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Gualtiero Dazzi
CONTATTI
INDIRIZZO: 82, rue des Jardiniers
CAP: 67000
CITTA': STRASBOURG
TELEFONO: +33 38 8457962
FAX: +33 38 2568894
E-MAIL:
gualtierodazzi@yahoo.fr
SITO WEB:
http://www.dazzi.org
|
Milano, 1960
Ruoli legati alle composizioni presenti in Banca Dati:
Autore testo, Compositore, Direttore
Autore testo, Compositore, Direttore
Biografia
ultimo aggiornamento: 01-02-2009
Musicista cosmopolita, Gualtiero Dazzi ha vissuto viaggiando fin dall’infanzia fra Roma e Milano, poi dal 1977 Londra, Parigi, Città del Messico, ancora Parigi e per finire Strasburgo, dove risiede dal 2001.
Queste svariate residenze hanno rinforzato la sua fondamentale curiosità, e gli hanno dato occasione d’incontrare e di ricevere i consigli di personalità del mondo musicale molto diverse fra loro, come Luigi Nono, Franco Donatoni, Brian Ferneyhough, Tristan Murail, Pascal Dusapin o Kaija Saariaho. Tutti questi importanti incontri hanno rinforzato la sua natura essenzialmente indipendente che l’ha sempre spinto verso un cammino solitario, lontano da ogni appartenenza e da ogni tipo di rifugio ideologico, evidentemente riduttore.
Un gran numero d’influenze artistiche e culturali nutre l’instancabile dinamicità di Gualtiero Dazzi, e si riflettono nella sua produzione musicale che comprende all’oggi più di 70 opere, fra cui un gran numero di dimensioni monumentali. Nessun codice o medium é privilegiato : musiche strumentali da camera, musiche vocali, teatro musicale, opere liriche, musiche elettroniche, incontri con altre discipline artistiche, con pratiche musicali legate alle tradizioni orali, musiche sperimentali legate all’improvvisazione…
I progetti pedagogici, destinati nello stesso tempo a musicisti professionisti, studenti e professori di conservatorio, e a degli amateurs, sono un altro aspetto del suo desiderio di far uscire la musica dai suoi luoghi abituali. A Brest, in giugno del 2002, per terminare una residenza di un anno e mezzo presso il Conservatorio, la Scuola d’Arte, e il Teatro Nazionale, Gualtiero Dazzi ha composto, realizzato e diretto artisticamente Houles et Ressacs, uno spettacolo musicale di una durata di 10 ore rappresentato in 7 spazi diversi della città, e in tutti i luoghi pubblici che bisognava percorrere per andare da uno spazio di rappresentazione all’altro. Questo progetto, di dimensioni monumentali, riuniva 350 partecipanti dall’identità, la pratica musicale o artistica e la provenienza sociale molto diversa, e, obbligando il compositore a adattare la sua composizione alle capacità di ognuno, questionava senza concessioni il ruolo e la posizione dell’artista nel mondo in cui vive. Nel momento della sua presentazione, Houles et Ressacs é stato vissuto da tutti i partecipanti e dal pubblico, come una gran festa demistificando l’idea preconcetta che la musica ‘contemporanea’ é distante e inaccessibile.
Fra le problematiche principali che connotano la sua produzione musicale in rapporto con la scrittura poetica e con la vocalità, possiamo citare il suo interesse per le lingue minoritarie e regionali, come nella cantata occitana Contra Suberna o in Icnocuicatl basato su delle poesie del XV secolo in Nahuatl, una lingua precolombina messicana. Il suo particolare interesse per la dimensione tragica e la mitologia l’ha ispirato nella composizione di Klage, cantata tragica commissionata da Radio France, e il cui libretto mette a confronto la scrittura poetica di Georg Trakl con dei frammenti dei Persiani di Eschilo, così come nella composizione della sua prima opera lirica La rosa de Ariana basata su un poema del messicano Francisco Serrano, e presentata in prima assoluta al Festival Musica di Strasburgo nel 1995 nella messa in scena di Stéphane Braunschweig. Questa produzione è stata considerata dalla critica come una delle più importanti nel campo della creazione lirica contemporanea degli ultimi anni.
Fonte diretta
Queste svariate residenze hanno rinforzato la sua fondamentale curiosità, e gli hanno dato occasione d’incontrare e di ricevere i consigli di personalità del mondo musicale molto diverse fra loro, come Luigi Nono, Franco Donatoni, Brian Ferneyhough, Tristan Murail, Pascal Dusapin o Kaija Saariaho. Tutti questi importanti incontri hanno rinforzato la sua natura essenzialmente indipendente che l’ha sempre spinto verso un cammino solitario, lontano da ogni appartenenza e da ogni tipo di rifugio ideologico, evidentemente riduttore.
Un gran numero d’influenze artistiche e culturali nutre l’instancabile dinamicità di Gualtiero Dazzi, e si riflettono nella sua produzione musicale che comprende all’oggi più di 70 opere, fra cui un gran numero di dimensioni monumentali. Nessun codice o medium é privilegiato : musiche strumentali da camera, musiche vocali, teatro musicale, opere liriche, musiche elettroniche, incontri con altre discipline artistiche, con pratiche musicali legate alle tradizioni orali, musiche sperimentali legate all’improvvisazione…
I progetti pedagogici, destinati nello stesso tempo a musicisti professionisti, studenti e professori di conservatorio, e a degli amateurs, sono un altro aspetto del suo desiderio di far uscire la musica dai suoi luoghi abituali. A Brest, in giugno del 2002, per terminare una residenza di un anno e mezzo presso il Conservatorio, la Scuola d’Arte, e il Teatro Nazionale, Gualtiero Dazzi ha composto, realizzato e diretto artisticamente Houles et Ressacs, uno spettacolo musicale di una durata di 10 ore rappresentato in 7 spazi diversi della città, e in tutti i luoghi pubblici che bisognava percorrere per andare da uno spazio di rappresentazione all’altro. Questo progetto, di dimensioni monumentali, riuniva 350 partecipanti dall’identità, la pratica musicale o artistica e la provenienza sociale molto diversa, e, obbligando il compositore a adattare la sua composizione alle capacità di ognuno, questionava senza concessioni il ruolo e la posizione dell’artista nel mondo in cui vive. Nel momento della sua presentazione, Houles et Ressacs é stato vissuto da tutti i partecipanti e dal pubblico, come una gran festa demistificando l’idea preconcetta che la musica ‘contemporanea’ é distante e inaccessibile.
Fra le problematiche principali che connotano la sua produzione musicale in rapporto con la scrittura poetica e con la vocalità, possiamo citare il suo interesse per le lingue minoritarie e regionali, come nella cantata occitana Contra Suberna o in Icnocuicatl basato su delle poesie del XV secolo in Nahuatl, una lingua precolombina messicana. Il suo particolare interesse per la dimensione tragica e la mitologia l’ha ispirato nella composizione di Klage, cantata tragica commissionata da Radio France, e il cui libretto mette a confronto la scrittura poetica di Georg Trakl con dei frammenti dei Persiani di Eschilo, così come nella composizione della sua prima opera lirica La rosa de Ariana basata su un poema del messicano Francisco Serrano, e presentata in prima assoluta al Festival Musica di Strasburgo nel 1995 nella messa in scena di Stéphane Braunschweig. Questa produzione è stata considerata dalla critica come una delle più importanti nel campo della creazione lirica contemporanea degli ultimi anni.
Fonte diretta
Opere catalogate in BDCI: 31
... en bordure d'espace ... (2001)
flauto, oboe, clarinetto, corno, trombone, 2 percussioni, 2 tastiere, archi (3 violini I, 2 violini II, 2 viole, violoncello)
Durata:
12'
00''
All'alba della Trasparenza (1995/96)
accordeon, violino, violoncello
Durata:
25'
00''
Au fil des reves (1992)
viola
Durata:
13'
00''
Augenblick (1996)
3 flauti bassi
Durata:
10'
00''
Contra suberna (1998)
Cantate occitane. Libretto di Alem Surre Garcia su poesie provenzali
tenore, cimbalo, archi, contrabbasso
Durata:
50'
00''
Dyptique (2001)
Dance, Prayer
violino
Durata:
8'
00''
Frasi (1993)
soprano, clarinetto o flauto, pianoforte
Durata:
12'
00''
Gammes/Elan (2001)
6 percussioni
Durata:
12'
00''
tenore, pianoforte
Durata:
3'
00''
Icnocuicatl (1994)
Testi Nahuatl dal Messico pre-colombiano
mezzosoprano, flauto, oboe, corno, arpa, violino, viola, violoncello, sintetizzatore
Durata:
20'
00''
Il tempo è muto (1997)
Canzonetta
mezzosoprano, pianoforte
Durata:
5'
00''
Klage (1998)
Cantata tragica
soprano, coro di voci bianche o coro femminile, clarinetto e clarinetto basso, percussioni, violoncello, contrabbasso
Durata:
35'
00''
L'enclos (1999)
Melodramma per voce recitante, coro di bambini e 10 strumenti
voce recitante, coro di voci bianche, corno, 2 percussioni, arpa, pianoforte, 3 violini, viola, violoncello
Durata:
30'
00''
L'éclosion des chrysalides (1993)
clarinetto, corno, percussioni, pianoforte, violino, violoncello, sintetizzatori
Durata:
15'
00''
La Rosa de Ariadna (1988/91)
Tragedia musicale su un poema di Francisco Serrano
contralto, baritono o controtenore, 3 soprani, 3 contralti, 3 tenori, 3 flauti bassi, oboe, clarinetto e clarinetto basso e clarinetto contrabbasso, fagotto e controfagotto, corno, 2 percussioni, arpa, chitarra, cimbalo, 2 violini, viola, violoncello, contrabbasso, live electronics
Durata:
85'
00''
Ha ottenuto il Premio della Joven Orquesta Nacional di Spagna, nel 1992.
orchestra
Durata:
15'
00''
Lichtzwang (1996)
10 Lieder sulle poesie di Paul Celan
soprano, tenore, clavicembalo, organo, 2 violini, violoncello, contrabbasso
Durata:
25'
00''
Lueurs lointaines (1997)
Versione per orchestra d'archi di All'alba della trasparenza
orchestra d'archi
Durata:
25'
00''
Esiste anche una versione per 12 archi (orchestra da camera)
Lumière brisée (2000)
Multimedia project
2 voci, voce recitante, clarinetti, percussioni, arpa, violoncello, elettronica, video
Durata:
60'
00''
Madrigale - pour commencer (1996)
2 soprani, 2 contralti, 2 tenori, 2 bassi
Durata:
6'
00''
Ngiribuza (Je m'enterroge) (2001)
soprano, contralto, tenore, basso
Durata:
20'
00''
Oscurità (1995)
trombone basso
Durata:
8'
00''
Petite suite de voyage (1997)
pianoforte, violoncello
Durata:
15'
00''
Risonanze trasparenti (1996)
percussioni (1 esecutore)
Durata:
10'
00''
soprano, clarinetto
Durata:
8'
00''
Sable - in memoriam Edmond Jabès (1991/97)
flauto, clarinetto, corno, percussioni, violino, viola, violoncello
Durata:
13'
00''
The Wind (1999)
Musica d'accompagnamento per il film muto di Victor Sjöström (1928)
clarinetto, trombone, pianoforte, violoncello, contrabbasso, nastro magnetico
Durata:
80'
00''
viola, violoncello, contrabbasso
Durata:
15'
00''
Trimurti (2003)
3 sassofoni baritoni
Durata:
10'
00''
violoncello
Durata:
7'
00''
Musica elettroacustica per il documentario omonimo di Christian Poveda
Discografia catalogata