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Ave Maria
NOMI LEGATI ALL'OPERA:
Aurelio Pianciola - compositore
ORGANICO:
coro a 4 voci
ANNO:
2013
DURATA:
7'
40''
FORME:
vocale a cappella
PRESENTAZIONE:
Questa “Ave Maria” per coro a cappella a 4 voci miste (2013) è stata composta utilizzando la cosiddetta “scala enigmatica” sulla quale è basato l’omonimo brano verdiano. Tuttavia, a differenza dell’opera di Verdi, in cui tale scala costituisce il “cantus firmus” sul quale l’autore sviluppa un’elaborazione contrappuntistica tonale, in questa composizione la “scala enigmatica” viene utilizzata in chiave neo-modale.
L’opera si sviluppa infatti in forma di mottetto i cui episodi sono basati su un modo definito sulle note della scala suddetta, la quale, in virtù del carattere modale della composizione (nonché del peculiare potenziale espressivo del modo stesso), viene a perdere la sua connotazione “enigmatica”.
Rispetto a un ambito tonale, la natura più levigata ed evanescente delle componenti armonica e melodica nell’approccio modale adottato permette di dare rilievo a uno stile vocale originale, caratterizzato da un’espressività drammatica, tesa a enfatizzare i concetti del testo e ottenuta esaltando, da un lato, la varietà dinamica ed agogica e, dall’altro, l’uso dialettico della massa corale. Questa, in particolare, si presenta di spessore frequentemente cangiante e sviluppa un linguaggio polifonico di notevole pregnanza coloristica, in cui si sovrappongono più strati espressivi spesso fortemente contrastanti. L’opera è strutturata in due parti, corrispondenti a quelle in cui è divisa la preghiera mariana: la “Lode” (“Laudatio”), che rappresenta l’Annunciazione, e la “Supplica” (“Petitio”). La prima parte è la più diversificata da un punto di vista espressivo e quella in cui più accentuata è la drammaticità corale, rispecchiando il carattere prevalentemente scenico dell’Annunciazione. Delle due sezioni in cui è a sua volta suddivisa, la prima espone, coerentemente al testo, i due momenti di “salutatio” (angelica e di Sant’Elisabetta) in successione, mentre nella seconda questi sono posti dialetticamente in contrapposizione su due strati espressivi paralleli: una parte prettamente lirica (“salutatio” angelica) si sviluppa infatti su un disegno ostinato di base (“salutatio” di Sant’Elisabetta). La seconda parte della composizione indulge a un’espressività più intima e dimessa, consona al messaggio del testo, sfruttando comunque, anche in questo caso, strati in contrapposizione (come frasi salmodiche o declamatorie su pedali fissi o figurati). |
Concorsi
Concorso di composizione
Titolo:
1° Concorso Internazionale di Composizione Benedetto XVI
Nome dell'evento:
1° Concorso Internazionale di Composizione Benedetto XVI
Organizzatore:
Concorso Internazionale di Composizione Benedetto XVI
Luogo/i:
Roma - RM - Italia;
;
Tipo di segnalazione:
menzionata