Trasmutazioni




NOMI LEGATI ALL'OPERA:
Marco Morgantini - compositore
Perla Cormani - dedicatario
ORGANICO:
clarinetto in si bemolle, archi


ANNO:
2010
DURATA:
17' 00''
PRESENTAZIONE:

L’ispirazione centrale del pezzo nasce da suggestioni extramusicali: le operazioni alchemiche e la riflessione filosofica di Ludwig Wittgenstein.
La suggestione alchemica informa sia la struttura globale del pezzo, definita da e articolata in un percorso che da una massa confusa o nigredo, simbolo dell’idea musicale in nuce, si dipana attraverso una serie di trasmutazioni e filiazioni del materiale sonoro. La longissima via dell’alchimia si presta a sfondo immaginale archetipico. Nelle operazioni alchemiche la pietra, meta ultima del processo, è già contenuta nella massa confusa: non abbiamo un’opposizione inconciliabile massa confusa - pietra, ma una polarità facente parte di un tutto indivisibile. Il processo è assimilabile all’individuazione della psicoterapia junghiana: si diviene sempre più se stessi, piuttosto che diventare altro da se stessi. Le trasmutazioni non fanno altro che eliminare le scorie e far emergere la pietra. Nulla di simbolicamente più vicino alla mia personale idea di stesura di un pezzo musicale: anziché concepire la stesura come un continuo aggiungersi di dettagli ed eventi sonori, si ha una composizione che prende forma per via di levare, nella quale l’inizio e la fine sono indissolubilmente legati l’uno all’altro.

La seconda fonte di ispirazione, la filosofia di Wittgenstein (in particolare il Tractatus logico – philosophicus), ha una diretta relazione con la struttura musicale e il “significato”.
Wittgenstein dichiarò una volta che non era in grado di esprimere l’importanza che la musica aveva avuto in tutta la sua riflessione filosofica, proprio perché l’importanza era grandissima. Preferiva tacerne. Doveva farlo, in perfetta coerenza con la sua attività filosofica: la concezione musicale delle sue opere appartiene alla sfera del ciò che si mostra, non del ciò che si dice. Nessuna arte è ineffabile (nel senso, appunto dell’inaffabulabile) al pari della musica: è perfettamente intellegibile, ma non parla la lingua dei concetti e della razionalità.
La musica appartiene alla sfera wittgensteiniana del mostrare: il comunicabile coincide con la struttura sintattica e/o formale di ciò che si comunica. Wittgenstein citava spesso le parole di Isadora Duncan. La ballerina, allorchè interpellata da un grossolano giornalista sul significato della sua danza, rispose: “Se sapessi spiegarla, non avrei avuto bisogno di danzarla”. Il “senso”, il “significato” di una composizione musicale è inerente alla sua struttura: sono le strutture e l’organizzazione interna del materiale sonoro che rivelano i significati.




Immagine della partitura


Esecuzioni

Esecuzione dal vivo
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Prima esecuzione assoluta
Titolo:
Premio Valentino Bucchi - Il comporre nel 2010
Data:
29 11 2010
Luogo:
Roma, RM - Italia
Emittente o ente organizzatore:
Fondazione Valentino Bucchi


Concorsi

Concorso di composizione
Titolo:
Premio Valentino Bucchi 2010
Nome dell'evento:
Premio Valentino Bucchi - Il comporre nel 2010
Organizzatore:
Fondazione Valentino Bucchi
Luogo/i:
Roma - Italia
Tipo di segnalazione:
segnalata