Tre Paesaggi

SOTTOTITOLO:

Alba, Vette, Maestrale - Doppio concerto per chitarra, pianoforte e archi.

ORGANICO:

chitarra, pianoforte, Orchestra d'archi (Violino I, violino II, viola, violoncello, contrabbasso)

PRESENTAZIONE:

Tre Paesaggi - note dell’autore

Molto spesso la mia musica è, più o meno esplicitamente, legata a immagini o a più complesse esperienze visive. E’ anche il caso di Tre Paesaggi, concerto per chitarra, pianoforte e orchestra. Il progetto nasce per il chitarrista Lapo Vannucci e il pianista Luca Torrigiani, due grandi artisti con i quali avevo già in passato collaborato con grande soddisfazione. Un organico decisamente insolito ma che, avendo scelto un ensemble di soli archi, mi ha offerto la possibilità di esplorare l’universo delle tre categorie di strumenti a corda in un’unica esperienza sonora. E’ incredibile quanto possa emozionarci la contemplazione di un panorama, o assistere a un evento atmosferico in grado di stravolgere e modificare quello stesso ambiente. La magia della natura fortunatamente riesce ancora a stimolare ogni essere umano senza alcun limite di conoscenza, età o indole. E’ assolutamente impossibile che la natura, con le sue simmetrie e le sue asimmetrie, non emozioni un solo essere umano. Sarà forse una sorta di riconoscenza per averci permesso di evolverci a tal punto da poter essere contemplata. Tre Paesaggi si articola in tre movimenti, tre diversi quadri naturalistici. Il primo movimento, Alba, vorrebbe descrivere le fasi del risveglio della natura, dai primi chiarori fino alla luce piena. Dal punto di vista formale si presenta in due sezioni annunciate da una brevissima introduzione. Per quanto le due sezioni possano apparire contrastanti in realtà sono accomunate dalla stessa identica struttura armonica. Il secondo movimento, Vette, evoca la serenità della montagna. Sole d’inverno, cime a perdita d’occhio. E’ un movimento lento, un breve tema con due variazioni dove i due solisti si alternano come protagonisti. Il Maestrale è un vento di nord-ovest con il quale ho stabilmente un rapporto poiché soffiando investe in pieno il luogo dove vivo. Può essere molto intenso, potente, tanto da modificare in modo significativo anche la percezione del luogo stesso. Ho voluto descriverne le sferzate nel terzo movimento, chiamato proprio Maestrale. Il pezzo ha una forma tripartita con una sezione intermedia contemplativa, quasi una passacaglia, con sovrapposizioni e stratificazioni di elementi precedenti, frammenti estirpati dalla forza del vento e successivamente riposti secondo la logica del vento stesso.

Francesco Di Fiore