Amen Amin Aman...tra canto e narrazione... Ascoltare la musica è come guardare le stelle; se il canto è autentico e brilla di luce propria, esso narra la storia di un tempo lontano, originato migliaia e migliaia di anni fa, ancorandosi, nel percorso attraverso la storia, alla parola, bitta di una memoria ancestrale. “Amen” è la parola che ci conduce a esplorare una nuova frontiera invisibile, che non separa, ma unisce. La sua radice semitica “mn” – passata dall’ebraico al siriaco, dall’etiopico all’arabo per resistere attraverso il greco e il latino e abitare la terra, da Occidente a Oriente – suscita il significato di sostenere, di esser veritiero. Amen, che si traduce “in verità”, è connessa al verbo “àmàn”, educare, e condivide con le parole ebraiche “Omanut”, Arte, ed “Emunà”, Fede, una comune origine, come a testimoniare che le Arti possono manifestare la fede attraverso l’indagine del Vero. “Amen Amin Aman” accoglie lo spettatore nel silenzio che si nasconde nella musica come un’onda nel mare, tra la tristezza e la felicità, per raccogliere dai canti la gioia, tra il senso di rinascita e liberazione, che si manifesta come il suono del battito di cuore, dell’acqua che scorre, dello sguardo che sussurra ogni emozione nella lettura infinita del significato più profondo di Amen, nei canti ebraici scelti dalle più diverse tradizioni, dai salmi alle cantigas, attraverso una moltitudine di lingue. La parola parlata accompagna la parola cantata nel condurre lo spettatore all’ascolto e alla comprensione di cosa il testo racconta: un affetto, un cenno alla storia, uno sguardo al percorso spirituale. Con “Amen Amin Aman” si traccia una nuova mappa, di una terra dove le culture si sono da sempre incontrate, scontrate e integrate, originando talvolta miti e nuovi repertori musicali. La memoria parla un canto Il concerto si articola nell’ambito di una narrazione, dove la parola parlata si incontra con la parola cantata. << (…) fatevi ipnotizzare dalla voce di Delilah, dagli arabeschi mai vuoti del violino. (…) il percorso emotivo racchiuso e richiamato in vita dalla Gutman, ora slanciata più spesso assorta come una formula ancestrale, immersa anche negli accenti e nelle caratteristiche aspirazioni in una ritualità astratta e arcaica, si può ascoltare laicamente: come una sorta di antologia d’amore che tanto più sono ispirate alla religione, distici salmodici preziosi, tanto più suonano all’orecchio del profano cariche di misteriose sensualità, di comunicativa affettiva toccante (…). >> (Angelo Foletto) << (…) Disinteressati alle definizioni di genere (nuova musica? klezmer? crossover?), i brani raccontano di un'identità in rapporto coi luoghi in cui vive e con la storia individuale e collettiva: temi "classici" della filosofia e della composizione occidentali, qui riassunti in una prospettiva moderna e ancestrale al tempo stesso. >> (Carlo Fiore) << (…) Sin dalle prime note avvertiamo il profondo misticismo degli inni religiosi, i piyyutim – nati in Palestina a partire dal VI secolo – che la voce di Delilah Gutman evoca con forza dal passato; siamo trasportati con levità dentro il mondo delle melodie sefardite, ancora vibranti d’amore e di nostalgia per l’amata Spagna; percepiamo il tormento e lo struggimento che affiorano dalle note e dalle parole dei canti yiddish, molti dei quali composti durante il nazismo. E, infine, ritroviamo intatte le emozioni che hanno animato le voci delle nostre antiche ave, le stesse che avvertiamo nella voce di Delilah Gutman che, insieme al suono del violino di Raffaello Negri, le trasmette nuovamente con tanta intensità. La tradizione continua... >>. (Liliana Treves Alcalay) Programma AMEN AMIN AMAN Anonimo / Delilah Gutman Nakdishecha Dal Siddur, Libro di Preghiera Anonimo / Delilah Gutman Ahavat Hadassa Shalom ben Yosef Shabbazi (1619-1720) L .Ssaminsky (1882-1959) / Delilah Gutman Ani' Hadal: Melodie der Jemenniten Eliezer Ben Yehuda (1858-1922) "Luach erez Israel” Delilah Gutman Simchà (prima italiana) Anonimo / Delilah Gutman Hijia mi qerida Anonimo Anonimo / Delilah Gutman Buena Semana Anonimo Mark Markovich Warshawsky (1848–1907) / Delilah Gutman Oyfn Pripetchik Anonimo Delilah Gutman Fantasia Klezmer (prima italiana) Aaron Lebedeff (1873–1960) / Delilah Gutman Rumania, Rumania Aaron Lebedeff Delilah Gutman Amen Amin Aman Manrico Murzi (1930) (prima italiana) Delilah Gutman Improvviso Mazal Tov (prima italiana) Anonimo / Delilah Gutman Salmo di Davide 23 Tikkùn Tehillìm Anonimo / Delilah Gutman Dayenu ‘Amram Ga’on di Babilonia (IX secolo) Biografie: Delilah Gutman Delilah Gutman è compositrice, pianista e cantante, è attiva in Italia e all’estero. Di origine Italo-Americana, è nata a Madrid e vive a Rimini - dove, nel 2007, ha fondato e presiede l’Associazione Culturale DGMA (di cui ha curato la direzione artistica dei progetti “Silenzio Musica”, “DoNnA”, “Musica d’Arte”, “Andy Warhol e la musica”, “Andy Warhol superstar”)– e Milano, dove ha fondato con Rephael Negri il Centro Studi di Musica Ebraica “ITalya” presso il Beth Shlomo. Ha conseguito i diplomi di pianoforte, di composizione e di musica elettronica presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Ha studiato composizione con Bruno Zanolini, Niccolò Castiglioni e Alessandro Solbiati, musica elettronica con Riccardo Sinigaglia, e pianoforte con Lidia Baldecchi Arcuri con cui si è perfezionata. Ha seguito master-classes con György Ligeti, Salvatore Sciarrino e Luca Francesconi. Studia canto con Sergio Bertocchi. Di recente, ha conseguito la laurea in Discipline Musicali-Composizione Teatrale, presso il Conservatorio “Gioacchino Rossini” di Pesaro, Dipartimento di Alta Formazione Artistica e Musicale, relatore Filippo Maria Caramazza, con la presentazione della sua opera "Jeanne and Dedò “ composta sul libretto di Manrico Murzi, e con la dissertazione sulla sua teoria musicale: Pericronismo – Perichronism, Music Theory. Si è laureata all’Università di Urbino “Carlo Bo” nel Master “DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento), BES (Bisogni Educativi Speciali) e Disturbi dello Sviluppo. Psicopedagogia, Didattica, Comunicazione” con la tesi “La voce umana, ascolto e espressione. Uno strumento di diagnosi e inclusione sociale per la famiglia, gli educatori e gli insegnanti” e presso la stessa Università si è laureata nel Master “Mediazione dei Conflitti” con la tesi “La voce immaginativa: strumento di formazione e azione terapeutica nella mediazione dei conflitti”. Pianista e cantante, svolge attività solistica e cameristica. Compositrice, conta più di cento prime assolute, in Italia ed all’estero, oltre a trasmissioni radio, e diverse incisioni discografiche. In occasione di un suo concerto vocale in Israele, a Eilat, per l’inaugurazione di una scultura dedicata alle vittime della Shoà, è stata insignita “Ambasciatrice dell’amicizia Israele-Italia.” Collabora con la Fondazione Origini in qualità di Direttrice Artistica del progetto Kinder-Räume a cura di Alessandro de Lisi. Pubblica con Stradivarius, Sinfonica, Ut Orpheus e Curci. Rephael Negri Rephael Negri vive a Milano ed è titolare della cattedra di violino presso il Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia, dove è nato e si è diplomato. Ha studiato con Valerio Pappalardo e con Enzo Porta, di cui è stato assistente al corso "Aspetti dell’espressione musicale dal ‘900 ad oggi" presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma. Si è perfezionato con Boris Belkin all’Accademia Chigiana di Siena, con Corrado Romano a Ginevra e Dora Schwarzberg. Ha studiato con Luca Ranieri, prima viola dell’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino presso la “Fondazione Romanini” di Brescia. Ha vinto numerosi concorsi, tra i quali quelli di Genova, Roma, Taranto e Biella. Nel 2006 ha ricevuto il "Prix Anne Marie Bollo Rambaud", a Moneglia. Suona nel "New Made Ensemble" e collabora con la "Jerusalem Baroque Orchestra", l'ensemble "Barrocade" di Tel Aviv e l’ensemble "Ritmo e Anima" di Beer Sheva, in Israele; è il fondatore dell’ensemble "Estro Armonico", che utilizza strumenti originali. Ha suonato per oltre un decennio con l'ensemble "Europa Galante" e con "La Risonanza", "Zefiro", e "Divino Sospiro" di Lisbona. Ha registrato esecuzioni per EMI, Opus 111, RAI, Dynamic, Radio France, BBC, Nippon TV. Si esibisce nelle sale concertistiche delle più importanti città del mondo.
Domenica 14 ottobre 2018, ore 18.00
Sala Montefiore, Ghetto Vecchio, Cannaregio 1189, Venezia |