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Il violino di Frankenstein Scritti per e sulla musica di Valerio Magrelli prefazione di Guido Barbieri Postfazione di Gabriele Pedullà libro + cd ISBN 8860873170 Collana Fuori formato, Le Lettere, Firenze 2010 pp. 180, con illustrazioni b/n e 3 CD, 38,00 € Descrizione: Il paesaggio cui ci mette di fronte Valerio Magrelli in questo testo appare segmentato, frattale, ragnatelato di commessure e dislivelli. Colpisce che sia la musica a ispirare a Magrelli una rappresentazione di sé così mostruosa. Anziché a un’armonia senza tempo, a un imperturbato soggiorno in Elicona, il richiamo del mondo dei suoni viene associato da Magrelli a figure di alieni se non di una creatura come quella messa assieme dal Dottor Frankenstein. Figura dello squilibrio, dell’associazione di materiali suturati alla meglio: stigma inquietante, insomma, di una differenza sofferente. Ma che nell’affascinante Conferenza iniziale appare nella versione comica del Frankenstein Junior di Mel Brooks. Dove la Creatura, abbandonata alla sua notte di paura e di violenza, solo vagheggiando il richiamo di un violino lontano pare rimembrare la propria matrice umana. Chissà che, contro tutte le apparenze contrarie, un libro come questo non finisca per alludere alla nostalgia di un ordine superiore. Quello esemplato sulla musica, appunto: rapimento ma anche scienza. Il paesaggio cui ci mette di fronte Valerio Magrelli in questo testo appare segmentato, frattale, ragnatelato di commessure e dislivelli. Colpisce che sia la musica a ispirare a Magrelli una rappresentazione di sé così mostruosa. Anziché a un’armonia senza tempo, a un imperturbato soggiorno in Elicona, il richiamo del mondo dei suoni viene associato da Magrelli a figure di alieni se non di una creatura come quella messa assieme dal Dottor Frankenstein. Figura dello squilibrio, dell’associazione di materiali suturati alla meglio: stigma inquietante, insomma, di una differenza sofferente. Ma che nell’affascinante Conferenza iniziale appare nella versione comica del Frankenstein Junior di Mel Brooks. Dove la Creatura, abbandonata alla sua notte di paura e di violenza, solo vagheggiando il richiamo di un violino lontano pare rimembrare la propria matrice umana. Chissà che, contro tutte le apparenze contrarie, un libro come questo non finisca per alludere alla nostalgia di un ordine superiore. Quello esemplato sulla musica, appunto: rapimento ma anche scienza. |
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