INTERVISTE



25 marzo 2013 - Giuseppe Maletto, la Compagnia del Madrigale e Gesualdo
Giuseppe Maletto de La Compagnia del Madrigale ci parla del CD sul Sesto Libro dei Madrigali di Gesualdo pubblicato con la spagnola Glossa: una registrazione originale di un'opera singolare nel repertorio del compositore da Venosa.
Perché Gesualdo e il Sesto Libro dei Madrigali?
È stata la casa editrice Glossa a proporci di registrare il Sesto Libro per celebrare con una realizzazione discografica importante l'anniversario della nascita di Gesualdo. Naturalmente abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta. Il Sesto Libro è un punto di arrivo nel repertorio madrigalistico. A parte l'estrema difficoltà quello che impressiona è l'altissima qualità della musica unita ad una intensità espressiva veramente unica. Monteverdi, Marenzio e Gesualdo raggiungono, ognuno con il proprio stile, i massimi risultati nell'arte del connubio tra musica e poesia, ma tra tutti Gesualdo è certamente quello che ha spinto il linguaggio polifonico verso direzioni estreme e audaci, che secoli dopo hanno attratto l'attenzione di compositori d'avanguardia come Stravinsky.
Quale è stato il vostro approccio interpretativo?
Abbiamo innanzitutto preparato una nuova edizione basata sul confronto delle tre fonti originali disponibili. Una delle caratteristiche del Sesto Libro è che 21 dei 23 madrigali che compongono il libro presentano una notazione cosiddetta in "chiavette". Dallo studio dei trattati e di varie fonti dell'epoca sappiamo che questa particolare notazione prevede un esecuzione con una tonalità notevolmente abbassata rispetto alle composizione con le chiavi normali. Nonostante che questa prassi si conosca da almeno 30 anni la nostra è la prima versione del Sesto Libro che ne tiene conto.
Cosa emerge della sua musica con questa interpretazione?
Una musica molto intensa ed espressiva, piena di colori che mutano in continuazione, però priva di quella asprezza che caratterizza le esecuzioni senza il trasporto in basso. Il nostro intento è quello di cercare di proporre all'ascoltatore una nuova immagine di Gesualdo. Fu certamente uno spirito introverso, tormentato e malinconico, nella vita fu colpito da sofferenze fisiche e psichiche, delusioni e perdite dolorose, ma non era certamente un pazzo come invece a volte viene descritto, e la sua musica unisce una forte coerenza stilistica e una grande ricerca espressiva. Solo una mente lucida e sensibile può concepire delle opere così straordinarie.
Cosa risalta del testo? Quali sono i contenuti? Cosa trasmette?
Non si conosce l'autore di nessuno dei 23 madrigali, ed è questa un'altra delle particolarità del Sesto Libro. La vasta cultura di Gesualdo andava certamente al di là delle sole competenze musicali. Da una sua lettera al cardinale Federico Borromeo, apprendiamo che egli si dilettava anche a comporre dei versi. Si può quindi presumere che, se non tutti, almeno una parte dei testi del Sesto Libro possa essere opera sua. Rispetto ai grandi poeti prediletti dai madrigalisti della sua epoca (Tasso, Guarini, Petrarca...) i testi del Sesto Libro sono senz'altro più modesti, ma sono perfettamente funzionali ai colori espressivi della musica di Gesualdo fornendo da base per le sue arditezze espressive.

 

Ringraziamo Giuseppe Maletto e auguriamo all'ascoltatore curioso buon ascolto! Giusy Colello Anna Rita Pappalardo Caterina Santi

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