di due “campi accordali”, armonie in alcuni casi inesistenti da un punto di vista terminologico, per poi attraversare alcune, blande, variazioni nelle zone centrali dei brani stessi. La coppia di brani Da Padre a Figlio e Le Fontane di Lamezia nasce nello stesso mese di maggio 2013 per due commissioni differenti. I due brani vogliono aderire ad un linguaggio più cinematografico, con l’uso della quinta diminuita che assurge al ruolo di cellula strutturale delle intere composizioni. Nonostante la diversa natura delle committenze, i due brani si avvicinano molto l’un l’altro per diversi aspetti. L’ultima coppia, ultima in senso cronologico, nonostante sia formata da due brani nati a distanza di due settimane l’uno dall’altro, vede Reading Arvo esplicitamente ispirato dalla musica e dal pensiero del meraviglioso compositore estone (senza però volerne evocare il linguaggio, in una sorta d’ispirazione semplicemente concettuale), mentre Self-awareness, dedicato a mia madre, lasciarsi ispirare da successioni accordali vicino all’ambito jazzistico, con una zona centrale che strizza l’occhio al Badalamenti di Twin Peaks.
Cosa ha influenzato la scelta dei brani e la loro organizzazione in quattro coppie?
Inizio dalla fine. Le coppie, come spiegavo sopra, sono dovute a nessi interni fra i brani scelti, quindi possono considerarsi in un certo senso preesistenti alla loro immissione in seno alla raccolta. La scelta di questi brani invece è dovuta ad una personalissima selezione qualitativa. Esistono brani, nel mio repertorio, verso i quali non ho alcuna stima, alcun riguardo, che considero ne più ne meno come dei tentativi non andati a buon fine. Questi scelti invece godono, a livelli ovviamente diversi, della mia più sincera approvazione. Dico a differenti livelli in quanto considero che alcune di queste coppie siano significativamente più valide e funzionali di altre.
Come avverrà la distribuzione e la promozione? Ha già avuto riscontro dal pubblico? 
La promozione di tutti i miei lavori viaggia esclusivamente tramite i canali online, dai social network fino al mio sito web, dai comunicati stampa sui periodici o i quotidiani locali fino all’articolo di qualche giornalista incuriosito. Questo è ciò che, allo stato attuale delle cose, posso considerare tutta la promozione possibile per i miei lavori musicali. La distribuzione avviene, anch’essa, digitalmente o nei luoghi stessi delle mie esecuzioni nelle vesti di direttore del Visual Quartet Live, ensemble elettroacustico che porta in giro il mio repertorio.
Ci può dire quale musica ascolta e quali sono i suoi progetti futuri?
Sono un patito di tutto ciò che ritengo sia ben fatto, al di là del genere o dell’ambito specifici. Come distinguere poi ciò che è ben fatto da ciò che non è ben fatto è solo questione di sensibilità e analisi, strumenti la cui affinazione è possibile oltre ogni misura. Ascolto molta musica contemporanea, di quella che non ha rinunciato a dialogare col pubblico (Arvo Part, Alfred Schnittke, Gyorgy Ligeti, Sofija Gubaidulina, ecc.); amo il Madrigale, che credo debba essere ripreso e portato avanti da molti più dei nostri ensemble attualmente impegnati su questo grande repertorio; ascolto abitualmente tutti i grandi romantici e i grandi classici, le tentazioni barocche (J.S. Bach, G.F. Handel, A. Corelli. A. Scarlatti. A. Vivaldi, A. Caldara, J. Haydn), i minimalisti americani (su tutti John Adams), per poi emozionarmi ballando la musica popolare calabrese e del Sud Italia; la musica per film è poi un campo che esploro costantemente, con preferenze verso alcuni illustri italiani (Rota, Piersanti, Morricone) e molti stranieri (Bernard Herrmann , Danny Elfman, Zbigniew Preisner, John Williams); amo ascoltare poi i grandi operisti, con un’attenzione particolare a Rossini, Puccini, Monteverdi, Verdi; tra i miei ascolti, infine, alcuni compositori geniali o band dediti tanto alla canzone quanto ad altre forme musicali: Franco Battiato e i Radiohead sono esempi emblematici in tal senso. Attualmente sono impegnato nella fase iniziale della scrittura di una nuova opera elettroacustica che avrà come soggetto ispiratore la figura di Pitagora alla luce del ruolo iniziatico e messianico che ebbe alla guida della scuola sapienziale italica di Crotone.

Grazie a Fabrizio Basciano: vi invitiamo a consultare il suo profilo nelle Banche Dati del CIDIM. Anna Rita Pappalardo, Giusy Colello, Caterina Santi

Il CD “8 pezzi brevi”, come anche “Le 7 perle di Belzebù”, possono essere acquistati digitalmente, al costo di 5 euro l’uno, a questo link: http://fabriziobasciano.bandcamp.com/
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