Il killer di parole




SOTTOTITOLO:
ludodramma in due atti


NOMI LEGATI ALL'OPERA:
Claudio Ambrosini - compositore
Daniel Pennac - autore fonte letteraria
Claudio Ambrosini - autore testo
Fondazione Teatro La Fenice - committente
Opéra Natioanl de Lorraine - committente
ANNO:
2010
PRESENTAZIONE:

Lo spunto per Il killer di parole nasce da una conversazione avvenuta qualche anno fa tra Claudio Ambrosini e Daniel Pennac – amici da tempo – nella quale lo scrittore si soffermava sulla difficoltà di tradurre certe espressioni, tipiche di una lingua, in un’altra. Da qui – i due erano a cena – passarono poi a parlar di vocabolari e Pennac raccontò di un curioso personaggio (vero? frutto della sua fantasia?) addetto a togliere dal dizionario ufficiale qualche parola ormai in disuso ogniqualvolta se ne dovesse far entrare una nuova, come «paparazzo» o «télécopie» (geniale traduzione francese del termine «fax»). Uno ‘spazzaparole’, insomma, incaricato di mantenere più o meno uguale il numero complessivo dei termini inclusi nel dizionario. Ad Ambrosini questo sembrò immediatamente il personaggio che stava cercando da anni, per innestarsi nel quadro di una problematica più generale a lui cara fin dall’epoca in cui, studente di lingue straniere a Ca’ Foscari, si occupava di genetica e antropologia del linguaggio: la progressiva scomparsa delle lingue del mondo. Non sono cioè solo gli animali e i territori a rischiare la distruzione totale, l’estinzione, ma anche le lingue, l’infinità varietà di fonemi, di costruzioni, di espressioni che l’uomo ha saputo creare nel corso dei millenni. Le lingue, la Lingua, sono il capolavoro collettivo creato dall’umanità, un patrimonio di valore incalcolabile che di giorno in giorno si assottiglia: alcune poche lingue diventano dominanti, si espandono nel mondo provocando la scomparsa totale di centinaia di altre, soprattutto quelle di popoli che hanno sviluppato solo una cultura orale, di cui, morto «l’ultimo parlante», non resterà più alcuna traccia.

L’opera, strutturata in due atti, è un «ludodramma», neologismo col quale Ambrosini e Pennac vogliono descrivere una situazione che da un inizio leggero, da opera buffa, acquista tensione e si vela di tinte via via più scure.
L’azione è incentrata sulle vicende del «killer», uomo sensibile e raffinato ma sposato a una donna più pragmatica che poetica, che ritiene che i numeri – e non le parole – siano il vero motore del mondo. I due hanno un figlio che, nel secondo atto, si rivelerà un fervente paladino di cause umanitarie, dall’esito peraltro incerto. Intorno, una quantità di altri personaggi, da quelli realistici (come il collega, la giornalista, la fotografa) ad altri surreali o di fantasia (come la parola uccisa, le ultime parlanti litoranee, gli ultimi parlanti rupestri, quelli delle oasi, dei picchi, delle spianate, delle cascate…). Ad ognuno di questi gruppi, e delle rispettive lingue, corrisponderà un «mondo sonoro» singolare, caratterizzato da un’orchestrazione innovativa e assai colorata, com’è tipicamente quella del compositore veneziano.

Da un punto di vista generale, Il killer di parole va ad aggiungersi alla «trilogia» composta da Ambrosini su tematiche di vasta portata, che annovera Big Bang Circus (Biennale di Venezia, 2002), Il canto della pelle (Sex Unlimited) (Opera di Lione, 2006) e Il giudizio universale (Festival delle Nazioni, 1996): tre opere incentrate rispettivamente sull’idea di «principio», «esistenza» e «fine». Questa più recente tappa si concentra ora sul «Verbo»: la lingua, la parola, ma in chiave squisitamente terrena.




Esecuzioni

Esecuzione dal vivo
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Prima esecuzione assoluta
Interpreti:
Data:
10 12 2010
Luogo:
Teatro La Fenice, Venezia - Italia
Emittente o ente organizzatore:
Fondazione Teatro La Fenice
Ciclo di esecuzioni:
Teatro La Fenice - Stagione Lirica e Balletto


Esecuzione trasmessa per radio
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Esecuzione successiva alla prima
Interpreti:
Data:
14 12 2010
Luogo:
Teatro La Fenice, Venezia - Italia
Emittente o ente organizzatore:
RAI RadioTre
Ciclo di esecuzioni:
Radio 3 Suite - Il Cartellone