Canzoni dal Monte Ventoso

ORGANICO:

coro maschile

PRESENTAZIONE:

Le Canzoni dal Monte Ventoso, dedicate all’Ensemble Odhecaton, sono una serie di quindici composizioni per dodici voci maschili a cappella su testi di Francesco Petrarca. Il testo delle prime quattordici Canzoni è tratto dalla celebre Lettera dal Ventoso, che Petrarca scrisse in ricordo dell’ascensione al Mont Ventoux, massiccio della Provenza, compiuta il 26 aprile 1336 in compagnia del fratello Gherardo. La lettera, indirizzata a Dionigi de’ Roberti da Borgo San Sepolcro, frate agostiniano, appartiene alla raccolta delle Lettere Familiari. Dal testo latino sono stati scelti quattordici brevi excerpta, mirando alla costruzione di un itinerario espressivo in cui musica e parola percorrono altrettante stazioni di un ideale cammino verso la purificazione e il progressivo distacco dalle cose terrene. Dopo aver affrontato per vie incerte e malsicure l’ardua scalata, l’autore giunge infine alla sommità del monte. Da lì lo sguardo può spaziare lontano fino all’amata Italia. La meditazione sopra un passo delle Confessioni di Sant’Agostino, accompagnerà il silenzio del poeta lungo la via di ritorno. La polifonia delle dodici voci prende su di sé la prosa di Petrarca e ne moltiplica le profondità e gli echi emotivi. Ogni brano è una composizione in sé conclusa, tuttavia la struttura e la concatenazione complessiva delle Canzoni descrivono un preciso itinerarium mentis che ha ad un tempo la vettorialità ascensionale del percorso cristiano nell’incontro con la Rivelazione e la ciclicità del pensiero classico, in cui inizio e fine coincidono nelle forme dell’Eterno Ritorno. È così ripresa, con il linguaggio musicale, la complessità contraddittoria e irrisolvibile di Petrarca, aperta alle più svariate e sofferte esperienze umane, nutrita delle compresenze culturali del grande letterato. L’ultima composizione è sul testo del sonetto Solo et pensoso i più deserti il numero XXXV del Canzoniere, scritto da Petrarca nel periodo dell’ascesa al Ventoso. I quattordici endecasillabi e la musica ad essi ispirata riassumono idealmente le precedenti Canzoni, di cui esprimono la voce sottesa del tormento interiore, nella rivelazione del paesaggio come specchio dell’anima.

NOTE:

Per dodici voci maschili a cappella. Testo di Francesco Petrarca

Partitura