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Mercutio
SOTTOTITOLO:
secondo quartetto per archi
NOMI LEGATI ALL'OPERA:
Paolo Cavallone - compositore
ORGANICO:
2 violini, viola, violoncello
ANNO:
2009
DURATA:
10'
00''
FORME:
Quartetto d'archi
PRESENTAZIONE:
Questo brano è nato dal mio incontro con il Mercutio shakespeariano e specificamente dall’astrazione “dinamica” e “motoria”, dalla trascendenza con cui il personaggio riflette i moti inconoscibili che si innestano fra i protagonisti e i personaggi del dramma nel “Romeo e Giulietta”. Nel mio immaginario personale, M. diventa simbolo dell’intera dinamica della tragedia, con i suoi monologhi e le sue metafore, amplificando la voce dell’autore e delineando due piani che per opposizione definiscono una realtà unica: il bianco e il nero, il buio e il chiarore, il conoscibile e l’inconoscibile. Come Amleto, M. parla una lingua diversa rispetto agli altri personaggi della vicenda. Il “monologo della Regina Mab” esprime la sineciosi cosmica dell’unita (o per dirla alla Giordano Bruno, “…la perfezione di quanto veggiamo è da contrarj, per contrary…”),1 nelle possibili interpretazioni contrastanti di un unico “oggetto” (“gesto” nella dinamica interiore e musicale). La Regina Mab2, che nel mio disegno archetipico è divenuta “soggetto cavato dalle vocali” (MAB = mi-la-sib), dapprima si delinea come ironico, buffo, buon folletto, per poi trasformarsi in entità malefica: ancora l’amore e l’odio, il giorno ed il buio, ma soprattutto l’alba, quel confine fugace che Mercutio rappresenta con la sua ironia (l’ironia poetica di chi vela di altissimo ogni dinamica umana). Le “visioni” di M. e la sua morte divengono simboli dell’ineluttabilità degli eventi, chiudendo il dramma nella sua dimensione profetica e “Altra”, così come la morte dei due amanti porrà fine alla tragedia umana, riverbero della proliferazione dinamica/gestuale dell’inconoscibile. E’ come se Mercutio creasse un ulteriore racconto (nel Racconto) narrato da un piano superiore rispetto alla realtà effettuale. Il Quartetto Mercutio rappresenta una mia intima preghiera nel suo tentativo di definire per opposizione le diverse configurazioni del gesto musicale come elementi possibili di un utopico caleidoscopio sonoro. L’astrazione imminente, in tale ricerca dinamica e motoria del gesto interiore, si è fusa con suggestioni poetiche di ascendenza shakespeariana. Tale osmosi “metafisica” nell’atto creativo, è divenuta “dimensione” altra, dalla cui prospettiva le maglie ramificate delle tensioni reali assumono proporzioni diverse nel rimescolarsi dei colori e nella perdita dell’immanenza che le ha generate. I confini musicali: l’ottava, intesa come “diabolus in musica” e come intervallo neutro romantico e, viceversa, il tritono, intervallo neutro e ”diabolus in musica” storico; il semitono come intervallo minimo del sistema temperato e zona di confine massimo nelle dinamiche interne del suono; la quarta e la quinta come possibile “espansione” del semitono e come espressione di una possibile segmentazione asimmetrica del numero 9 (assurto a simbolo dell’unità e dei contrari)3. Il mio stupore è nato dalla “coincidenza” con cui la materializzazione musicale del nome “Mab” con le sue derivazioni tradizionali (mi-la-sib e, per inversione, mi-si-sib) ha disegnato tutte le mie zone di confine (iscritto in un tritono con semitoni ed intervalli di quarta, quinta e nona). E’ possibile trovare riferimenti con il Sator ed archetipi come il nome B-A-C-H (alfa-omega della tradizione occidentale colta), etc. Questo brano è stato composto in memoria dei miei cari zii Enzo e Lidia che si sono ricongiunti dopo poco più di venti anni. Buffalo, NY – 5 Febbraio 2009 Paolo Cavallone
1 “Quello che da ciò voglio inferire, è, che il principio, il mezzo e il fine, il nascimento l’aumento e la perfezione di quanto veggiamo, è da contrarj per contrarj, né contrarj, a contrarj; e dove è la contrarietà, è l’azione e reazione, è il moto è la diversità, è la moltitudine, è l’ordine, son li gradi, è la successione”. Giordano Bruno, “Spaccio de la bestia trionfante”. 2 Nella tradizione celtica, la Regina Mab è una delle regine Regina del Piccolo Popolo. Nel Warwickshire la parola "Mabled" vuol dire "condotto fuori dalla strada dalle fate o folletti." Nella mitologia, Mab era l'entità che garantiva il contatto tra i mondi. La festa Pagana di Mabon è celebrata in suo onore ogni anno all'Equinozio Autunnale (21 settembre). 3 “9” è il numero di Lucifero ed il numero di Cristo, come pure il numero dell’amore divino (Dante Alighieri, “Vita Nuova”), etc. Il numero 9 investe sia la dimensione notale , sia quella metrico/ritmica. |