Il gabbiano I & 0 è impostato sul racconto divertente e intenso di alcuni brani tratti da Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach.
Si tratta di una sorta di recital – concerto, adatto ad un pubblico variegato, dove parola e musica dialogano, ciascuno in funzione del proprio linguaggio espressivo. Lo spettacolo fa propria l’impostazione formale del testo originale, in tre parti, da cui sono stati selezionati alcuni passi che danno vita a una quindicina di brevi episodi, riuniti in un unico racconto per una durata complessiva di circa un’ora.
Perchè I & 0
Così racconta Laurie Anderson in una delle sue canzoni: ….0 o 1. 1 o 0. Nessuno vuole essere un numero zero. Essere zero significa essere nessuno. E nessuno vuole essere nessuno. Tutti invece vorrebbero essere un numero uno. Perché significa essere qualcuno, essere i primi, essere i vincitori di qualcosa. Forse il problema di questi due numeri è che sono troppo vicini e molto più simili di quello che può sembrare. Uno o Zero? E’ difficile capire che essere un numero zero non è ne meglio, ne peggio che essere un numero uno. Uno o zero?
E’ difficile capire che un vero equilibrio si raggiunge solo quando si riesce ad essere insieme uno e zero, cioè 1 e 0 = 10 = io. Cioè la sintesi armonica derivante dalla conoscenza del nostro lato più luminoso e del nostro lato più scuro. Questo significa diventare se stessi. Ricordando che la direzione ha due sensi: 1 e 0, lato dell’amore; 0 e 1, lato del terrore.
I & 0, cioè i due lati della stessa medaglia, presenti in ciascuno di noi, sono gli interpreti virtuali che, in continuo dialogo tra loro, possono aiutarci a raccontare la storia de Il gabbiano Jonathan Livingston e il suo percorso verso l’apprendimento del volo e la conquista della libertà.
Se gli interpreti virtuali della rappresentazione sono diventati I & 0, i personaggi reali della storia possono considerarsi svincolati dall’essere assegnati esclusivamente a degli interpreti fisici. La narrazione può così fluire, libera, mediante la rotazione dei personaggi tra le differenti parti solistiche e corali presenti nella partitura.
Tale tipo di impostazione drammaturgica consentirà all’attore di entrare ed uscire dal suo ruolo di narratore diventando prima Jonathan, poi Chang, e infine Fletcher. Lo stesso per la voce solista e i due gruppi vocali che, da una parte commenteranno, cantando, le parole del narratore, interpretando i vari stormi di gabbiani che compaiono nella storia, dall’altra daranno vita ai personaggi di Jonathan, Maynard e Fletcher.
‘Al vero Gabbiano Jonathan che vive nel profondo di noi tutti’
Struttura formale della rappresentazione:
1. Lo stormo buon appetito;
2. Nel buio;
3. Ali corte;
4. Il reietto;
5. Esule e solo;
6. Candidi come la luna;
7. Buon atterraggio!
8. Spalle, spalle; 9. Do – Ve Co – Me;
10. Spazio.....Tempo.....;
11. Funziona!
12. Volare, oh oh;
13. Il ritorno dello stormo;
14. E’ un dià;
15. Sono vivo o sono morto?