Iconica IV

“...non siete stati voi a creare
queste immagini, non
siete stai voi  a rivelare queste vive idee ai
nostri occhi … loro
stesse si sono rivelate alla  nostra coscienza; voi
vi siete limitati
a rimuovere ciò che ce ne velava la luce.” (Pavel
Florenskij 1922)


Con ICONICA IV si esaurisce una piccola serie
involontaria.

Si tratta
di sei piccole miniature per ensemble ed
elettronica in cui prosegue
la mia ricerca critica sulle pieghe del
linguaggio musicale.


Ecosistemi sonori scolpiti dove le riflessioni
sulla necessità di
riconnotare tratti linguistici ormai diventati
“koiné”, assumono il
ruolo di regolatore dell’atto compositivo stesso.


Icone nella
accezione di Peirce: « uno stato che è presente in ogni momento del
tempo »,
e quindi portare chi ascolta a creare in se stesso un
percorso percettivo stimolando l'abduzione più che la deduzione
 Non
quindi « ricostruire » ma « scoprire », ogni icona è una
macrofigura
in cui il tempo è da conquistare.

Icone quindi per una
percezione
diretta, per affermare una fase primaria di comunicazione
che apra
agli imprevisti interrogativi delle memorie.

Icône per
ricordarsi
della necessità dell’anonimato, questo lavoro è un anti-
manifesto.

Il
pianoforte è il soggetto principale che solo alla fine
viene privato
delle lamine d’oro e d’argento che lo coprivano, per
rimanere nudo e
ibrido, tra se e quello che ha vissuto e che infine lo
ha cambiato.

Ringrazio l’Ircam 2009-2010. Tutti.

L'opera è il risultato del lavoro svolto nell'ambito del Cursus 2 dell'Ircam.