Incontriamo il Duo Renda-Trucco (Fabio Renda e Beniamino Trucco), in occasione del loro ultimo lavoro discografico pubblicato con l'etichetta Stradivarius. Chitarristi classici, in attività da quasi dieci anni, nella loro carriera hanno saputo distinguersi per gli studi prevalentemente sugli autori del nostro tempo e per il loro straordinario talento.
Come avete scelto il repertorio per il vostro ultimo CD? Per rispondere a questa domanda, è importante fare una premessa: l'idea di registrare un disco è
maturata dopo quasi dieci anni di attività del Duo Renda-Trucco. Dopo tanti anni di lavoro insieme,
ci siamo sentiti pronti ad esprimerci anche attraverso questo mezzo, e ci siamo posti l’obiettivo di
creare un progetto che fosse non solo interessante nell'immediato, ma anche capace di lasciare un
segno duraturo nel tempo. Nel periodo in cui abbiamo iniziato a riflettere sul repertorio (verso la
fine del 2022), ci confrontavamo spesso con il M° Andrea Monarda (chitarrista e compositore,
docente presso il Conservatorio di Udine), esplorando repertori recenti ma poco conosciuti per duo
di chitarre, scritti da importanti compositori italiani come Franco Donatoni, Azio Corghi e Alvaro
Company, per citarne alcuni. Dopo settimane di ricerca e riflessioni, ha preso forma il nostro
progetto discografico Prospettive italiane: una raccolta di brani composti negli ultimi 50 anni, con
diverse prime incisioni assolute, e caratterizzata da opere poco conosciute ma di grande valore
musicale. L’intento era di selezionare composizioni che non solo rispecchiassero il nostro gusto, ma
che avessero anche un interesse che trascendesse i confini chitarristici, con l'auspicio che questo
lavoro potesse rimanere motivo di orgoglio negli anni a venire.
Quale strumento avete usato per la registrazione?
Per la registrazione abbiamo utilizzato le nostre chitarre Paco Santiago Marin, modello XXX
anniversario: due strumenti in abete realizzati nel 2016 dal rinomato liutaio granadino. Queste chitarre
sono state concepite per essere il più possibile simili tra loro, rendendole ideali per un duo che
ricerca un amalgama sonoro perfetto. Speriamo di essere riusciti a valorizzare al massimo le loro
qualità durante la registrazione, anche se, naturalmente, l'ultima parola spetta a chi ascolterà il
nostro disco.
Dove avete registrato e come vi siete trovati con l'ingegnere del suono?
Essendo il nostro primo disco, avevamo solo qualche sporadica esperienza di registrazione in
studio. Per potervi dedicare la massima concentrazione, abbiamo deciso di allontanarci dalla routine
quotidiana e crearci uno spazio mentale più libero. Su suggerimento e invito di Andrea Monarda, ci
siamo recati a Molfetta, in Puglia, presso Digressione Music: uno studio di registrazione con una
bellissima sala di registrazione dall’acustica perfetta, ospitata in un antico palazzo nel cuore del
centro storico. Andrea aveva già registrato in quella sala e ci aveva consigliato vivamente questo
luogo, e in effetti si è rivelata un'ottima scelta! Qualcuno potrebbe chiederci perché, abitando a
Torino, non abbiamo scelto una location più vicina e meno impegnativa da raggiungere. Ma se
avessimo dato priorità alla comodità, non avremmo potuto goderci l'esperienza di fare un tuffo in
mare il 30 ottobre, la mattina dopo la nostra prima sessione di registrazione! È stato un momento
unico che ha arricchito ulteriormente il viaggio emozionale di questo progetto. In studio abbiamo
avuto il prezioso supporto di Andrea Monarda come Direttore della registrazione e di Giovanni
Chiapparino, il fonico che ha seguito la registrazione, il montaggio e tutta la post-produzione.
Siamo estremamente grati a Giovanni per la sua pazienza e professionalità: ha accolto ogni nostra
richiesta e dubbio con gentilezza, permettendoci di lavorare insieme in armonia, quasi alla pari,
nonostante la sua evidente maggiore competenza. Realizzare un disco è davvero un lavoro di
squadra e, se oggi siamo soddisfatti del risultato, è anche grazie all’eccezionale contributo di questi
professionisti!
Oggi, grazie al web, la musica registrata si ascolta ovunque: smartphone, computer, webradio. Cosa significa registrare un CD per un'etichetta discografica?
Viviamo in un'epoca in cui l'accesso alla musica è estremamente semplice. Basta pensare alla vasta
gamma di piattaforme digitali che offrono di tutto: dalla musica rinascimentale al pop più esotico. Non
vogliamo aprire un dibattito nostalgico sulle differenze tra passato e presente, ma è innegabile che il
ruolo di un progetto discografico sia cambiato profondamente. Fino a qualche anno fa, la registrazione
di un disco era considerata una sorta di consacrazione artistica per l’interprete. Oggi, invece, la dinamica
si è in parte rovesciata: il disco rappresenta spesso un punto di partenza, un biglietto da visita con cui
farsi conoscere e accedere a nuove opportunità. E grazie alla tecnologia, realizzare un album è diventato
più accessibile, a volte meno complesso rispetto al passato. In questo contesto in continua evoluzione,
abbiamo ritenuto importante pubblicare il nostro album con un’etichetta discografica che avesse una
solida storia alle spalle, capace di dare al nostro lavoro maggiore visibilità presso le comunità di
ascoltatori a cui ci rivolgiamo. Stradivarius è stata la casa perfetta per questo progetto, vista l’ampia
attenzione dedicata nel loro catalogo sia alla chitarra che al repertorio contemporaneo. Inoltre, ci
teniamo a sottolineare un aspetto del progetto di cui siamo particolarmente fieri: il libretto. Con la
collaborazione del grafico Michele Quacquarelli e del fotografo Francesco Spina abbiamo creato una
guida all’ascolto firmata da Andrea Monarda che non è solo informativa, ma anche esteticamente
piacevole da sfogliare. Crediamo che l’aspetto fisico del disco abbia ancora un valore importante per
accompagnare la fruizione di un’opera musicale.
Quali sono i vostri prossimi impegni concertistici? La scorsa estate abbiamo concluso una serie di concerti dedicati alla promozione del disco e poiché in generale gli ultimi due anni sono stati molto intensi, avevamo deciso di regalarci un periodo di relativa calma per dedicare del tempo allo studio di nuovi repertori e rivedere alcuni aspetti del nostro lavoro da affrontare con un approccio più fresco e aggiornato.
Queste erano le nostre buone proposte, ma non essendo così capaci di tenere le dita lontano dalle corde, suoneremo a Torino il 17 gennaio per il Forum del Volontariato, un evento benefico che ci sta a cuore, il 2 aprile, sempre nella nostra città, per Classica Ribelle, una nuova rassegna dedicata alla musica classica e contemporanea e a Genova il 9 aprile per Gli amici del Teatro Carlo Felice nella splendica cornice di Palazzo Reale.
Non solo concerti però: stiamo infatti ultimando una pubblicazione dedicata a Luigi Legnani e revisionando dei brani che alcuni compositori hanno scritto su nostro invito (tra cui Alessandro Solbiati), gettando inconsapevolmente le basi per un possibile secondo progetto discografico, che scherzosamente potremmo chiamare “Nuove prospettive italiane”. Sarebbe davvero emozionante se questo progetto prendesse forma, e ci auguriamo vivamente che accada!
Speriamo che chi leggerà queste righe sia incuriosito dal nostro lavoro e trovi piacere nell’ascoltare il nostro disco. Vi invitiamo a seguirci sul nostro sito e sui nostri canali social per condividere con voi i futuri sviluppi della nostra carriera.
Infine, cogliamo l’occasione per ringraziare il CIDIM e in particolare il M° Francescantonio Pollice per la fiducia e il supporto dimostrato in questo progetto.
Attendiamo quindi i vostri futuri progetti e anche di ascoltarvi al più presto dal vivo.
@Anna Rita Pappalardo
CD
Interpreti: Duo Renda-Trucco ,
Stradivarius , Cologno Monzese, 2024
Numero di catalogo discografico STR 37257
Shop
Descrizione:
CD Realizzato con il contributo del CIDIM
9 dicembre 2024