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Prima la musica, poi le parole di Riccardo Muti ISBN 17044608 Collana Di tutto di più, Rizzoli 2010 pp. 270, 20,00 € Descrizione: Io ero un ragazzo del liceo, un ragazzo del liceo che nel
pomeriggio frequentava il conservatorio. Forse qualcosa è rimasto di
quella esperienza. Forse è per questa ragione che io vivo il mondo della
musica come una specie di sogno. Ho incominciato a dirigere, era un
concerto di Bach: ho provato il senso di una totale immedesimazione. Un
tale appagamento! Potevo darmi all’interpretazione senza essere frenato
dai problemi tecnici, era come se potessi addirittura librarmi colla
musica e, tra me e l’orchestra, era come se si stabilisse un patto, un
atto d’amore. Riccardo Muti
Prima la musica, poi le parole. Alla vigilia dei settant’anni, dopo
cinquanta e più di una carriera folgorante e ineguagliabile, il maestro
Muti ha sentito l’esigenza di soffermarsi a meditare sulla propria
vita, sulla sua assoluta dedizione alla musica che lo ha portato in ogni
angolo del mondo, su se stesso. Così sono scaturite, spontanee e
ammalianti, le parole di questa autobiografi a che, risalendo a
un’infanzia dal fascino antico, è una riflessione sul senso di un lavoro
vissuto come una missione in nome della musica, ma è insieme un
itinerario entusiasmante fra conservatori, sale di prove e teatri, sul
palco e fra le quinte, punteggiato da innumerevoli episodi inediti con
straordinari musicisti e registi — Herbert von Karajan, Sviatoslav
Richter e Giorgio Strehler solo per citarne alcuni — e con personaggi
famosi, dalla regina Elisabetta II a papa Wojtyla. Prendendo spunto da
diversi momenti della sua carriera, il Maestro svela le sue predilezioni
— “se un giorno, nell’Aldilà, Wagner, Beethoven o Spontini mi diranno:
‘Hai sbagliato, Riccardo!’, potrò sopportarlo; se me lo dicesse Verdi,
cui ho dato tutto il mio amore devoto, sarebbe terribile” —, racconta i
suoi sogni come il recupero dei capolavori della scuola napoletana e
analizza i grandi dilemmi che ha dovuto sciogliere: filologia o
anacronismo? studio o ispirazione? il direttore è una semplice guida per
i professori d’orchestra o il vero regista di un melodramma? Infine
getta uno sguardo al futuro con la Chicago Symphony Orchestra e i
giovani della Cherubini. Scritta in uno stile trascinante e venata dalla
naturale verve espressiva del Maestro, questa autobiografi a,
arricchita da due inserti con fotografie uscite dai cassetti di casa
Muti, non solo offre la storia di uno dei più amati direttori
d’orchestra del mondo, ma spiega il segreto di uno stile interpretativo
di inaudita espressività che ha mutato nel grande pubblico la percezione
della musica sinfonica e operistica.
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