Praga - Repubblica Ceca: Gutman e Negri - Suono Italiano 2018
Domenica 27 maggio 2018, ore 18.00 - Delilah Gutman , voce e pianoforte - Rephael Negri , violino. In cooperazione con Istituto Italiano di Cultura di Praga e Zidovskà Obec V Praz

AMEN AMIN AMAN, Canti ebraici dall’antichità ad oggi, dal Medioriente all’Occidente

Amen Amin Aman Ascoltare la musica è come guardare le stelle; se il canto è autentico e brilla di luce propria, esso narra la storia di un tempo lontano, originato migliaia e migliaia di anni fa, ancorandosi, nel percorso attraverso la storia, alla parola, bitta di una memoria ancestrale. “Amen” è la parola che ci conduce a esplorare una nuova frontiera invisibile, che non separa, ma unisce. La sua radice semitica “mn” – passata dall’ebraico al siriaco, dall’etiopico all’arabo per resistere attraverso il greco e il latino e abitare la terra, da Occidente a Oriente – suscita il significato di sostenere, di esser veritiero. Amen, che si traduce “in verità”, è connessa al verbo “àmàn”, educare, e condivide con le parole ebraiche “Omanut”, Arte, ed “Emunà”, Fede, una comune origine, come a testimoniare che le Arti possono manifestare la fede attraverso l’indagine del Vero. “Amen Amin Aman” accoglie lo spettatore nel silenzio che si nasconde nella musica come un’onda nel mare, tra la tristezza e la felicità, per raccogliere dai canti la gioia, tra il senso di rinascita e liberazione, che si manifesta come il suono del battito di cuore, dell’acqua che scorre, dello sguardo che sussurra ogni emozione nella lettura infinita del significato più profondo di Amen, nei canti ebraici scelti dalle più diverse tradizioni, dai salmi alle cantigas, attraverso una moltitudine di lingue. La parola parlata accompagna la parola cantata nel condurre lo spettatore all’ascolto e alla comprensione di cosa il testo racconta: un affetto, un cenno alla storia, uno sguardo al percorso spirituale. Con “Amen Amin Aman” si traccia una nuova mappa, di una terra dove le culture si sono da sempre incontrate, scontrate e integrate, originando talvolta miti e nuovi repertori musicali.

La memoria parla un canto Il concerto si articola nell’ambito di una narrazione, dove la parola parlata si incontra con la parola cantata. << (…) fatevi ipnotizzare dalla voce di Delilah, dagli arabeschi mai vuoti del violino. (…) il percorso emotivo racchiuso e richiamato in vita dalla Gutman, ora slanciata più spesso assorta come una formula ancestrale, immersa anche negli accenti e nelle caratteristiche aspirazioni in una ritualità astratta e arcaica, si può ascoltare laicamente: come una sorta di antologia d’amore che tanto più sono ispirate alla religione, distici salmodici preziosi, tanto più suonano all’orecchio del profano cariche di misteriose sensualità, di comunicativa affettiva toccante (…). >> (Angelo Foletto) << (…) Disinteressati alle definizioni di genere (nuova musica? klezmer? crossover?), i brani raccontano di un'identità in rapporto coi luoghi in cui vive e con la storia individuale e collettiva: temi "classici" della filosofia e della composizione occidentali, qui riassunti in una prospettiva moderna e ancestrale al tempo stesso. >> (Carlo Fiore) << (…) Sin dalle prime note avvertiamo il profondo misticismo degli inni religiosi, i piyyutim – nati in Palestina a partire dal VI secolo – che la voce di Delilah Gutman evoca con forza dal passato; siamo trasportati con levità dentro il mondo delle melodie sefardite, ancora vibranti d’amore e di nostalgia per l’amata Spagna; percepiamo il tormento e lo struggimento che affiorano dalle note e dalle parole dei canti yiddish, molti dei quali composti durante il nazismo. E, infine, ritroviamo intatte le emozioni che hanno animato le voci delle nostre antiche ave, le stesse che avvertiamo nella voce di Delilah Gutman che, insieme al suono del violino di Raffaello Negri, le trasmette nuovamente con tanta intensità. La tradizione continua... >>. (Liliana Treves Alcalay)
 

Programma:
Anonimo / Delilah Gutman
Nakdishecha
Dal Siddur, Libro di Preghiera

Anonimo / Delilah Gutman
Ahavat Hadassa
Shalom ben Yosef Shabbazi (1619-1720)

L. Ssaminsky (1882-1959) / Delilah Gutman
Ani' Hadal: Melodie der Jemenniten
Eliezer Ben Yehuda (1858-1922) "Luach erez Israel”

Ernst Bloch (1885-1977)
Nigun

Anonimo
Hijia mi qerida
Anonimo

Anonimo
Nuena Semana
Anonimo

Mark Markovich Warshawsky (1848–1907) / Delilah Gutman
Oyfn Pripetchik
Anonimo

Aaron Lebedeff (1873–1960) / Delilah Gutman
Rumania, Rumania
Aaron Lebedeff

Delilah Gutman
Amen Amin Aman
Manrico Murzi (1930)

Delilah Gutman I
mprovviso Mazal Tov

Anonimo / Delilah Gutman
Salmo di Davide 23
Tikkùn Tehillìm

Anonimo / Delilah Gutman
Dayenu ‘Amram Ga’on di Babilonia (IX secolo)
Biografie:
Delilah Gutman è compositrice, pianista e cantante, è attiva in Italia e all’estero. Di origine Italo-Americana, è nata a Madrid e vive a Milano e a Rimini dove, nel 2007, ha fondato e presiede l’Associazione Culturale DGMA.  Ha conseguito i diplomi di pianoforte, di composizione e di musica elettronica presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Ha studiato composizione con Bruno Zanolini, Niccolò Castiglioni e Alessandro Solbiati, musica elettronica con Riccardo Sinigaglia, e pianoforte con Lidia Baldecchi Arcuri con cui si è perfezionata. Ha seguito master-classes con György Ligeti, Salvatore Sciarrino e Luca Francesconi. Studia canto con Sergio Bertocchi. Di recente, ha conseguito la laurea in Discipline Musicali-Composizione Teatrale, presso il Conservatorio “Gioacchino Rossini” di Pesaro, Dipartimento di Alta Formazione Artistica e Musicale , relatore Filippo Maria Caramazza, con la presentazione della sua opera "Jeanne and Dedò “ composta sul libretto di Manrico Murzi, e con la dissertazione sulla sua teoria musicale: Pericronismo – Perichronism, Music Theory. Pianista e cantante svolge attività solistica e cameristica. Compositrice, conta più di cento prime assolute, in Italia ed all’estero, oltre a trasmissioni radio, e diverse incisioni discografiche.  Pubblica con Sinfonica, Ut Orpheus e Curci.
www.gutman.it 

Rephael Negri, vive a Milano ed è titolare della cattedra di violino presso il Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia, dove è nato e si è diplomato. Ha studiato con Valerio Pappalardo e con Enzo Porta, di cui è stato assistente al corso "Aspetti dell’espressione musicale dal ‘900 ad oggi" presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma.  Si è perfezionato con Boris Belkin all’Accademia Chigiana di Siena, con Corrado Romano a Ginevra e Dora Schwarzberg. Ha studiato con Luca Ranieri, prima viola dell’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino presso la “Fondazione Romanini” di Brescia. Ha vinto numerosi concorsi, tra i quali quelli di Genova, Roma, Taranto e Biella. Nel 2006 ha ricevuto il "Prix Anne Marie Bollo Rambaud", a Moneglia. Suona nel "New Made Ensemble" e collabora con la "Jerusalem Baroque Orchestra", l'ensemble "Barrocade" di Tel Aviv e l’ensemble "Ritmo e Anima" di Beer Sheva,In Israele; è il fondatore dell’ensemble "Estro Armonico", che utilizza strumenti originali. Ha suonato per oltre un decennio con l'ensemble "Europa Galante" e con "La Risonanza", "Zefiro", e "Divino Sospiro" di Lisbona. Ha registrato esecuzioni per EMI, Opus 111, RAI, Dynamic, Radio France, BBC, Nippon TV. Si esibisce nelle sale concertistiche delle più importanti città del mondo.
www.rephaelnegri.com

Il progetto Suono Italiano gode del contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Spettacolo .

Informazioni:
Il CIDIM promuove il progetto Suono Italiano in collaborazione con enti e organizzazioni all'estero.
Domenica 27 maggio 2018, ore 18.00
Jerusalem Synagogue, Jeruzalémská 1310/7, Praga - Repubblica Ceca


Dati ente organizzatore
INDIRIZZO: via della Giuliana 32 - 00195 - Roma - RM - Italia
TELEFONO: +39 06 99341536
CELL: +39 335 8336732