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L’opera è divisa in due tomi, il primo, di 1150 pagine, riguarda la poesia, la narrativa e il teatro; il secondo, di oltre 900 pagine, prende in esame il cinema. Questo corposo saggio, una novità assoluta in campo mondiale, analizza l’opera omnia di Pier Paolo Pasolini con un’ottica nuova, mai rappresentata da altri prima d’ora. Pasolini amava la musica, profondamente, il suo problema era il linguaggio. La sua arte aveva bisogno di un linguaggio universale attraverso il quale potesse essere riconosciuta in tutto il mondo; un’arte che possiede questa caratteristica è la musica. L’artista bolognese attraverso la musica ha portato la sua arte in un’altra dimensione, ben lontana da quella della poesia o del cinema. In sostanza, è la musica il filo conduttore delle opere pasoliniane, se togliamo la musica di Pasolini non resta niente. Proviamo ad eliminare le citazioni musicali nei racconti e nei film, cosa rimane? Un’opera modesta. L’autore di questo libro ha compreso il motivo che spingeva Pasolini ad utilizzare sempre varie e infinite forme musicali e lo ha manifestato in questo lavoro che è costato molti anni di fatica e un notevole impegno da parte della casa editrice. I due volumi raccontano non solo la musica nelle composizioni di Pasolini, ma anche la sto-ria d’Italia e del mondo, i risvolti sociali e sociologici della vita italiana durante e dopo la seconda guerra mondiale fino al 1975. Vi si analizza la storia delle varie arti: teatro, musica, poesia e danza. Ci si sofferma, in particolare, sulla storia della musica, da quella popolare alla classica, dalla musica occidentale a quella indiana, africana, islamica e orientale.
dal comunicato stampa di febbraio 2010

Informazioni:
L'opera sarà presentata giovedì 13 maggio 2010, ore 18.00 - Salone Internazionale del Libro - Torino