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Giovanni Sgambati SINFONIA EPITALAMIO (Terza sinfonia) a cura di Francesco Attardi, Lorenzo Casati Suvini Zerboni ed., Milano 2020 Descrizione: Revisione critica dai manoscritti originali a cura di Francesco Attardi e Lorenzo Casati Dopo la Seconda Sinfonia di Giovanni Sgambati, ricostruita da Francesco Attardi (ed. Suvini Zerboni, 2014), è stata pubblicata di recente la Sinfonia Epitalamio, inedita, (talora citata come Terza Sinfonia o altre come Epitalamio Sinfonico), eseguita per la prima volta a Torino il 12 settembre 1888 per le nozze del principe Amedeo di Savoia Duca d’Aosta con la principessa Laetitia Bonaparte. Nello stesso anno fu diretta da Sgambati in persona presso la Società del Quartetto di Milano (assieme alla Quarta di Brahms) ed elogiata dal critico del Tempo Illustrato. L’ultima esecuzione di cui si abbia traccia fu presso la Philarmonic Society di Londra il 14 maggio del 1891, sempre con Sgambati sul podio. La pubblicazione da parte di Suvini Zerboni è curata in edizione critica da Francesco Attardi e Lorenzo Casati che si sono basati sui manoscritti originali (Partitura e Parti) in possesso della Biblioteca Casanatense di Roma (Fondo Sgambati). Gioiello del sinfonismo italiano, la Epitalamio, per la varietà e libertà dei movimenti, può essere classificata come una “Suite sinfonica” Eccone la struttura: a) I parte: In Chiesa (Preludio e Cantico) b) II parte: In Giardino. Questa seconda parte comprende una Festa popolare (Allegro vivace, 2/2) e un Notturno (Moderato, 3/4), quindi una Ripresa e la Ridda di fanciulli, che è la parte più originale dell’intero lavoro e che suscitò l’entusiasmo del pubblico milanese del ‘Quartetto’. c) III parte: In Corte. Si apre con un Minuetto e termina con il Corteo finale che vuole essere la parte celebrativa degli illustri sponsali e che conclude solennemente la composizione. |