Matteo Fossi
CONTATTI
INDIRIZZO: viale dei Mille 131
CAP: 50131
CITTA': FIRENZE
PROVINCIA: FI
PAESE: Italia
TELEFONO: +39 055 0114647
CELLULARE: +39 335 7250431
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Firenze, 1978
Ruoli legati alle composizioni presenti in Banca Dati:
Pianoforte
Biografia
Ha iniziato lo studio del pianoforte a otto anni alla Scuola di Musica
di Fiesole sotto la guida di Tiziano Mealli, che l’ha condotto dai primi
passi sullo strumento al diploma, conseguito nel 1999 al Conservatorio
di Ferrara col massimo dei voti. Successivamente si è perfezionato
dapprima con Maria Tipo e Pietro De Maria, poi con Pier Narciso Masi, e
nel 2001 ha frequentato come allievo effettivo il Seminario di Maurizio
Pollini all’Accademia Chigiana di Siena.
Dopo aver vinto,
giovanissimo, alcuni primi premi ad importanti concorsi nazionali
solistici e di musica da camera, nel 1994 ha debuttato come solista a
Firenze eseguendo il Concerto in re maggiore di Haydn in
occasione del tradizionale Concerto di Capodanno con l’Orchestra della
Scuola di Musica di Fiesole; da allora si è spesso esibito come solista,
anche con orchestra, in importanti teatri italiani quali il Comunale di
Firenze; nel 2003 ha debuttato in Germania, con un caloroso successo di
pubblico e di critica. Il suo repertorio spazia da Bach a Schnittke,
con un’attenzione particolare alla musica del Novecento, testimoniata
anche dalla sua assidua collaborazione con l’Ensemble Nuovo Contrappunto
diretto da Mario Ancillotti.
Fin da piccolo si è dedicato con
passione alla musica da camera, sotto la guida di artisti quali Piero
Farulli, Pavel Vernikov, Pier Narciso Masi, Alexander Lonquich, il Trio
di Milano, Mstislav Rostropovich. Nel 1995 ha fondato il Quartetto
Klimt, complesso divenuto ben presto una delle realtà più interessanti
del camerismo italiano; tale gruppo, vincitore nel 1998 del Concorso
Internazionale Gaetano Zinetti di Sanguinetto (VR), ha attirato su di sé
l’attenzione di grandi artisti quali Yuri Bashmet, Natalia Gutman,
Maurizio Pollini, Carlo Maria Giulini. Nel 2010 ha inciso per Amadeus i
due Quartetti di Schumann.
Il duo che Matteo Fossi ha formato con la
violinista Lorenza Borrani risale ai primissimi anni della loro
infanzia, e si è distinto in importanti concorsi nazionali ed
internazionali, come il Premio Internazionale Città di Gubbio 1997, il
IV Concorso Internazionale di Musica da Camera Perugia Classico 1998, il
XVIII Concorso Internazionale di Musica da Camera di Trapani (nel quale
si è aggiudicato anche il Premio della Stampa per la migliore
interpretazione romantica con la Sonata op. 78 di Brahms) e nel
2000 il Concorso internazionale Premio Trio di Trieste. Il duo si è
esibito presso la Fondazione Walton di Ischia (in occasione del
centenario della nascita di William Walton), alla presenza del Principe
Carlo d’Inghilterra, ed ha inciso un cd beethoveniano per l’Unicef.
Nell’estate 2003 ha effettuato una tournée in Brasile, e vi è stato
nuovamente invitato nel 2004 e nel 2005. Nel 2005 si è diplomato
all’Accademia di Imola con uno speciale Master “quale miglior insieme in
assoluto dell’ultimo decennio”.
Matteo Fossi suona in duo pianistico
con Marco Gaggini, con cui ha intrapreso l’integrale dell’opera per due
pianoforti di Johannes Brahms. Del 2010 è l’uscita della prima
registrazione integrale mondiale, edita da Universal, delle Sinfonie
trascritte per due pianoforti.
Da segnalare le collaborazioni con
artisti quali Antony Pay, Mario Ancillotti, Andrea Nannoni, Alexander
Ivashkin, Cristiano Rossi, Marco Rogliano, Leonardo De Lisi, Petra
Magoni, Luca Benucci, Moni Ovadia, Milena Vukotic, Mario Caroli, Sonia
Bergamasco, Suzanne Linke, il Quartetto di Cremona, il Quartetto Savinio
(con cui usciranno nel 2011, editi dalla DECCA, i Quintetti di Dvořak e
Shostakovich)
Fossi è stato invitato da alcune fra le più
prestigiose associazioni concertistiche italiane, quali l’Accademia
Filarmonica Romana, la Società dei Concerti di Milano, gli Amici della
Musica di Firenze, Perugia, Verona, Modena, Padova, Campobasso e
Palermo, la GOG di Genova, Musica Insieme di Bologna, Lingotto Musica di
Torino, e da festivals quali Bologna Festival, la Beinnale di Venezia,
Ravello Festival, Elba Isola Musicale d’Europa, l’Ater Festival di
Rimini e molti altri. All’estero ha suonato in stagioni importanti quali
il Festival di Radio France a Montpellier (Francia), l’Oleg Kagan
Festival di Kreuth (Germania), l’Encuentro de Musica y Academia di
Santander (Spagna) e il Festival Splendor of Florence di New York (USA).
E’ stato più volte protagonista in trasmissioni televisive e radiofoniche della Rai-Radio Televisione Italiana.
Da
qualche anno si impegna attivamente anche nell’organizzazione e nella
diffusione della musica; è direttore artistico dell’Associazione Nuovi
Eventi Musicali, nata nel 2001, con cui ha portato a Firenze alcune
delle più importanti personalità musicali a livello mondiale, tra cui
Rostropovich, Kagel, la Gubaidulina, il Kronos Quartet, solo per citarne
alcuni. E’ presidente dell’Orchestra da Camera I nostri tempi, e per
due anni è stato direttore artistico del settore classico dell’Estate
Fiesolana, il più antico Festival all’aperto in Italia.
Matteo Fossi
insegna musica da camera presso la Scuola di Musica di Fiesole, e
pianoforte principale presso l’Istituto Musicale Pareggiato G. Puccini
di Gallarate.
Fonte diretta
Discografia catalogata
Decca , 2011
Numero di catalogo discografico 476 4552 DH DDD CD
Descrizione:
Elenco dei brani
1 Quint. per pf.: op. 81 in la magg.
1 Allegro ma non tanto
2 Dumka (Andante con moto)
3 Scherzo (Furiant) molto vivace
4 Finale (Allegro)
Antonin Dvorak (1841-1904)
40:55 Matteo Fossi [pianoforte] - Quartetto Savinio
2 Quint. per pf. in sol min. op.57
1 Prelude (Lento. poco più mosso. Lento)
2 Fugue (Adag... continua a leggere
"L'inquieta sismografia espressiva del Quintetto [di Dvorak] è resa, in
questa interpretazione, con coinvolgente aderenza. I musicisti del
Quartetto Savinio, con il pianista Matteo Fossi, non hanno timore di
abbandonarsi, di fingere di perdere il controllo, né per eccesso, né per
difetto. Nell'attesa come nella precipitazione. Molto accurata, in
questa prospettiva, la costruzione dei finali di primo e ultimo
movimento, dove prevale un impeto quasi nietzchiano di danza. La
navigazione resta sempre certa, grazie alla calibratura dei piani
sonori, nel gioco delle entrate, delle risposte, delle attese. Non c'è
una sola voce sovraesposta o sacrificata, nell'ansia di farsi notare o -
rischio opposto - nel timore di non farsi sentire. Si realizza così il
primo principio, e obbligato, richiesto a chi suona musica da camera:
fare un passo indietro, per ascoltarsi meglio. Farlo tutti, tutti
insieme, per diventare, ciascuno, protagonista." Sandro Cappelletto,
dalle note di copertina
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