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A la vie
SOTTOTITOLO:
per pianoforte preparato (uno o due esecutori), video-proiezioni e foto-suoni
NOMI LEGATI ALL'OPERA:
Riccardo Piacentini - compositore
ORGANICO:
pianoforte, video
ANNO:
2014
DURATA:
15'
00''
FORME:
strumento solo
PRESENTAZIONE:
À la vie può essere eseguito da uno o due esecutori. Nel secondo caso gli interpreti concorderanno a piacere alternanze e sincronie dei rispettivi interventi, tenendo conto che i movimenti scenici vanno anch'essi concordati e non sono di secondaria importanza. Il titolo À la vie deriva da quello di un lavoro di Alfredo Casella a me particolarmente caro: L'adieu à la vie (1914) per voce e pianoforte o per voce e ensemble, sui testi mistici di Rabindranath Tagore tradotti da André Gide. In un rutilare visionario di suoni e immagini, ho contrappuntato sinestesicamente i testi di guerra e d'amore scritti negli anni prossimi al 1914-18 da Rainer Maria Rilke (qui in forma di “foto-suoni sussurrati” su CD) e, insieme ad essi, video-proiezioni contenenti diverse interpretazioni prospettiche di due opere pittoriche di Kazimir Malevic e Umberto Boccioni, entrambe del 1914: L'aviatore e Dinamismo di una testa d'uomo. Il brano richiede un impianto audio a due canali con lettore CD e un video-proiettore con schermo (sono provviste due versioni, nei formati 4:3 e 16:9). Allo scoppio della Grande Guerra, Rilke parve come ammutolirsi. Tuttavia uno dei suoi massimi lavori, le Duineser Elegien [Elegie duinesi], lo accompagnò in un percorso carsico ininterrotto testimoniato da numerosi appunti lungo gli anni compresi tra il 1912 e il 1922, anno della pubblicazione finale. La quarta Elegia, in particolare, fu scritta dal primo all'ultimo verso in pieno conflitto mondiale, nel 1915, e altri brevi frammenti si riferiscono al 1914, mentre le riflessioni che emergono senza sosta in tutte e dieci le elegie intersecano pensieri sulla vita e la morte, sull'amore e il dolore («noi, dissipatori di dolori»), sulla felicità e la caduca fragilità umana («l'emozione, che quasi sgomenta, di una cosa felice che cade»), in un avvicendarsi di metafore di impressionante suggestione e profondità. I “foto-suoni sussurrati” riprendono ed elaborano i testi della quarta Elegia e dell'ultima, la decima, rivestite di paesaggi sonori da me registrati in tre luoghi rilkiani: Praga, Monaco e Vienna. Il sussurro sta nel bisbiglio di tre voci che recitano i testi, e nei lievi foto-suoni colti e amplificati come se l'orecchio si trovasse vicinissimo alla sorgente senza mai inibirne le vibrazioni. Riccardo Piacentini
NOTE:
Su due opere pittoriche di Kazimir Malevic (L’aviatore, 1914) e Umberto Boccioni (Dinamismo di una testa d’uomo, 1914) con foto-suoni di lettere di guerra e poesie d’amore di Rainer Maria Rilke
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